Il processe ai 16 mafiosi per il delitte in espedale
Il processe ai 16 mafiosi per il delitte in espedale E ripreso alle assise di Agrigento Il processe ai 16 mafiosi per il delitte in espedale Gli imputati appartengono alla "mafia di Ravanusa" - Tra i molti capi d'accusa c'è l'uccisione dell'albergatore Candido Ciuni (Nostro servizio particolare) Agrigento, 29 ottobre. Il processo alla mafia di Ravanusa per il delitto all'Ospedale Civico di Palermo e per altri due omicidi è ripreso stamane alla corte d'assise di Agrigento. Era stato sospeso undici giorni per lo sciopero degli avvocati e dei procuratori legali agrigentini in segno di protesta per l'insufficienza degli organici giudiziari e della sede del tribunale. Lo sciopero stamane è stato sospeso limitatamente ai processi con detenuti, ma proseguirà fino al 5 novembre per tutte le altre cause. Il processo contro i 16 presunti appartenenti alla «cosca» di Ravanusa, un piccolo centro dell'Agrigentino, è ricominciato con la relazione dei fatti svolta dal presidente Maurici. La corte ha rigettato alcune istanze dei difensori che avevano come obiettivo l'annullamento dell'istruttoria. Mezz'ora di camera di consiglio è bastata a rendere vano il tentativo. Nell'udienza precedente, giovedì 18 ottobre, prima che il dibattimento fosse rinviato, c'era stata la costituzione delle parti. Antonia Orlando, Vita Tasca e Calogera Pitrola, vedove delle tre vittime, rispettivamente cioè di Candido Ciuni, Stefano Vangelista e Vito Gattuso si erano costituite parte civile insieme con i loro figli o in loro vece. «Non sarò contenta fino a quando non li vedrò condannati — ha detto Antonia Orlando, 44 anni, madre di due figli, Mario di 21 e Carmela di 18 anni —. Quegli uomini hanno distrutto la felicità della nostra famiglia». I tre omicidi avvennero in tre mesi, fra l'estate e l'autunno del 1970, quando dopo molti dissapori alcuni appartenenti alla «cosca» di Ravanusa cominciarono una lotta accanita. I contrasti erano sorti sulla spartizione degli illeciti provenienti dal traffico di sigarette di contrabbando. Per primo fu assassinato Stefano Vangelista, di 51 anni. Quindi toccò a Vito Gattuso, 40 anni, camionista. Candido Ciuni, l'albergatore assassinato all'ospedale civico la notte del 28 ottobre, fu ucciso da killers travestiti da medici e infermieri. Una settimana prima era scampato a un agguato ed era stato ferito. Dei 16 imputati, 10 sono detenuti e 6 a piede libero. a. r. Antonia Orlando
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