Il bandito del Capitol al giudice: "La rapina l'ha organizzata Enzo,,

Il bandito del Capitol al giudice: "La rapina l'ha organizzata Enzo,,Il bandito del Capitol al giudice: "La rapina l'ha organizzata Enzo,, Una vedova di 47 anni si è uccisa ieri pomeriggio gettandosi dalla stessa finestra da cui, quattro mesi fa, era precipitata la figlia sedicenne. Si chiamava Gina Piras, viveva con un'altra figlia, Carla, di 20 anni, in un alloggio al quarto piano di via Monte Rosa 03. Da quando Pierangela era rimasta vittima della disgrazia, la donna non s'era più ripresa: crisi di pianto, lunghi giorni passati nel silenzio con la mente perduta dietro ricordi felici e lontani. In quel terribile giorno di giugno era stata lei a soccorrere la giovane figlia sul marciapiede di fronte alla casa. Pierangela era caduta in piedi, non aveva perso i sensi, sui suoi vestiti non c'era una macchia di sangue. La madre s'era illusa per un attimo: «Non s'è fatta male, è un miracolo», aveva detto con un filo di speranza agli infermieri che adagiavano la ragazza nell'ambulanza. Ma le conseguenze del violento urto dopo un salto nel vuoto di venti metri, erano state scoperte all'ospedale: frattura del bacino e di un femore, stato di choc. Dopo una lotta di alcune ore contro la morte Pierangela era morta senza riprendere conoscenza. In questi ultimi mesi Gina Piras ha vissuto in un torturante dolore. Ripeteva ai vicini: «Pierangela soffriva di capogiri, aveva frequenti mal di capo e, ogni tanto, ricorreva a qualche analgesico. Quella mattina si sentiva poco be- ne. Hanno suonato alla porta e sotto andata ad aprire: in quel momento l'ho vista entrare in ba gito. Quando sono corsa a vedere se avesse bisogno di qualcosa, non c'era più». La donna s'era affacciata alla finestra: quattro piani più in basso, sul marciapiedi, aveva visto il corpo della sua ragazza. Una visione che dev'esserle tornata alla mente da allora mille volt? in un rinnovato tormento. Ultimamente la sua salute era ancora peggiorata. La figlia insisteva perché si facesse curare l'esaurimento nervoso, pare che, proprio la prossima settimana, dovessero ricoverarla per un controllo e la cura. Ma Gina Piras non ha resistito. Durante una crisi di disperazione ha concluso il dramma che la tormentava con un gesto disperato. * Arrestato alle Molinette dopo il tragico assalto al Capitol di martedì sera, Pasquale Guggino aveva accusato il giovane complice, Lorenzo D'Andrea, caduto sotto i colpi del carabiniere Congiu. Aveva detto: « E' stato lui ad organizzare tutto. Ha scelto il Capitol dicendo che si poteva fare un buon colpo, poi mi ha dato una pistola scacciacani e si è tenuto un'arma vera ». Una dichiarazione che lascia molto perplessi. Ma il bandito non l'ha sostanzialmente modificata neppure ieri sera quando è stato interrogato dui sostituto procuratore della Repubblica dott.ssa Maria Pia Astore. All'interrogatorio, durato dalle 18 alle 19,15, era presente anche l'avvocato difensore del Guggino, Armando De Marchi. Il magistrato avrebbe cercato non solo di chiarire la posizione del bandito ferito, ma dì stabilire quando il Guggino aveva conosciuto la giovane vittima e se il colpo era stato concertato con un terzo uomo. Come si è già detto i carabinieri sono sicuri che quest'ultimo esiste e l'altro giorno ne hanno trovato le tracce in una pensione di via Nizza. Si chiama Giuseppe Magro, ha 23 anni, nativo di Caltanissetta come il Guggino. Se n'è andato dall'albergo la sera del sanguinoso assalto e non si è più visto. Ieri il rapinatore ricoverato | all'ospedale ha ammesso di conoscerlo ed avrebbe detto che era stato lui a presentargli il D'Andrea pochi giorni prima dell'assalto. Avrebbe negato però che il Magro li attendesse in macchina all'uscita del cinema. « Abbiamo agito da soli il D'Andrea ed io — avrebbe detto — ma a combinare tutto è stato 11 barista ». « La sera della rapina — avrebbe aggiunto — lo sono uscito per fare una passeggiata e ad un certo punto, non ricordo più dove, l'ho incontrato. Era senza soldi e gli ho dato un pacchetto di sigarette. Lui mi ha proposto di fare il colpo al Capitol e, ingenuamente, ho accettato. Abbiamo comprato le calzamaglie e ci siamo diretti in via Cernala, io con una scacciacani, lui con una pistola carica. Poi è successo quello che è successo. Sono fuggito e quando mi sono mancate le forze ho chiesto aiuto ad una donna ferma sul marciapiede ». Una ricostruzione difen-ivistica, poco credibile e piena di lacune. Il magistrato gliel'ha fatto notare, ma lui ha ripetuto: « E' la verità » ed avrebbe aggiunto un po' ironicamente: « Quanto interesse avete per questo colpo. E' stata forse la rapina del secolo? ». I carabinieri intanto hanno cercato ieri per tutto il giorno il presunto complice, Giùsspp2 Magro. Ma ncn ne è stata trovata alcuna traccia. Le ricerche si sono estese in tutta Italia. Si presentano difficili anche perché il « terzo uomo » ha probabilmente documenti falsi. M < 11 II 1111 > 111111 11 ( Gina Piras, 47 anni - Lino Guggino interrogato dal giudice

Luoghi citati: Caltanissetta, Italia