S votesi con molte ambizioni

S votesi con molte ambizioni Dodici risultati utili consecutivi dei "gialloblù,, S votesi con molte ambizioni Dopo l'avvento di Ericson alla guida tecnica della squadra migliorato il rendimento offensivo - Sconfitti fra gli al tri Urss, Brasile, Austria ed Ungheria - L'ultima vittoria a fine agosto sulla Finlandia per 2-1 - La formazione di Milano dipenderà dalla disponibilità dei giocatori impegnati all'estero - La Svezia a Monaco se batterà Malta con 2 gol (Dal nostro corrispondente) Stoccolma, 23 settembre. Dopo una sequenza di dodici partite utili consecutive (che, tra l'altro, le hanno « quasi » assicurato un posto tra le finaliste del Campionato Mondiale 1974) la Nazionale svedese si prepara ad Incontrare sabato l'Italia a Milano in amichevole. Subito dopo l'incontro con la Finlandia a fine agosto (2 a 1), il c. t. del gialloblù Ericson, « l'uomo che ha dato alla Svezia calcistica un profilo nuovo » (Aftonbladet di Stoccolma) aveva ottimisticamente dichiarato: « Oramai siamo lanciatissimi. Questa è la volta buona per vincere grosso contro l'Italia. La nostra Nazionale è una {orza valida che per il momento non conosce ostacoli ». Ericson fonda il suo ottimismo, tra l'altro, sulla possibilità di poter impiegare contro l'Italia diversi professionisti in forza a società svizzere, belghe, olandesi e tedesche. « Ma se ciò non fosse possibile — ha detto il et. — contro l'Italia potremo vincere lo stesso. Il nostro calcio sta attraversando un momento assai favorevole e non è di certo l'Italia che ci fa paura ». Molti esperti hanno suggerito ad Ericson « prudenza e modestia » ricordando al et. che la vittoria sulla debole Finlandia è stata assai stentata come punteggio e come gioco. Ma Ericson è assai fiducioso e ottimista e punta decisamente sul tredicesimo risultato utile consecutivo. L'ottimismo è una conseguenza diretta della quasi certa qualificazione ai Campionati del Mondo nonostante la costante emorragia di giocatori a cui il calcio svedese è sottoposto di continuo. Nel Paese vige un dilettantismo di natura particolare lai giocato¬ re di serie A è garantito dalla società un buon stipendio, casa e anche l'auto) che non assicura l'avvenire e che permette di vivere durante gli anni « buoni » come un dirigente industriale. Naturalmente appena si profila un acquirente straniero, il giocatore svedese fa le valigie e torna in Patria solo a carriera terminata ed economicamente ben sistemato. A galla Nonostante questo, però, il calcio svedese riesce a tenersi a galla e negli ultimi dodici mesi i gialloblù hanno sconfitto Unione Sovietica e Brasile, Austria e Ungheria per non parlare di nazioni calcisticamente minori. Ora per la qualificazione ai Campionati del mondo non manca che una vittoria a Malta con almeno due reti di scarto. Traguardo non impossibile e for¬ se non difficile. Anche se a Malta segnare reti può rivelarsi una impresa ed il fondo in terra battuta (bagnato per l'occasione in modo da renderlo duro come cemento) ha stroncato gambe e idee a più di un campione. Contro l'Italia (prova generale dell'Incontro con Malta in novembre) Ericson spera di poter schierare gli ultimi nuovi professionisti ma probabilmente la sua sarà una vana speranza perché le società del Continente non sono mal ben disposte a prestiti (anche se a pagamento) in occasione di amichevoli. Per Malta invece il discorso sarà del tutto diverso data l'ufficialità della gara. I professionisti già « richiamati » ma sul conto dei quali Ericson saprà qualcosa di certo solo all'ultimissimo momento sono: Nordqvist, Grahu, Edstròm e Sandberg. Il et. svedese farà ogni sforzo per aver soprattutto gli ultimi due, giocatori di gran classe e dei quali vuole esaminare, anche, i miglioramenti dopo gli allenamenti da professionisti intrapresi agli inizi di agosto. A parte questo problema, l'attuale formazione ideale della Svezia è la seguente: Hellstrom; Olsson, Karlsson; Tapper, Grip, Andersson; Larsson, Torstensson, Paalsson, Svensson, Sjostrom. La rosa comprende poi Hult, Mattsson, Hagberg e Berggren. Portiere di riserva, l'anziano e ben collaudato Gunnar Larsson. Lo schieramento 4-3-3 è abituale da ormai tre anni e cioè da quando Ericson è diventato et. A parte i professionisti (Grahn, Edstròm e Sandberg sono le tre punte di diamante dell'attacco e Nordqvist lascerebbe in panchina Torstensson), il perno della squadra è senza alcun dubbio il capitano Larsson, 53 presenze in Nazionale, ex professionista, un lavoratore instancabile, un un avversario pericolosissimo e astuto. Di lui ha scritto di recente il quotidiano Expressen di Stoccolma: « E' incredibile come assai spesso questo giocatore riesca a impostare l'intera partita a modo proprio guidando I compagni e costringendo alle corde gli avversari. Larsson non è forse un giocatore di fama mondiale ma è certo un esperto di altissima capacità che dirige il gioco in modo magistrale. Vale da solo mezza squadra ». Il portiere titolare Hellstròm, bel giovane, idolo delle tifose svedesi è bravo ma un po' incostante. E' stato talvolta autore di papere madorI nali e appunto per questo II et. gli ha preferito di tanto in tanto la riserva Gunnar Larsson. In questo momento però Hellstròm appare in ot¬ tima forma e nessuno può portargli via il posto. In difesa, sia Tapper che Grip possono sostenere il ruolo di libero ma è soprattutto sull'ex professionista Olsson che Ericson conta per fermare gli avversari. L'impiego o meno dei professionisti potrà rivoluzionare il resto della squadra ove la coppia Edstròm e Sandberg è senz'altro ancora ben affiatata. I due, ora in squadre continentali diverse, hanno giocato assieme per qualche stagione nello Atvidaberg, da due anni campione di Svezia. Ericson Da quando Ericson è et., la impostazione del gioco è decisamente offensiva. Sorretti da un fisico potente e da una condizione sempre splendida, i gialloblù svedesi si fanno notare per l'insidia del veloce gioco di attacco. Questa è d'altronde una vera e propria caratteristica nuova della squadra, da anni abituata alla difensiva e a un gioco al rallentatore. Oggi, calcisticamente parlando, la Svezia pare aver seguito molto l'esempio britannico con manovre in avanti frequenti e incisive. Da questo, però, a una « grossa » vittoria sull'Italia il passo è in ogni caso forse troppo lungo. Ma un risultato pari non è davvero da escludere e può essere certamente possibile. Perché forse per gli azzurri si tratterà davvero di un incontro amichevole ma per i gialloblù si tratterà d'una partita da giocare come se si trattasse della finalissima della Coppa del Mondo. Questione di mentalità e di amor proprio perché il et. ha sottomano molti giovani promettenti e a nessuno dei «vecchi» ha mai assicurato il posto fisso in squadra. Walter Rosboch