Stentato pari dell'Inter a Como

Stentato pari dell'Inter a Como Stentato pari dell'Inter a Como Un 1 a 1 che attenua gli entusiasmi suscitati dalla vittoria col Catania - I nerazzurri hanno raggiunto gli avversari in extremis e per un'autorete di Correnti - Molte occasioni sciupate dagli uomini di Helenio Herrera - Mazzola come regista delude ancora - (Dal nostro inviato speciale) Como, 2 settembre. Cresce l'entusiasmo per l'Inter. Mezz'ora prima che cominci la partita, lo stadio di Como è tutto trapuntato di bandiere nerazzurre. Quindicimila posti sono troppo pochi per una simile partita d'i Coppa Italia. Fuori dai cancelli c'è ressa, anche paurosa, e la forza pubblica deve intervenire energicamente perché non si verifichino incidenti. Molta gente deve rinunciare al biglietto perché sono tutti esauriti. Il « mago » presenta la solita Inter, senza Vieri, che all'ultimo momento ha rinunciato per un infortunio alla mano destra che aveva già messo in forse la sua presenza contro il Catania. Gioca Bordon e il titolare resta in panchina. Come era prevedibile, l'Inter "formato esterno" tiene fissi in avanti Boninsegna e Magistrelli, mentre Scala corre lungo le fasce laterali lasciando spazio per le incursioni di Facchetti. Mazzola è il regista che parte da centrocampo. Ottimo spunto di Magistrelli al 10'. Su lancio di Mazzola, fugge sulla destra, evita Malgrati e punta solo verso l'area comasca. Al momento decisivo, però, si allunga troppo la palla e arriva a calciarla soltanto con la punta del piede, in spaccata, alzando oltre la traversa. Dialogo noninsegna ■ Facchetti all'IV. Il tiro del terzino è secco ma centrale e Rigamonti neutralizza. Su punizione battuta da Bedin, al 15', Magistrelli in corsa, a pochi passi dal portiere comasco, "stecca" incredibilmente la palla e l'azione sfuma. Il contropiede degli uomini di Marchloro è sempre in agguato e gualche volta diventa anche pericoloso, però Burgnich e compagni, in difesa, non si concedono un momento di distrazione, rilanciando subito i centrocampisti. I palloni per Boninsegna e Magistrelti non mancano. Spettacolare dialogo tra Bonin¬ segna e Mazzola al 18': destro, 1 sinistro, tacco e punta. Boninsegna, dal limite, viene messo in condizione di segnare, ma perde la palla sull'ultimo dribbling. Due minuti dopo, Magistrelli sciupa un gol per egoismo. Fugge ancora una volta sulla destra, tutto solo. Giunto davanti a Rigamonti, tira e il pallone gli è ribattutto dal portiere proprio sui piedi. Invece di toccarlo verso Mazzola e Boninsegna, appostati a vochi passi nelle condizioni ideali per segnare, l'ala ritenta la conclusione personale e sbaglia. Mazzola e Boninsegna non trovano neppure la forza per rimproverarlo. Quella di stasera non è l'Inter ammirata contro il Catania, ma rimane comunque una squadra ordinata e sempre incisiva, oltre che mobile. I nerazzurri vengono messi in difficoltà dopo la mezz'ora. Al 32', Curi ruba il tempo a Giubertont ed effettua un passaggio verso Pozzati, libero al centro dell'area nerazzurra. Bordon salva gettandosi sui piedi dell'attaccante. Al 35', su una mischia in area nerazzurra conseguente a un calcio di punizione, Cattaneo giunge dalle retrovie e sbaglia la conclusione al volo, da pochi passi. Mazzola e compagni sembrano perdere colpi con il trascorrere dei minuti. Progressivamente vengono anche a mancare ì rifornimenti per le « punte », tanto che Boninsegna, per giocare, deve cercarsi i palloni a centrocampo. Mazzola smarrisce la posizione sul campo e