"Sono come uno zingaro" di Bruno Bernardi

"Sono come uno zingaro" "Sono come uno zingaro" « Per quanto riguarda il Riva calciatore — continua Allodi — mi si dice da più parti che abbia perduto un po' d'entusiasmo, che non si alleni sufficientemente, che fumi come un turco e che la sua vita privala, seppur schiva, sia turbata da altre questioni che nulla hanno a che vedere con lo sport. Conosco molto bene Riva. Sono certo che molte di queste dicerie sono frutto della fantasia di qualcuno che gli preferirebbe altri giocatori come n. 11 in azzurro. Riva, ne sono certo, apprezzerà con le dovute maniere quanto lo "stafT" della Nazionale sta facendo per lui in occasione delle convocazioni per la partita con la Svezia. Gli viene accordata tutta la fiducia che merita uno dei più grandi goleador del mondo, nella certezza che lui ricambici;! con lo spirito e con i fatti e con l'entusiasmo con i quali rispondeva, calciatore sconosciuto, agli incitamenti di Lupi, Silvestri e Scopigno ». — Come giudica l'ambiente della squadra azzurra? « Ho parlato con tutti quei giocatori a cui ero interessato. Li ho trovati disposti ad una collaborazione completa, nell'interesse di tutti, a costo di sacrifici personali ». — Sabato prossimo, intanto, c'è l'amichevole con la Svezia. Ritiene che il momento poco felice del calcio italiano a livello internazionale, abbia delle ripercussioni sull'attività azzurra? « I risultati delle partite di Coppa del primo turno non sono del tutto sinceri. Le squadre italiane incontrano avversari in fase di preparazione più avanzata. D'altra parte i primi due turni diffìcili sono compensati dal periodo di marzo quando i club del Nord Europa sono quasi completamente fuori fase per l'obbligatoria sosta invernale. Si sa inoltre che molti elementi-base della Nazionale tardano ad entrare in forma. Direi che non esistono problemi di fondo. La sconfitta dell'Inter a Vienna mi fa pensare che il " mago " abbia tenuto d'occhio l'incasso del "retourmatch ". Il Torino, che ho visto con il Lokomotive protagonista di un eccezionale primo tempo e di una squinternata ripresa, può passare indenne a Lipsia. Malgrado l'attuale momento difficile, sarà comunque protagonista del nostro campionato. Ritengo sia arduo il compito della giovane Fiorentina la quale ha bisogno dell'appoggio del suo generosissimo pubblico per superare il momento delicato. La Juventus ha l'impegno più difficile dopo lo 0-2 di Dresda. Era meglio un 1-3 con gli attuali regolamenti. Conoscendo profondamente lo spirito dei bianconeri non è azzardato pensare ad una miracolosa rimonta. Per attuarla occorre tornare a quella sopportazione, a quella abnegazione che è stata la maggior forza della squadra negli ultimi tre anni ». — Quali sono le squadre più forti in vista dei mondiali di Monaco? « Il Brasile affronta la preparazione ai mondiali con grande serietà. A partire da febbraio effettuerà una serie di amichevoli che lo porteranno al " ritiro " della Foresta Nera con l'assoluta certezza di aver selezionato i giocatori migliori e più adatti alla competizione. Brasile e Germania sono le favorite. Poi c'è l'Inghilterra. L'Olanda sarà un'outsider: ha uomini di classe come Cruyff, come i giocatori dell'Ajax e alcuni del Feijenoord e dell'Eindhoven. L'Italia parte con una premessa pericolosissima: il secondo posto in Messico. Nel calcio ci vuole fortuna. E' auspicabile che la fortuna ci accompagni a Monaco come ci accompagnò in Messico quando si arrivò alla finale dopo prestazioni non proprio esaltanti seppur fruttifere. Pertanto spero che questi coefficienti di fortuna siano nel bagaglio della formazione azzurra. Nell'ultima riunione di Coverciano è stato deciso che subito dopo la Svizzera verrà impostato un piano di lavoro per far sì che i nostri giocatori scendano in campo ai mondiali nella più completa tranquillità e con la garanzia di poter dare il massimo rendimento ». — Signor Allodi, dopo i mondiali che farà? Tornerà all'attività di club? « E' troppo presto per pensarci — conclude Allodi —. Mi trovo molto bene con il dott. Franchi, anche se in passato siamo stati su diverse posizioni, per interessi calcistici. Nel dott. Carrara ho scoperto un dirigente preparatissimo, ambizioso di quel tanto per diventare una forza viva del calcio italiano. Per quanto mi riguarda, essendo presuntuoso, potrei lasciarmi lusingare da un'attività che mi piacerebbe parecchio... Deciderò dopo i mondiali ». Bruno Bernardi

Persone citate: Allodi, Carrara, Cruyff, Lupi, Riva, Scopigno, Silvestri