Corsa sicura di Michele Fenu

Corsa sicura Corsa sicura (Dal nostro inviato speciale) Monza, 9 settembre. Il Gran Premio d'Italia ha assegnato il terzo titolo mondiale a Jackie Stewart, che l'ha onorato con una corsa superba; Peterson e Fittipaldi hanno portato alla Lotus uno splendido « doppietto » vincente, che ha addolcito la perdita del campionato; la Ferrari non ha potuto operare quel « ritorno » cui si era preparata con orgoglio e si è dovuta accontentare di un modesto piazzamento di Ickx. con Merzario subito fuori combattimento per un'uscita alla prima « chicane », Monza ha superato l'esame sicurezza e Lauda è rimasto indenne in un pauroso volo alla curva « parabolica ». Questi i temi principali di una corsa soffocata dal caldo e dalla folla, una folla che si è emozionata all'inizio per lo sfortunato incidente di Merzario e che poi si è appassionata per la rimonta operata da Stewart dopo una sosta al box per sostituire una gomma. Una rimonta platonica, magari, ma che ha offerto un po' di brivido e che ha ricordato una grande impresa compiuta nel 1967 dal grande Jim Clark. Stewart non è riuscito a riagguantare le nero-dorate Lotus di Peterson e Fittipaldi, ma non si sarebbe potuto pretendere tanto. Stewart, che è nato 1*11 giugno 1939, ha perso negli ultimi anni quella carica di simpatìa che gli aveva dato tanta popolarità all'inizio della carriera. Troppo affarista, troppo preso dai suoi interessi. Una macchina per far soldi. Ma come pilota è sempre grandissimo: oggi ha compiuto almeno 18 giri consecutivi intorno all'I'36" e 3, quasi fosse un « regolarista ». E dobbiamo aggiungere che la Tyrrell 1973 era sul livello della Lotus, in certi circuiti al di sotto. Eppure il titolo è passato dalle mani di Fittipaldi a quelle del piccoletto scozzese. Si discuterà un po' specie in Brasile, sulle sfortunate vicende di Fittipaldi in questa sua sfortunatissima stagione. Anche oggi molti hanno notato con perplessità che Colin Chapman ha lasciato via libera a Peterson, mentre Fittipaldi — con una vittoria — sarebbe riuscito, perlomeno, a procrastinare la perdita del titolo. Sapete che Emerson avrebbe dovuto imporsi qui e nelle successive corse del Canada e degli Usa per conservare qualche speranza. E, invece, niente. Chapman, perse le illusioni, sta probabilmente cercando di « spingere » lo svedese, che ha riconfermato per il '74. La Ferrari, inutile nasconderselo, ha deluso. Per Maranello è stata una gara disgraziata, con quel Merzario che esce di scena al secondo giro e con quell'Ickx che nulla può fare con la temperatura dell'acqua a livello eccessivo. Sono accadimenti comuni nelle competizioni, e vi si pone particolare attenzione soltanto perché la nostra Casa non ha procurato a sé e ai suoi tifosi i risultati sperati. Tuttavia, a noi sembra che la 312-B 3 sia in progresso, non per quanto ha fatto, anzi non ha fatto, vedere oggi, ma per quanto ha palesato nei giorni scorsi. E' chiaro, però, che ancora non si è raggiunto il livello di una Lotus o di una Tyrrell o di una McLaren. Si lavora, e questo è già motivo di conforto. La folla, i tifosi più esagitati, magari aizzati da certi foglietti che vivono di zizzania, contesta incivilmente. Forse che tecnici e piloti Ferrari si divertono a perdere?. Infine, la sicurezza. Nell'autodromo trasformato in una gabbia, oggi tutto è andato bene. I servizi antincendio non hanno dovuto intervenire, anche se le « chicanes » hanno procurato brividi in serie. Meno male. L'automobilismo sportivo ha bisogno di un momento di pausa per meditare sulle proprie vicende e per ritrovare la strada giusta. Michele Fenu Monza. Le Lotus di Peterson e Fittipaldi (Telefoto) Corsa sicura