Il ministro dell'ecologia propone una soluiione per i "fanghi rossi" di Fabrizio Carbone

Il ministro dell'ecologia propone una soluiione per i "fanghi rossi"Forse tra breve riapre la fabbrica di Scarlino Il ministro dell'ecologia propone una soluiione per i "fanghi rossi" L'on. Corona ha inviato a Livorno il suo capo di gabinetto, il pretore Gianfranco Amendola - All'esame uno studio tecnico per ridurre il tasso di inquinamento (Nostro sermzio particolare) Roma, 18 ottobre. Si va verso una soluzione del caso «Scarlino Montedi- son fanghi rossi»? C'è una possibilità di ridurre notevol- mente il grado tossico dei fanghi che lo stabilimento, in provincia di Grosseto, scari- cava in mare al largo delle co- ste italiane. E' una iniziativa del ministro per la Ecologia, Achille Corona, che ha incari- cato una équipe di studiosi di eseguire prove in laboratorio, Corona ha spedito in tutta fretta, a Livorno, il suo capo di gabinetto, Gianfranco Amendola, insieme al profes- sor Passino, direttore dell'I- stituto di ricerca sulle acque del consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). A Livorno c'è un susseguir- si di incontri tra delegazioni regionali, Montedison, magi- stratura: Amendola e Passino spiegheranno e chiariranno la situazione. Lo stabilimento Montedison è chiuso dopo che il pretore di Livorno, Vi- ghetta, fece sequestrare le due navi che scaricavano in mare i «fanghi rossi» (i resi- dui della lavorazione del bios- sido di titanio). Contro la Montedison intenderebbero costituirsi parte civile il di- partimento della Corsica e la Camera di Commercio di Ajaccio. Forse anche la città di Nizza. Scarlino infatti è un problema internazionale: i fanghi gettati in mare, ogni giorno raggiungevano, secon- lo le correnti, le coste corse e il litorale della Francia conti- nentale. Se il procedimento antiin- quinante funziona la riapertu- ra dello stabilimento Monte-dison sarà possibile. Stamane Corona ha convocato una conferenza stampa per chiari re il sistema e fare il punto della situazione. «E' una solu zione — ha detto il ministro — non definitiva, e che ver rebbe attuata entro il 1975. Ciò vuol dire che riprenderan no gli scarichi in mare dei fanghi. Questi saranno però depurati dalla componente tossica (acidità e minerali ve lenosi). Le prove in laborato rio sono state buone: la valu tazione definitiva spetterà al le autorità interessate». Corona ha quindi spiegato come funziona il trattamento dei residui. Sono due fasi di stinte: prima si aggiunge «cai care ventilato», che trasforma l'acido in prodotti inerti e provoca la precipitazione del cromo; poi si aggiunge un se- condo «neutralizzante», più forte del primo, che fa depo sitare tutti i metalli ancora presenti. Ogni giorno le navi della Montedison verrebbero a scaricare al largo circa cin quecento tonnellate di una massa solida insolubile e inerte. Pericoli d'inquinamen to dovrebbero essere ridotti al minimo, purché il materia le venga gettato a profondità di cento metri e passa e per un periodo di tempo limitato, Le assicurazioni del mini stro Corona sono avvalorate dallo studio dei professori Passino, Caglioti, Mendia e Sellerio: «Il sistema fa ridur re la quantità — dicono — dei fanghi da tremila tonnel late a 500 al giorno. Si tratte rà di un ammasso di solfato di calcio e di vari metalli che non sono dannosi, perché non si possono sciogliere con l'ac qua del mare ». 1 II procedimento-Corona è vantaggioso rispetto ai tradi I zionali trattamenti: tempi di realizzazione più brevi, oneri di gestione minori, possibilità di effettuare sulle navi addette allo scarico le operazioni come la separazione dei solidi e la disidratazione dei fanghi. «Il ministero che dirigo — ha spiegato Corona — non ha intenti punitivi: noi vogliamo mediare gli interessi economici industriali e naturali del Paese. Nel caso di Scarlino abbiamo affrontato il problema nel modo più sereno. Oggi la Montedison è pronta ad iniziare subito l'allestimento degli impianti sulle navi-scarico. Ci vorrà poco tempo per questa prima fase dell'operazione. Siamo in un clima di aperta collaborazione: la soluzione, anche se provvisoria, risponderebbe agli interessi dei lavoratori, dell'industria e della collettività». Fabrizio Carbone

Persone citate: Amendola, Caglioti, Gianfranco Amendola, Passino, Sellerio