il Como cresce a vista d'occhio fino a diventare padrone della situazione. Le incursioni, sempre più pericolose, dei comaschi, sono interrotte dal fischio dell'arbitro che manda tutti al riposo. Zero a zero. Il « mago » lascia il campo poco soddisfatto. Al ritorno in campo, l'Inter viene accolta dai fischi. Questa volta Helenio non presenta novità nella formazione. Magistrelli è ancora ala destra. Airinizio della ripresa, l'Inter deve fronteg- piare l'offensiva avversaria e guai- che volta perde la coordinazione degli spostamenti. Al 3' Traini sciupa alto una favorevole occasione. Mazzola ripropone il tema offensivo al 7', ma dopo aver dialogato con Boninsegna vede sciupare tutto da Facchetti, che sbaglia la conclusione. Al 10', su combinazione volante Mazzola-Facchetti, è però Boninsegna che fallisce il tiro finale. Al 15' Casone, mentre entra in area, è pizzicato da Burgnich e Bedin e termina a terra. Probabilmente ci sono gli estremi per il rigore, ma l'arbitro, fra le vibrate proteste dei tifosi comaschi, fa segno di proseguire. Il gioco del Como è piacevole e aggressivo, quello dell'Inter è spesso improvvisato, frutto di fiammate che l'imprecisione dei passaggi subito spegne. Il più impegnato è Bordon Rispetto alla partita col Catania, ora la squadra nerazzurra è irriconoscibile. Al 20', un cross di Mazzola, tra i più attivi, è deviato alto di testa da Magistrelli. Lo stesso Magistrelli sbaglia incredibilmente il gol al 21'. E' solo, sull'ultimo passaggio di Mazzola, in area comasca, ma tira a rete rasoterra. L'ala destra si riscatta subito dopo con una staffilata di destro che Rigamonti è bravissimo a deviare in corner. Al 22' entra Moro ed esce Magistrelli. Poi Orioli subentra a Scala. L'Inter cambia schema; Mazzola, già punta, è rilevato a centrocampo da Moro, che impegna subito Rigamonti con un tiro centrale, dopo aver scambiato in corsa col capitano. Il Como va in vantaggio, meritatamente dobbiamo dire, al 26': Casone conclude con un gran tiro dal limite una delle sue continue proiezioni offensive. Il suo destro, all'incrocio dei pali, trafigge imparabilmente Bordon. Uno a zero per la squadra di Marchioro. L'Inter cerca di reagire ma non trova corridoi liberi nella difesa avversaria e tutto si riduce a passaggi, o tiri avventurosi. Mazzola si prodiga ma non ottiene valida collaborazione. Ora il Como tende ad addormentare la partita con una ragnatela di passaggi al centro campo e concede agli uomini di Herrera la possibilità di attac care. Al 36' una incursione di Facchetti non trova né Oriali né Boninsegna pronti a ribattere i cross in rete. La sufficienza dei lariani consente ai nerazzurri l'insperato pareggio che avviene quando mancano 30 secondi alla fine. Un cross di Oriali dalla sinistra viene raccolto al volo da Facchetti che appoggia indietro verso Moro, in piena area. La mezz'ala nerazzurra colpisce al volo di destro, la traiettoria viene deviata dalla schiena di Correnti che inganna Rigamonti e la palla termina in rete: 1-1. L'Inter si salva così in extremis da una sconfitta molto pericolosa. In ogni caso dopo quanto si è visto stasera molti degli entusiasmi determinati dal 4-0 sul Catania vanno attenuati. Franco Costa COMO: Rigamonti; Callionl, Melgratl (Gamba dal 73'); Savoia, Cattaneo, Casone; Russo (Calarci dal 70'), Correnti, Traini, Pozzato, Curi. INTER: Bordon; Glubertonl, Facchetti; Fedele, Bellugi, Burgnich; Magistrelli (Moro dal 67'), Mazzola, Boninsegna, Bedin, Scala (Orlali dal 70'). Arbitro: Reggiani. Stentato