Non sarà celebrata nel '73 la giornata del risparmio

Non sarà celebrata nel '73 la giornata del risparmio Delusi gli operatori economici Non sarà celebrata nel '73 la giornata del risparmio Gl'interventi dei massimi responsabili finanziari (tra cui Carli e La Malfa) erano attesi come ogni anno - Nessuna spiegazione e proteste degli agenti di cambio sato sul blocco dei salari e dei prezzi — è pronto ed il primo ministro, Pierre Messmer, prendendo oggi la parola al Consiglio economico, ha dichiarato che sarà varato «se i produttori, i commercianti, i salariati non accetteranno l'indispensabile disciplina limitando i rincari e le rivendicazioni». Si ritiene che tale appello non sarà ascoltato e che i provvedimenti di austerità diventeranno quindi inevitabili alla fine dell'anno, col rischio di scontentare tutti. Il segretario generale della Confederazione generale del lavoro (comunista), Georges Séguy, ha dichiarato: «E' venuto il momento di raggruppare, sotto la parola d'ordine "Alt al carovita" tutti gli scontenti». Si prevede che il rincaro raggiungerà il 12 per cento all'anno ed i sindacati chiedono quindi, fra l'altro, la scala mobile per i salari, oltre a provvedimenti per far calare i prezzi dei prodotti di largo consumo. Il settimanale Nouvel Observateur sottolinea che i salari sono in Francia inferiori del 40 per cento a quelli tedeschi e del 10 per cento a quelli italiani. Inoltre, la settimana lavorativa è di 44 ore circa e l'assenteismo quasi inesistente. Una vasta campagna di rivendicazioni è perciò considerata imminente: l'autunno caldo annunciato parecchio tempo fa potrebbe quindi incominciare. j_ m# certa per quanto riguarda il valore esterno della lira. Si può quindi capire lo stupore e la sorpresa degli operatori alla notizia, per giunta solo ufficiosa, che la cerimonia ufficiale non avrà luogo domani in Campidoglio, senza che si sappia se avrà luogo più tardi o in altre città. Nessuno dei tre centri decisionali abitualmente interessati alla « giornata » si è ritenuto in dovere di fornire alla stampa le informazioni di cui l'opinione pubblica ha assoluto bisogno per vincere le perplessità dell'ora difficile. Probabilmente, ciascuno ha pensato che tale compito spettasse ad un altro « protagonista »: Dell'Amore alle autorità istituzionalmente competenti per la sua nomina, Carli all'autorità politica, La Malfa alla Banca d'Italia (e infatti il suo addetto stampa attendeva lumi dagli uffici di via Nazionale). Le proteste non si faranno attendere. Già oggi se ne è avuto un anticipo con la dichiarazione del presidente degli agenti di cambio, Natali, che ha definito « inatteso e sorprendente » il fatto che « domani non si celebra, come il 31 ottobre degli anni passati, la giornata del risparmio in modo solenne ed ufficiale ». Lo stesso Natali, dopo aver dichiarato «urgente e improrogabile trasformare in realtà pratica i progetti di riforma delle società per azioni e delle Borse valori », esprime l'ipotesi che la « mancata celebrazione abbia voluto soltanto significare la sostituzione di una cerimonia formale e fine a se stessa con la realizzazione immediata di opere che non possono più essere attese ». Ma questa, a nostro parere, è solo una parte della verità. Arturo Barone (Nostro servizio particolare) Roma, 30 ottobre. Contrariamente alle attese generali dei grandi operatori economici (industriali, finanzieri, alti funzionari di banca, agenti di cambio, ecc.) la celebrazione ufficiale in Campidoglio della « Giornata internazionale del risparmio» quest'anno non ci sarà. I cartelloni stradali, frutto di appositi concorsi locali fra le varie Casse, e gli avvisi a pagamento sui giornali ricordano ai cittadini la settimana del risparmio (25-31 ottobre) così come avviene, per lunga consuetudine, in questa stessa epoca dell'anno. L'attenzione degli « addetti ai lavori » era ormai tutta rivolta alla celebrazione ufficiale, alla presenza delle più alte autorità dello Stato, per ascoltare (o leggere) gl'interventi dei tre principali oratori della « Giornata »: nell'ordine, il prof. Dell'Amore, come presidente dell'Acri (Associazione fra le casse di risparmio italiane); il Governatore della Banca d'Italia in carica (che è, ininterrottamente dal 1960, Guido Carli); terzo oratore d'obbligo, assai meno stabile degli altri due, a causa della troppo frequente rotazione dei governi e delle vicissitudini della vita politica, era il ministro del Tesoro. Dopo Emilio Colombo, titolare per un periodo relativamente lungo di sette anni, la triade fissa (Dell'AmoreCarli-Colombo) è ridiventata « fluttuante ». Nell'ultimo triennio abbiamo già avuto ben tre ministri del Tesoro (Ferrari Aggradi, Malagodi, La Malfa), ciascuno dei quali con le sue opinioni politiche, col proprio stile personale, con una diversa « apertura » verso gli operatori economici. Questi ultimi, abituati da lungo tempo ai due grandi appuntamenti annuali dell'assemblea della Banca d'Italia (fine maggio) e della giornata del risparmio (fine ottobre), aspettavano dall'appuntamento di domani molti chiarimenti di ovvia importanza per orientarsi nelle loro quotidiane attività durante i prossimi delicatissimi mesi. Per rendersene conto, basta pensare alle scadenze che ci attendono: il passaggio alla « fase due »; l'imminenza della riforma fiscale, con le sue grosse incognite in materia di reddito fisso e di effettiva funzionalità dell'anagrafe tributaria; il ritorno ad una politica meno in-

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