Un medito condotto in Sardegna sequestrato mentre torna a iosa

Un medito condotto in Sardegna sequestrato mentre torna a iosa Nuovo episodio di banditismo nel Nuorese Un medito condotto in Sardegna sequestrato mentre torna a iosa Il sanitario, 40 anni, non ricco, padre di cinque figli, bloccato dai fuorilegge armati: stava rientrando con l'infermiera - La donna, dopo una lunga camminata in campagna, è stata poi abbandonata ed ha dato l'allarme - Nessuna traccia dei rapitori - Trovata la sua auto (Dal nostro corrispondente) Cagliari, 17 ottobre. Ancora un sequestro di persona nel Nuorese. E' avvenuto ieri sera in una vecchia strada che collega gli abitati di Olzai e di Ottana. La vittima è il medico condotto di Ottana, dottor Fernando Ninna, di 40 anni, che rientrava al suo paese dopo alcune visite insieme con una collaboratrice, una ragazza di 25 anni. I banditi hanno bloccato l'auto del medico, quattro chilometri dopo Olzai; la ragazza è stata fatta scendere, mentre sotto la minaccia dei mitra, il dottor Ninna è stato costretto ad accogliere sulla vettura alcuni fuorilegge con i quali si è allontanato. La ragazza è stata presa in custodia da un altro bandito, il quale l'ha costretta a seguire un sentiero di campagna e l'ha poi abbandonata lungo la strada Nuoro-Ottana. Qui è stata soccorsa da un camionista. E' stato dato l'allarme e sono scattate le ricerche, alle quali collabora anche il padre del medico. II nuovo rapimento giunge a otto giorni di distanza dal sequestro del possidente nuo¬ rese Giuseppe Angelo Maccioni, rapito la scorsa settimana a otto chilometri da Nuoro. Il possidente è ancora prigioniero dei fuorilegge. Ogni giorno il dottor Ninna, insieme alla sua infermiera, si recava a Olzai, dove ha l'incarico della dispensa medica. Come prescrive il decreto di nomina, svolge il servizio ambulatoriale ad orario fisso, per cui i viaggi di andata e ritorno avvenivano sempre alla stessa ora. Fatto, questo, che ha semplificato di molto l'opera dei banditi nel preparare il sequestro. Alle 19 di ieri sera, il dottor Ninna e Maria Niola si sono messi in auto per rientrare ad Ottana. La strada provinciale non è stata ancora completata, per cui l'utilitaria del professionista, una «B 5», percorreva a velocità ridottissima la strada campestre, molto stretta e piena di buche. All'uscita da una curva, l'auto è stata costretta a fermarsi per uno sbarramento di massi; dai cespugli che costeggiano la stradina sono sbucati cinque individui mascherati e armati di mitra, che hanno intimato all'infermiera di scende¬ re a terra. Quattro dei malviventi si sono allontanati con l'auto dell'ostaggio, mentre la ragazza veniva tenuta sotto sorveglianza dal quinto bandito. Maria Niola ha vissuto una drammatica avventura. La giovane, che per un'infermità ha difficoltà nel camminare, è stata costretta dal fuorilegge a percorrere un lungo itinerario sui tortuosi viottoli montani, in una delle più impervie zone comprese tra gli abitati di Sanile. Orani e Oniferi. Dopo mezzanotte, Maria Niola è stata rilasciata in prossimità della Nuoro-Ottana. Il racconto di Maria Niola ha fornito agli inquirenti la conferma che il professionista era stato rapito. Quando i banditi hanno lasciato a terra l'infermiera ripartendo in auto, hanno percorso solo poche centinaia di metri. Forse, a causa della velocità, l'auto ha sbandato finendo contro uno spuntone roccioso. La «B 5» del dottor Ninna è stata ritrovata a meno di mezzo chilometro dal luogo del sequestro. Il dottor Fernando Ninna è nato a Bacu Abis, nel luglio del 1933. Laureatosi a Cagliari nel 1960, dall'aprile 1962 al giugno 1969 aveva ricoperto l'incarico di medico condotto a Esterzili. Dal primo luglio del 1969, dopo aver vinto il concorso, aveva preso possesso del suo incarico a Ottana e Olzai. Il medico è sposato con una cagliaritana di 34 anni, Maria Foltz. Hanno cinque figli: Pierluigi, Annamaria, Gianfranco, Marialuisa e Annarita; il maggiore ha nove anni, la più piccola cinque mesi. La famiglia Ninna abita in un caseggiato agricolo in un podere dell'Ente di sviluppo. Le condizioni economiche, secondo i primi accertamenti degli inquirenti, sono appena dignitose, non tali comunque da giustificare un sequestro. m. g.

Persone citate: Fatto, Giuseppe Angelo Maccioni, Maria Foltz, Maria Niola, Olzai