pari dell'Inter a Como Stentato pari dell'Inter a Como Un 1 a 1 che attenua gli entusiasmi suscitati dalla vittoria col Catania - I nerazzurri hanno raggiunto gli avversari in extremis e per un'autorete di Correnti - Molte occasioni sciupate dagli uomini di Helenio Herrera - Mazzola come regista delude ancora - (Dal nostro inviato speciale) Como, 2 settembre. Cresce l'entusiasmo per l'Inter. Mezz'ora prima che cominci la partita, lo stadio di Como è tutto trapuntato di bandiere nerazzurre. Quindicimila posti sono troppo pochi per una simile partita d'i Coppa Italia. Fuori dai cancelli c'è ressa, anche paurosa, e la forza pubblica deve intervenire energicamente perché non si verifichino incidenti. Molta gente deve rinunciare al biglietto perché sono tutti esauriti. Il « mago » presenta la solita Inter, senza Vieri, che all'ultimo momento ha rinunciato per un infortunio alla mano destra che aveva già messo in forse la sua presenza contro il Catania. Gioca Bordon e il titolare resta in panchina. Come era prevedibile, l'Inter "formato esterno" tiene fissi in avanti Boninsegna e Magistrelli, mentre Scala corre lungo le fasce laterali lasciando spazio per le incursioni di Facchetti. Mazzola è il regista che parte da centrocampo. Ottimo spunto di Magistrelli al 10'. Su lancio di Mazzola, fugge sulla destra, evita Malgrati e punta solo verso l'area comasca. Al momento decisivo, però, si allunga troppo la palla e arriva a calciarla soltanto con la punta del piede, in spaccata, alzando oltre la traversa. Dialogo noninsegna ■ Facchetti all'IV. Il tiro del terzino è secco ma centrale e Rigamonti neutralizza. Su punizione battuta da Bedin, al 15', Magistrelli in corsa, a pochi passi dal portiere comasco, "stecca" incredibilmente la palla e l'azione sfuma. Il contropiede degli uomini di Marchloro è sempre in agguato e gualche volta diventa anche pericoloso, però Burgnich e compagni, in difesa, non si concedono un momento di distrazione, rilanciando subito i centrocampisti. I palloni per Boninsegna e Magistrelti non mancano. Spettacolare dialogo tra Bonin¬ segna e Mazzola al 18': destro, 1 sinistro, tacco e punta. Boninsegna, dal limite, viene messo in condizione di segnare, ma perde la palla sull'ultimo dribbling. Due minuti dopo, Magistrelli sciupa un gol per egoismo. Fugge ancora una volta sulla destra, tutto solo. Giunto davanti a Rigamonti, tira e il pallone gli è ribattutto dal portiere proprio sui piedi. Invece di toccarlo verso Mazzola e Boninsegna, appostati a vochi passi nelle condizioni ideali per segnare, l'ala ritenta la conclusione personale e sbaglia. Mazzola e Boninsegna non trovano neppure la forza per rimproverarlo. Quella di stasera non è l'Inter ammirata contro il Catania, ma rimane comunque una squadra ordinata e sempre incisiva, oltre che mobile. I nerazzurri vengono messi in difficoltà dopo la mezz'ora. Al 32', Curi ruba il tempo a Giubertont ed effettua un passaggio verso Pozzati, libero al centro dell'area nerazzurra. Bordon salva gettandosi sui piedi dell'attaccante. Al 35', su una mischia in area nerazzurra conseguente a un calcio di punizione, Cattaneo giunge dalle retrovie e sbaglia la conclusione al volo, da pochi passi. Mazzola e compagni sembrano perdere colpi con il trascorrere dei minuti. Progressivamente vengono anche a mancare ì rifornimenti per le « punte », tanto che Boninsegna, per giocare, deve cercarsi i palloni a centrocampo. Mazzola smarrisce la posizione sul campo e il Como cresce a vista d'occhio