Lo spavaldo Philipe

Lo spavaldo Philipe CRONACA DELLA TELEVISIONE Lo spavaldo Philipe Stasera il film "Fanfan la Tulipe" - Ieri il romanzo sceneggiato Ventun anni ha il film Fanfan la Tulipe (stasera sul Nazionale), e speriamo li porti bene, sia ancora vispo e spiritoso come quando, nel 1952, venne per la prima volta proiettato. Esso toglie Gerard Philipe dalle parti romantiche per offrirgliene, su un piatto d'oro, una comica, ch'egli, da intelligente e versatile attore, recitò con ironica e travolgente bravura. Fanfan la Tulipe è un contadino ■ soldato del Settecento assai popolare oltr'Alpe: le sue avventure belliche e amorose sono alonate di leggenda e vengono narrate da libri e fumetti. Niente di più naturale che il cinema, avendo sottomano nel personaggio di Fanfan una specie di D'Artagnan, lo abbia sfruttato con la collaborazione di un buon regista come Christian-Jaque e di sceneggiatori esperti quali erano, negli Anni 50, Henri Jeanson. Wheeler e Fallet. ★ ★ E' il 3 settembre 1840: inìzio del processo Lafarge, che nello sceneggiato di Marco Leto, dedicato alla presunta avvelenatrice del marito, dovrebbe costituire l'asso nella manica tanto del regista quanto degli autori del copione, Graldi e Pozzesi. I telespettatori, certamente attendevano, nella terza, puntata in onda ieri sera sul Nazionale, che II caso Lafarge si risvegliasse dal suo letargo contagioso. Macché: anche il terzo capitolo è risultato un tantino soporifero come i precedenti. Marco Leto deve continuare ad esibire come sua migliore credenziale il bel film La villeggiatura, dove è anche apparso un buon direttore d'attori: si guardi che cosa ha tirato fuori, lì, da Adalberto Maria Merli nella parte del confinato e da Adolfo Celi in quella dello sbirro educato e distinto. Nel Caso Lafarge invece tutto è opaco: racconto e recitazione: mentre il telefilm srotola il suo intrigo noiosetto si ha tempo di pensare ad altro, si può scorrere il tabellino dei cinema per vedere se non sia il caso di concludere in modo più allegro la serata festiva, poiché ieri, se veniva in mente di far scattare il pulsante del Secondo per ammirare Taplomb di Daniele Piombi, inamidato presentatore di un programma musicale svizzero ( Stasera in Europa, puntata terza), ci si trovava di fronte ad un'altra trasmissione un tantino plumbea. Comunque, dai e dai, al processo in Lafarge si è arrivati. Ma non per questo si è acuito l'interesse per le presunte colpe di Madame Marie Cappelle vedova Lafarge, alla sbarra sotto l'accusa di veneficio. Né la signorina Paola Pitagora ha mostrato di farsi realmente partecipe dell'angoscia che dovrebbe tormentare una giovane donna che davanti alla Francia intera si proclama estranea al fatto, e dovrebbe dunque fornire a periti difensori giudici argomentazioni valide e appassionatamente esposte a favore di se stessa. D'accordo che lo sceneggiato non ha ancora dato occasione alla protagonista di sfogarsi in scènes à faire, ma insomma non vorremmo che la bella e soltanto corrucciata Paola si comportasse come se Z'affaire di cui è al centro la riguardasse soltanto cosi e cosi. vice Paola Pitagora nel giallo Lo spavaldo Philipe CRONACA DELLA TELEVISIONE Lo spavaldo Philipe Stasera il film "Fanfan la Tulipe" - Ieri il romanzo sceneggiato Ventun anni ha il film Fanfan la Tulipe (stasera sul Nazionale), e speriamo li porti bene, sia ancora vispo e spiritoso come quando, nel 1952, venne per la prima volta proiettato. Esso toglie Gerard Philipe dalle parti romantiche per offrirgliene, su un piatto d'oro, una comica, ch'egli, da intelligente e versatile attore, recitò con ironica e travolgente bravura. Fanfan la Tulipe è un contadino ■ soldato del Settecento assai popolare oltr'Alpe: le sue avventure belliche e amorose sono alonate di leggenda e vengono narrate da libri e fumetti. Niente di più naturale che il cinema, avendo sottomano nel personaggio di Fanfan una specie di D'Artagnan, lo abbia sfruttato con la collaborazione di un buon regista come Christian-Jaque e di sceneggiatori esperti quali erano, negli Anni 50, Henri Jeanson. Wheeler e Fallet. ★ ★ E' il 3 settembre 1840: inìzio del processo Lafarge, che nello sceneggiato di Marco Leto, dedicato alla presunta avvelenatrice del marito, dovrebbe costituire l'asso nella manica tanto del regista quanto degli autori del copione, Graldi e Pozzesi. I telespettatori, certamente attendevano, nella terza, puntata in onda ieri sera sul Nazionale, che II caso Lafarge si risvegliasse dal suo letargo contagioso. Macché: anche il terzo capitolo è risultato un tantino soporifero come i precedenti. Marco Leto deve continuare ad esibire come sua migliore credenziale il bel film La villeggiatura, dove è anche apparso un buon direttore d'attori: si guardi che cosa ha tirato fuori, lì, da Adalberto Maria Merli nella parte del confinato e da Adolfo Celi in quella dello sbirro educato e distinto. Nel Caso Lafarge invece tutto è opaco: racconto e recitazione: mentre il telefilm srotola il suo intrigo noiosetto si ha tempo di pensare ad altro, si può scorrere il tabellino dei cinema per vedere se non sia il caso di concludere in modo più allegro la serata festiva, poiché ieri, se veniva in mente di far scattare il pulsante del Secondo per ammirare Taplomb di Daniele Piombi, inamidato presentatore di un programma musicale svizzero ( Stasera in Europa, puntata terza), ci si trovava di fronte ad un'altra trasmissione un tantino plumbea. Comunque, dai e dai, al processo in Lafarge si è arrivati. Ma non per questo si è acuito l'interesse per le presunte colpe di Madame Marie Cappelle vedova Lafarge, alla sbarra sotto l'accusa di veneficio. Né la signorina Paola Pitagora ha mostrato di farsi realmente partecipe dell'angoscia che dovrebbe tormentare una giovane donna che davanti alla Francia intera si proclama estranea al fatto, e dovrebbe dunque fornire a periti difensori giudici argomentazioni valide e appassionatamente esposte a favore di se stessa. D'accordo che lo sceneggiato non ha ancora dato occasione alla protagonista di sfogarsi in scènes à faire, ma insomma non vorremmo che la bella e soltanto corrucciata Paola si comportasse come se Z'affaire di cui è al centro la riguardasse soltanto cosi e cosi. vice Paola Pitagora nel giallo

Luoghi citati: Europa, Francia