L'ufficio della Comit aperto ieri a Mosca

L'ufficio della Comit aperto ieri a Mosca L'ufficio della Comit aperto ieri a Mosca La Banca Commerciale aveva da 50 anni rapporti "informali" con gli enti economici delTlJrss - Importanza degli scambi tra i due Paesi (Dal nostro corrispondente) Mosca, 16 ottobre. Dopo cinquant'anni di rapporti « informali » e non ufficiali con gli enti economici sovietici, la Banca Commerciale Italiana ha aperto oggi un ufficio di rappresentanza a Mosca. L'accreditamento era stato concesso dalle autorità sovietiche circa tre mesi fa al termine di una trattativa relativamente rapida, che non ha preso più di un anno e mezzo di tempo. L'iniziativa della banca italiana risponde non soltanto ad esigenze di puro prestigio internazionale (la « Commerciale » è tra le prime grandi banche americane ed europee ad ottenere l'accreditamento), ma anche l'obiettivo sviluppo dell'interscambio italo-sovietico. I rapporti economici tra l'Italia e l'Unione Sovietica — ha detto stasera, in una conferenza stampa, il presidente della Banca Commerciale Gaetano Stammati — si sono fatti molto intensi ne- Oro: chiusure (prezzi dei venditor!, in dollar! per oncia) Mercati 15/10 16/10 Londra 101,50 102,50 Zurigo 101,75 102,25 Parigi 104,76 105,24 New York 101,75 102,35 gli ultimi dieci anni. Accanto ai grandi accordi conclusi dalla Fiat, dalla Montedison, dall'Eni (o, per meglio dire, all'ombra di questi accordi) vi sono stati numerosi contratti tra il governo sovietico e un gran numero di industrie italiane medio-piccole, la cui presenza sul mercato sovietico si è poi stabilizzata. Si è avuta così non soltanto un'intensificazione dell'interscambio tra i due Paesi, bensì anche una diversificazione dei rapporti commerciali italo - sovietici, che sono diventati più complessi e articolati. La Banca Commerciale (che sin dal 1924, c:iè dall'anno del riconoscimento del governo bolscevico da parte di quello italiano, opera sul mercato sovietico) ha ritenuto che, a questo stadio delle relazioni commerciali, non fosse più sufficiente una presenza periodica, ancorché molto frequente a Mosca. Si è arrivati così alla decisione di aprire un ufficio di rappresentanza, che avrà una funzione di consigliere nei confronti degli operatori italiani che si avvicinano al mercato sovietico e degli enti d'export sovietico, che s'indirizzano al mercato italiano. « L'apertura dell'ufficio di Mosca — ha detto Stammati — non è un punto d'arrivo, ma un punto di partenza ». Egli ha voluto così esprimere una valutazione ottimistica delle prospettive del commercio italo-sovietico, che dopo i fasti degli anni decisivi della costruzione dello stabilimento automobilistico di Città Togliatti ha fatto registrare un certo rallentamento, dovuto in parte alla concorrenza di altri Paesi occidentali (la Germania, la Francia, gli stessi Stati Uniti) o comunque non socialisti (come il Giappone), e in parte a certe reticenze italiane in materia di crediti. La recente apertura di una lineea di credito di 350 miliardi dovrebbe però stimolare una rapida ripresa dei rapporti commerciali italo-sovietici, ridando all'Italia una posizione di primo piano nella graduatoria dei partners commerciali dell'Urss. p. g.

Persone citate: Gaetano Stammati, Stammati