Le squadre venete senza risultati i presidenti contestano i tecnici
Le squadre venete senza risultati i presidenti contestano i tecnici Verona e Lanerossi Vicenza nella fase di pre-crisi Le squadre venete senza risultati i presidenti contestano i tecnici (Dal nostro corrispondente) Vicenza, 17 ottobre. Strade parallele, quelle del Lanerossi e del Verona, in questo inizio di Campionato, strade tortuose ed irte di difficoltà. La diagnosi dice che si tratta di malattia seria, che urgono terapie tempestive, pena un cronicizzarsi del male. Tradotto in termini sportivi, significa che se le » gemelle » venete non sistemeranno a dovere il loro centro campo saranno guai seri. Le carenze notevoli nella fascia centrale finiscono col condizionare e coinvolgere l'intero comp'esso di squadra. Di qui l'assioma fondamentale del football: nessuna difesa al mondo può reggere senza un'adeguata copertura, nell'avanterra della propria area, cosi come nessuna punta può andare a rete se non viene servita a dovere dai centrocampisti. Nel Lanerossi di Puricelli i sette gol subiti in due partite sembrano avere sconvolto l'ambiente in modo tale da mettere in discussione la disposizione tattica voluta dal tecnico uruguaiano. « Tutto da ridere — afferma quasi divertito il presidente Farina —. Andiamo allo sbaraglio con tre punte: ma a centro campo nes¬ suno si preoccupa di marcare gli avversari. Con simili premesse, sette reti sono anche poche... ». Qualcuno non condivide la diagnosi di Farina, e parla invece di paurose lacune in difesa dovute alla lentezza congenita di tutto II reparto. - Il più veloce dei "nostri " è l'allenatore in seconda Berto Menti... », aveva sentenziato lo scorso campionato Puricelli, subentrato a Seghedoni. E la diagnosi rimane immutata, considerato che il Lanerossi — Stanziai a parte — rimane sostanzialmente immutato nel suo pacchetto arretrato. Ora il tecnico sembra di ben altro avviso: - La squadra non gira perché alcuni suoi uominibase non sono ancora in forma — spiega il Puri —, poi perché ci siamo rinnovati per i sette undicesimi. Problemi d'adattamento che non coinvolgono la caratura tecnica di un Lanerossi destinato a risalire ben presto la corrente. Certo, qualcosa dovrà pur cambiare, specie a centro campo, con l'inserimento di Fontana. Sostengo la squadra, e ne rispondo lino in londo. Dateci tempo e ne vedrete delle belle ». Ed eccoci al Verona, squadra anch'essa rinnovata quanto ba¬ sta per mettere in mostra esibizioni discontinue e gioco a volte sconnesso, fatto di luci e ombre, di triangolazioni sapienti e di ingenuità palesi. Contro l'Inter l'imputato numero uno è stata la difesa, con Bet condannato speciale. » Un primo tempo d'antologia, con gioco fatto di aperture geniali e a fondo perentori — si agite Garonzi — e una ripresa incolore. I miei giocatori sembravano automi, senza fiato né idee. O Cade corre ai ripari, o questa volta mi arrabbio sul serio ». La risposta di Cade parte dal presupposto che al Verona mancavano due pedine essenziali nello scacchiere di centro campo: Maddè e Busatta. » Non cerco scuse — afferma —, ma la squadra va giudicata con beneficio di inventario. Con il rientro dei due essa acquisterà equilibrio e tenuta. Per quanto concerne il nostro presunto tracollo atletico del secondo tempo contro l'Inter, devo dire che si è trattato invece di uno sbandamento psicologico, dovuto al rigore mancato da Zigoni sull'1-1. Il calcio è fatto anche di queste piccole cose, dell'imponoderabile. insomma ». Franco Mognon
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