fino a diventare padrone della situazione. Le incursioni, sempre più pericolose, dei comaschi, sono interrotte dal fischio dell'arbitro che manda tutti al riposo. Zero a zero. Il « mago » lascia il campo poco soddisfatto. Al ritorno in campo, l'Inter viene accolta dai fischi. Questa volta Helenio non presenta novità nella formazione. Magistrelli è ancora ala destra. Airinizio della ripresa, l'Inter deve fronteg- piare l'offensiva avversaria e guai- che volta perde la coordinazione degli spostamenti. Al 3' Traini sciupa alto una favorevole occasione. Mazzola ripropone il tema offensivo al 7', ma dopo aver dialogato con Boninsegna vede sciupare tutto da Facchetti, che sbaglia la conclusione. Al 10', su combinazione volante Mazzola-Facchetti, è però Boninsegna che fallisce il tiro finale. Al 15' Casone, mentre entra in area, è pizzicato da Burgnich e Bedin e termina a terra. Probabilmente ci sono gli estremi per il rigore, ma l'arbitro, fra le vibrate proteste dei tifosi comaschi, fa segno di proseguire. Il gioco del Como è piacevole e aggressivo, quello dell'Inter è spesso improvvisato, frutto di fiammate che l'imprecisione dei passaggi subito spegne. Il più impegnato è Bordon Rispetto alla partita col Catania, ora la squadra nerazzurra è irriconoscibile. Al 20', un cross di Mazzola, tra i più attivi, è deviato alto di testa da Magistrelli. Lo stesso Magistrelli sbaglia incredibilmente il gol al 21'. E' solo, sull'ultimo passaggio di Mazzola, in area comasca, ma tira a rete rasoterra. L'ala destra si riscatta subito dopo con una staffilata di destro che Rigamonti è bravissimo a deviare in corner. Al 22' entra Moro ed esce Magistrelli. Poi Orioli subentra a Scala. L'Inter cambia schema; Mazzola, già punta, è rilevato a centrocampo da Moro, che impegna subito Rigamonti con un tiro centrale, dopo aver scambiato in corsa col capitano. Il Como va in vantaggio, meritatamente dobbiamo dire, al 26': Casone conclude con un gran tiro dal limite una delle sue continue proiezioni offensive. Il suo destro, all'incrocio dei pali, trafigge imparabilmente Bordon. Uno a zero per la squadra di Marchioro. L'Inter cerca di reagire ma non trova corridoi liberi nella difesa avversaria e tutto si riduce a passaggi, o tiri avventurosi. Mazzola si prodiga ma non ottiene valida collaborazione. Ora il Como tende ad addormentare la partita con una ragnatela di passaggi al centro campo e concede agli uomini di Herrera la possibilità di attac care. Al 36' una incursione di Facchetti non trova né Oriali né Boninsegna pronti a ribattere i cross in rete. La sufficienza dei lariani consente ai nerazzurri l'insperato pareggio che avviene quando mancano 30 secondi alla fine. Un cross di Oriali dalla sinistra viene raccolto al volo da Facchetti che appoggia indietro verso Moro, in piena area. La mezz'ala nerazzurra colpisce al volo di destro, la traiettoria viene deviata dalla schiena di Correnti che inganna Rigamonti e la palla termina in rete: 1-1. L'Inter si salva così in extremis da una sconfitta molto pericolosa. In ogni caso dopo quanto si è visto stasera molti degli entusiasmi determinati dal 4-0 sul Catania vanno attenuati. Franco Costa COMO: Rigamonti; Callionl, Melgratl (Gamba dal 73'); Savoia, Cattaneo, Casone; Russo (Calarci dal 70'), Correnti, Traini, Pozzato, Curi. INTER: Bordon; Glubertonl, Facchetti; Fedele, Bellugi, Burgnich; Magistrelli (Moro dal 67'), Mazzola, Boninsegna, Bedin, Scala (Orlali dal 70'). Arbitro: Reggiani.

Luoghi citati: Catania, Como, Italia