Corsa sicura (Dal nostro inviato speciale) Monza, 9 settembre. Il Gran Premio d'Italia ha assegnato il terzo titolo mondiale a Jackie Stewart, che l'ha onorato con una corsa superba; Peterson e Fittipaldi hanno portato alla Lotus uno splendido « doppietto » vincente, che ha addolcito la perdita del campionato; la Ferrari non ha potuto operare quel « ritorno » cui si era preparata con orgoglio e si è dovuta accontentare di un modesto piazzamento di Ickx. con Merzario subito fuori combattimento per un'uscita alla prima « chicane », Monza ha superato l'esame sicurezza e Lauda è rimasto indenne in un pauroso volo alla curva « parabolica ». Questi i temi principali di una corsa soffocata dal caldo e dalla folla, una folla che si è emozionata all'inizio per lo sfortunato incidente di Merzario e che poi si è appassionata per la rimonta operata da Stewart dopo una sosta al box per sostituire una gomma. Una rimonta platonica, magari, ma che ha offerto un po' di brivido e che ha ricordato una grande impresa compiuta nel 1967 dal grande Jim Clark. Stewart non è riuscito a riagguantare le nero-dorate Lotus di Peterson e Fittipaldi, ma non si sarebbe potuto pretendere tanto. Stewart, che è nato 1*11 giugno 1939, ha perso negli ultimi anni quella carica di simpatìa che gli aveva dato tanta popolarità all'inizio della carriera. Troppo affarista, troppo preso dai suoi interessi. Una macchina per far soldi. Ma come pilota è sempre grandissimo: oggi ha compiuto almeno 18 giri consecutivi intorno all'I'36" e 3, quasi fosse un « regolarista ». E dobbiamo aggiungere che la Tyrrell 1973 era sul livello della Lotus, in certi circuiti al di sotto. Eppure il titolo è passato dalle mani di Fittipaldi a quelle del piccoletto scozzese. Si discuterà un po' specie in Brasile, sulle sfortunate vicende di Fittipaldi in questa sua sfortunatissima stagione. Anche oggi molti hanno notato con perplessità che Colin Chapman ha lasciato via libera a Peterson, mentre Fittipaldi — con una vittoria — sarebbe riuscito, perlomeno, a procrastinare la perdita del titolo. Sapete che Emerson avrebbe dovuto imporsi qui e nelle successive corse del Canada e degli Usa per conservare qualche speranza. E, invece, niente. Chapman, perse le illusioni, sta probabilmente cercando di « spingere » lo svedese, che ha riconfermato per il '74. La Ferrari, inutile nasconderselo, ha deluso. Per Maranello è stata una gara disgraziata, con quel Merzario che esce di scena al secondo giro e con quell'Ickx che nulla può fare con la temperatura dell'acqua a livello eccessivo. Sono accadimenti comuni nelle competizioni, e vi si pone particolare attenzione soltanto perché la nostra Casa non ha procurato a sé e ai suoi tifosi i risultati sperati. Tuttavia, a noi sembra che la 312-B 3 sia in progresso, non per quanto ha fatto, anzi non ha fatto, vedere oggi, ma per quanto ha palesato nei giorni scorsi. E' chiaro, però, che ancora non si è raggiunto il livello di una Lotus o di una Tyrrell o di una McLaren. Si lavora, e questo è già motivo di conforto. La folla, i tifosi più esagitati, magari aizzati da certi foglietti che vivono di zizzania, contesta incivilmente. Forse che tecnici e piloti Ferrari si divertono a perdere?. Infine, la sicurezza. Nell'autodromo trasformato in una gabbia, oggi tutto è andato bene. I servizi antincendio non hanno dovuto intervenire, anche se le « chicanes » hanno procurato brividi in serie. Meno male. L'automobilismo sportivo ha bisogno di un momento di pausa per meditare sulle proprie vicende e per ritrovare la strada giusta. Michele Fenu Monza. Le Lotus di Peterson e Fittipaldi (Telefoto)

Luoghi citati: Brasile, Canada, Italia, Maranello, Monza, Usa