Le "multinazionali" nel piano della Cee di Renato Proni

Le "multinazionali" nel piano della Cee Il progetto di Altiero Spinelli Le "multinazionali" nel piano della Cee Il controllo delle attività e del loro sviluppo sarà disciplinato dal nuovo programma - Non dovranno esserci discriminazioni tra le società americane e quelle appartenenti ai Paesi comunitari (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 8 ottobre. Il commissario per l'industria Altiero Spinelli ha elaborato un piano per U controllo delle attività e dello sviluppo delle società multinazionali. Tra qualche giorno il programma sarà approvato dalla commissione e poi esso verrà sottoposto al Consiglio dei ministri. Spinelli spera, con l'appoggio dei danesi, che sono alla presidenza del Consiglio della Cee, che il piano per le società multinazionali faccia parte della politica comunitaria entro la fine dell'anno, anche per rispettare un impegno implicito preso al « vertice » europeo di Parigi nell'ottobre 1973. Il piano si ispira a due concetti base: anzitutto, non ci dovranno essere discriminazioni tra le società multinazionali americane e quelle europee. Tuttavia, essendo le più forti, le « multinationals » Usa sentiranno maggiormente gli effetti della disciplina comunitaria. Inoltre, le proposte in via di approvazione mirano anche a garantire alle grandi società europee possibilità di sviluppo uguali a quelle dirette da Paesi terzi. Infine, non si prevedono numerose nuove iniziative, ma si utilizzeranno al massimo le misure concrete già esistenti o in discussione nell'ambito delle attività comunitarie. Si tratterà solo di riassumerle in una disciplina comune per le società multinazionali (che riguarderà anche le altre industrie europee). Il piano di Spinelli prevede che la disciplina comunitaria sulle società multinazionali dia la priorità a questi settori: le direttive sui licenziamenti collettivi, i progetti sulle società anonime europee e del diritto dei gruppi, il regolamento sulla notifica anticipata delle concentrazioni, l'attuazione delle raccomandazioni contenute nel memorandum franco-tedesco sull'evasione fiscale, il controllo dei movimenti dei capitali di carattere speculativo. Il documento di 40 pagine di Spinelli si compone di 35 azioni suddivise in sette capitoli. Altri punti principali che già sono stati portati all'attenzione del Consiglio dei ministri riguardano la proposta del direttivo per l'armonizzazione dei diritti nazionali applicabili alle fusioni delle società, il progetto di direttiva sulla comunicazione dei movimenti di capitali a lungo termine, il progetto di direttiva sul regime fiscale comune applicabile alle fusioni e alle scissioni tra le società di Stati membri diversi, il progetto di direttiva sul regime fiscale comune applicabile alle società madri e alle filiali di Stati membri differenti, il progetto di creazione di un sistema di garanzia per gli investimenti nei Paesi terzi. Spinelli propone anche alcune misure nuove per i settori bancari e borsistici. Vorrebbe adottare un sistema di informazione rapido tra le autorità nazionali di controllo delle operazioni di Borsa e applicare un « codice di buona condotta » del tipo britannico, oltre ad attuare un simile codice per le operazioni bancarie e rendere obbligatoria la pubblicazione di un rapporto annuo sulle grandi società nazionali e multinazionali. I due punti più importanti del piano di Spinelli riguardano probabilmente le evasioni fiscali (facilitate dai cosiddetti « paradisi fiscali » e dagli accordi sul pagamento di diritti sui processi tecnologici a società che hanno sede in un Paese con una bassa tassazione) e la diffusione di informazioni sulle attività delle società. Renato Proni

Persone citate: Altiero Spinelli

Luoghi citati: Bruxelles, Parigi, Usa