I primi interventi nel dibattito sul piano per il futuro di Torino

I primi interventi nel dibattito sul piano per il futuro di Torino I nove punti dell'accordo fissato per il centro-sinistra I primi interventi nel dibattito sul piano per il futuro di Torino Sono di Piero Aceto (de), Enzo Biffi Gentili (pri) - Appaiono sostanzialmente concordi nelPindicare le cause della difficile situazione urbana e i rimedi che occorre adottare con urgenza - Secreto ha riconfermato ieri: "Per ora resto sindaco e non me ne vado" dei servizi soltanto dopo che una consultazione con le componenti politiche, sindacali, culturali, professionali, imprenditoriali e dei quartieri lo avrà mondato delle assurdità che contiene. Inoltre, il processo di revisione dovrà essere continuo ». Il bilancio Quanto al bilancio, Aceto e Biffi-Gentili osservano che dovrà essere redatto secondo principi di efficienza, abbandonando le attuali arcaiche formulazioni. Per il repubblicano bisogna attribuirgli « un valore non solo contabile, ma anche economico, individuando il rapporto tra le risorse impiegate ed i risultati ottenuti. Difficilissimo sapere dall'esame dei bilanci che cosa il Comune ha prodotto in un anno, né in quale quantità, né con quale grado di qualità, né, infine, con quali costi ». Anche Aceto conferma l'urgenza di una nuova lettura, comprensibile a tutti. « Soltanto con un documento chiaro diventa credibile il confronto con tutte le forze sociali ». Su iniziativa dell'Unione industriale il prof. Pelliccelll dell'Università di Torino aveva preparato un documento illustrativo del bilancio che è stato presentato ieri al sindaco. Aceto auspica che la amministrazione recepisca quanto di più valido ha Io studio e proceda ad istituzionalizzare il principio della necessità di un « bilancio del cittadini ». Miglioramento dei servizi pubblici: per il capogruppo de uno dei principali obiettivi è l'immediato intervento nei settori della nettezza urbana e del trasporti. Aceto ricorda inoltre quanto si sta facendo per la viabilità ed aggiunge che qualsiasi discorso sulla ristrutturazione del servizio « deve per prima cosa fare sempre i conti con i bilanci delle aziende municipalizzate per esaminare se i costi di tali riforme corrispondono a concreti vantaggi per la collettività ». Il segretario repubblicano, jiremesso che il Comune è la seconda azienda torinese dopo la Fiat, sottolinea « che l'amministrazione continua ad assorbire disoccupazione e la trasforma in sottosviluppo » e dichiara che è compito della classe politica «operare cambiamenti nella gerarchia poco funzionale, nei criteri di selezione, di formazione e di programmazione di carriere e cominciare a concepire e realizzare nuovi strumenti ed organi amministrativi ». Anche a Biffi-Gentili è ben presente 11 condizionamento delle aziende municipalizzate: al proposito esprime preoccupazione per l'andamento « esponenziale » del deficit dell'Atm, osservando che « il progressivo aumento del dissesto impedirà molto presto qualsiasi azione al Comune ». "Io rimango" La risposta del sindaco Secreto alle dimissioni annunciate dal presidente del consiglio regionale avv. Oberto — primo passo per sbloccare la crisi — è stata negativa. « Per il momento — ha detto — non vedo nessun fatto nuovo che possa indurmi a modificare la mia posizione. Mi dispiace per l'avv. Oberto, dì cui ho la massima stima. Se lunedì ci sarà una giunta di centro-sinistra il decorso dell'amministrazione tornerà normale, anche se oggi l'unica anormalità è data dal cumulo di delibere ferme. E non sono stato certo io a bloccarle. Quando la situazione si sarà chiarita, farò una dichiarazione pubblica per spiegare alla cittadinanza come sono effettivamente andate le cose e quali responsabilità vi sono nei vari partiti ». Secreto si è incontrato ieri pomeriggio con il segretario provinciale del psi Enrietti, ma la conversazione, brevissima, non ha avuto alcun risultato. Si prevede che oggi vi siano altri contatti con esponenti della direzione centrale del partito, sempre per convincere il sindaco a dimettersi. Se, come si afferma negli ambienti socialisti, il nuovo rifiuto di Secreto pub portare ad un voto di sfiducia nei suoi confronti del suo stesso partito, ciò non avrebbe ugualmente alcun risultato pratico. Per far decadere Secreto dalla carica occorrerebbe il voto del due terzi dell'assemblea. Ieri pomeriggio si è svolta la annunciata riunione nella sede della de alla quale hanno partecipato 1 responsabili dei partiti del centro-sinistra. La discussione è stata rinviata a domani sera alle 22,30, dopo un rapido esame della situazione. Il