Aumento dei prezzi: incontro tra De Mita e Confcommercio

Aumento dei prezzi: incontro tra De Mita e Confcommercio Il "blocco" scadrà alla fine del mese di ottobre Aumento dei prezzi: incontro tra De Mita e Confcommercio na e nUna delegazione dei commercianti ha illustralo al ministro dell'Industria un documento contenente richieste "irrinunciabili" - "Sistema" per i rincari (Nostro servizio particolare) Roma, 10 ottobre. Il problema dei prezzi, in vista della scadenza del «blocco» fissata per il 31 ottobre, è stato esaminato questa sera in un lungo incontro tra il ministro dell'Industria, De Mita, e una delegazione della Confcommercio, guidata dal presidente Orlando. La delegazione ha illustrato al ministro un documento, contenente alcune richieste « irrinunciabili », approvato in mattinata dalla giunta confederale dopo un ampio dibattito. La prima richiesta prevede che si proceda all'adeguamento dei prezzi al consumo nei casi in cui tra i prezzi di origine e i prezzi di vendita al pubblico dichiarati dai dettaglianti con riferimento al 16 luglio siano state accertate sperequazioni tali da rendere impossibile lo svolgimento della funzione commerciale. Tali casi, rileva la confederazione, si sono verificati soprattutto per i prodotti a lenta circolazione e per quelli legati a cicli di produzione stagionali quali le paste alimentari, i pomodori pelati, i prodotti conservati in genere, gli olii ancora. Per l'adeguamento si propone un sistema automatico che dovrebbe funzionare nel modo seguente: accertati dalle autorità i prezzi alla produzione, i commercianti dal 1" novembre potrebbero essere autorizzati a ritoccare i loro prezzi di vendita applicando sui prezzi di acquisto lo stesso «ricarico percentuale» da essi attuato prima del blocco; cioè dovranno applicare la stessa differenza percentuale che esisteva tra il prezzo di acquisto risultante dall'ultima fattura in loro possesso, in data anteriore al 1° luglio, e il prezzo di vendita da loro denunciato nei listini del 16 luglio. Realizzato così il «ripianamento» della situazione di partenza, gli aumenti eventuali autorizzati alla produzione dovrebbero trasferirsi alla fase di distribuzione (ingrosso e dettaglio) sempre entro le stesse misure percentuali. Si dovrebbe, poi, sfrondare l'elenco dei beni soggetti al blocco, escludendone i prodotti che potreb i detersivi ed altri bero anche non essere consi- o a . i i e , i | derati di « largo consumo ». « Ove si procedesse in tal senso, aggiunge il documento della Confcommercio, si darebbe al commercio maggiore possibilità di resistere al blocco dei prezzi per i prodotti di prima necessità ». Anche il calmiere sullo zucchero e sul pane comune dovrebbe essere sospeso, secondo la Confederazione, assoggettando tali prodotti alla disciplina del blocco; analogo provvedimento viene invocato per le carni, nelle zone in cui vi sia il calmiere. « La Confcommercio, osserva il documento, ritiene che tali proposte, elaborate in uno spirito di comprensione delle attuali difficoltà economiche, debbano essere accolte così come formulate. Ove fossero disattese, si convaliderebbe l'opinione, purtroppo diffusa, che il blocco dei prezzi colpisce di fatto solo i commercianti e non si potrebbe più fare assegnamento sulla responsabile partecipazione dell'intero comparto mercantile, alla lotta al carovita, partecipazione sinora ampiamente dimostrata e ricono- -1 sciata determinante», g. f

Persone citate: De Mita

Luoghi citati: Roma