La Mille Miglia torna con il Giro di Michele Fenu

La Mille Miglia torna con il Giro Stamane da Torino via alla nuova gara automobilistica italiana La Mille Miglia torna con il Giro Tre tappe per 1800 km, una corsa in salita (la Cesana-Sestriere), sette prove di velocità nei circuiti di Casale, Varano, Imola e Misano - Una moderna formula di rally - Sfida tra Lancia, Ligier e Fiat Nel 1901, come riportano le cronache dell'epoca, I contadini della campagna toscana si levavano rispettosamente il cappello all'apparire delle vetture del primo Giro automobilistico d'Italia e i concorrenti — accolti ovunque da bande, scuole In festa e lancio di fiori — dovevano lottare fra Grosseto e Civitavecchia contro mandrie di bufali allo stato brado. Sono passati 72 anni da quell'epoca felice in cui le carrozze a motore compivano i primi esitanti passi e le nostre Case cominciavano II loro lungo cammino: la Fiat, ad esempio, era nata l'11 luglio 1899. Oggi, più che entusiasmi, le « quattro ruote » suscitano polemiche, inchieste, conflitti. Tuttavia, anche negli Anni Settanta, sport e industria vanno a braccetto e le Imprese agonistiche esaltano valori umani, tecnici e commerciali. In questo senso II « Giro » che comincia stamane a Torino conserva io stesso spinto e significato del suo antico predecessore. I contadini non si leveranno più il cappello e i concorrenti dovranno lottare non contro i bufali ma le mandrie di veicoli che intasano le vie delle città e le principali arterie di comunicazione. Però, il fascino di una manifestazione che reca un nome tanto impegnativo rimane e rievoca, oltre a quella lontana corsa, altre più recenti gare che si svolgevano in Italia, in primo luogo la Mille Miglia. Il Giro d'Italia 1973 nasce come un rally, ma un rally di tipo particolare. Niente sterrato, ad esempio, ma strade asfaltate, nessuna prova per i monti su fratturi appena segnati, ma in pista o su una « Statale », aboliti i percorsi « scassamacchine » a favore di un tracciato agevole: i concorrenti si sposteranno da un circuito all'altro con marce di trasferimento insidiose soltanto in caso di maltempo. Una formula moderna, che si ispira a quel Tour de France che vide recentemente il trionfo della Lancia Stratos di Munari e Mannucci. Tra le tappe, con una prova di velocità in salita (CesanaSestriere), quattro con partenza in gruppo (a Casale Monferrato, Imola, Misano Adriatico e Varano de' Melegari) e tre a cronometro (ancora Varano, Misano e Casale). In totale, circa 1800 km di gara, di cui 10 in salita e 272 in circuito. Classifiche scratch per la Cesana-Sestriere e le cronoprove (ossia, la vettura più rapida penalizza le altre) e graduatorie ottenute dalla somma dei tempi divisi per tre nelle gare in gruppo. Le tappe, ciascuna di circa 600 km, porteranno uomini e macchine da Torino a Varano de' Melegari oggi, da Varano a Misano Adriatico domani e da Misano a Torino sabato. E' un Giro d'Italia che non copre materialmente la penisola, ma le intenzioni originarie dell'Automobile Club di Torino, che organizza la gara, vennero modificate da problemi di varia natura, non ultima la difficoltà di ottenere i permessi per la disputa di certe prove su strada come hanno sottolineato l'ing. Emilio Christillin, presidente del sodalizio torinese, e Gino Valenzano, che con Renzo Aimaretti presiede al buon andamento della gara. I punti-chiave del « Giro » sono rappresentati dalla Cesana-Sestriere e dalle prove in circuito di Casale (prima tappa), Imola (seconda), Misano e Varano (terza). La corsa in salita sarà un po' una edizione bis di quella svoltasi in luglio, ma è difficile che sia possibile battere i tempi stabiliti allora, sia per le condizioni del fondo stradale sia per le peggiori condizioni climatiche. Sarebbe sensazionale se venisse migliorato il record stabilito nel '69 da Schetty con la Ferrari (4'53"3, media km 125,050). Alla gara partecipano vetture dei Gruppi 1 (Turismo, 5000 esemplari costruiti in 12 mesi), 2 (Turismo Speciale, 1000), 3 (Granturismo, 1000), 4 (Granturismo Speciale, 500) e 5 (Sport Stradale). E' quest'ultima la categoria più interessante, comprendendo veicoli omologati nei Gruppi 1-2-3-4 ma elaborati oltre i limiti imposti dal regolamento (salvo quello del peso) e macchine Sport non omologate a causa di una quota di produzione annuale non ancora sufficiente, ma di cui sono in fabbricazione almeno 50 esemplari. Questo il Giro d'Italia in sintesi. Protagonisti ne saranno una ottantina di equipaggi. Al vertice gli squadroni Fiat (spider 124 Abarth con motore due litri per Pinto-Bernacchini e Pianta-Pica), Lancia (berlinetta Stratos HF 2400 per Merzario-Sodano e Andruet-« Biche ») e Ligier-Maserati (berlinetta JS 2 per Chasseuil-Baron e Vittorio Brambilla-De Niederhauser), poi la Pantera De Tomaso di Casoni e la Porsche Carrera di Bonomelli. Le due Ligier vantano più cavalli delle rivali (330 contro i 240 della Fiat-Abarth e della Stratos con propulsore a 12 valvole ed i 280 della Stratos versione 24 valvole affidata ad Andruet). Sono le favorite, ma le corse ci hanno ormai abituato ad ogni sorpresa. Michele Fenu DI TARO PSO DEL BOCCO B0RG0N0V0 L. CARASCtK Il tracciato della prima tappa del Giro con la Cesana-Sestriere e una corsa nell'Autodromo di Casale