psi ha ribadito che Secreto si muove in una sfera che va al di là del controllo del partito e che non è quindi possibile, oggi, tener fede agli impegni romani. I repubblicani hanno proposto una soluzione transitoria per il consiglio comunale di lunedì: al momento di eleggere la giunta (è il primo punto all'ordine del gior¬ no) i partiti della maggioranza potrebbero fare una dichiarazione di opposizione a Secreto ed abbandonare l'aula. La seduta sarebbe cosi rinviata per mancanza del numero legale. Nel frattempo si tenterebbe di ottenere le dimissioni di Secreto. Vi sono altre proposte, fra le quali le dimissioni in massa dei membri della maggioranza o una giunta provvisoria (tre mesi) in attesa del rinnovo dell'Ufficio di presidenza della regione. Le proposte saranno esaminate oggi dai responsabili centrali dei partiti e domani sera potrebbe esserci una decisione programmatica per il consiglio di lunedi. Piero Aceto, capogruppo de, Enzo Biffi-Gentili, segretario cittadino repubblicano, sono le voci ebe intervengono oggi nel dibattito su un piano per Torino aperto da « La Stampa ». I problemi che angustiano la città, i possibili accordi tra le forze politiche per una loro rapida soluzione, ristrutturazione in maniera moderna e chiara dei bilanci, miglioramenti dei servizi: questi i temi della discussione. Una discussione non ristretta soltanto agli operatori politici, ma aperta a tutti i cittadini. Nella sua funzione più attuale il Comune « deve » essere la guida delle iniziative sociali, economiche, culturali cittadine. Negli ultimi anni Torino si è estesa a macchia d'olio, problemi e difficoltà si sono ingigantiti e il Comune non ha saputo indirizzare, risolvere, stimolare, controllare. L'invito ai torinesi è di collaborare per « costruire » un sistema amministrativo che risponda alle esigenze attuali. Chiunque lo potrà fare, citando in dieci punti le mancanze più macroscopiche dell'amministrazione. Se ciò avverrà sarà stato compiuto un ulteriore passo verso una completa partecipazione popolare al governo della città. Afferma Aceto: « La crisi che da oltre un anno travaglia il Comune ha aggravato problemi e lacune che già la città presentava e che avevano in gran parte una genesi comune individuabile in una crescita industriale non affiancata e sostenuta da un adeguato sviluppo delle strutture sociali ». Biffi-Gentili osserva che il nocciolo della questione si trova « da un lato nell'insufficienza e nell'arretratezza delle strutture amministrative, dall'altro nella crisi della classe dirigente ». Ed aggiunge che « il ceto politico attuale ha responsabilità gravissime per la situazione che si è venuta a creare », tanto da suscitare il dubbio che « esso sia incapace di fronteggiarla ». Gli intervistati concordano sul centro-sinistra come unica via per uscire dall'attuale «impasse»: « Soltanto dalla collaborazione di quelle forze politiche che hanno dato già a livello nazionale un decisivo impulso allo sviluppo socio-economico del Paese può scaturire una risposta chiara e pronta all'odierna situazione» dice Aceto. Il segretario repubblicano osserva: «In diverse alleanze politiche si annida unicamente il pericolo della demagogia (gratuità dei libri e dei trasporti sono i casi più smaccati) e della trattativa privata. Si farebbe cioè politica non più nelle segreterie, ma in riunioni informali, a livello, per esempio, di capigruppo. Si correrebbe, quindi, il rischio di agire in un clima assembleare ». Unanimità Unanimità di vedute anche sul nove punti del documento posto a base delle trattative per la nuova giunta. Divergenze però sulla immediata approvazione di un plano di servizi sociali. Il capogruppo de, premesso che «Z'acquisizione delle aree con la S65 per opere riguardanti la collettività e il rinnovo della 167 dovranno evitare speculazioni edilizie su larga scala », sostiene che per conseguire effetti positivi bisogna realizzare quanto prima il piano, « per dare una chiarezza definitiva al tessuto urbanistico della città ». Biffl-Gentili esprime invece molte cautele: « Troppe risultanze inficiano la credibilità del piano elaborato ed impongono una sua verifica integrale. E' stato concepito su carte vecchie, molte addirittura del 1959. Non mancano le assurdità: sono destinate a certi servizi aree oggi non più disponibili. Tra i progetti compare addirittura quello di una scuola che dovrebbe essere edificata su un cavalcavia ». « 1 " costi " della vita urbana sono sempre più alti — continua il segretario del pri — ed è indispensabile l'adozione del piano

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