Un sogno svanito di Michele Fenu

Un sogno svanito Un sogno svanito Un primo flash di agenzia sul tavolo di redazione. « Il pilota francese Franpois Cevert è morto oggi a Watkins Glen... ». Poche, secche parole. La notizia, prima di tutto, poi verranno i particolari e le agghiaccianti fotografie. E quando arrivano riempiono il cuore di sgomento, di pietà. Un senso di vuoto, la sensazione di drammi già vissuti, da vicino o da lontano. Un'altra tragedia, un altro anello ad una catena che pare debba prolungarsi all'infinito. Questa volta non ci sono mezzi di soccorso od organizzatori da mettere sotto accusa, come a Zandvoort, in Olanda, per il rogo di Roger Williamson. L'incidente, a parte le ragioni che lo hanno determinato, sembra piuttosto semplice, stando almeno alle Informazioni che giungono da Watkins Glen. Una vettura che sbanda, l'urto contro un guard-rail, la distruzione. Ci sono, però, due considerazioni da esporre, subito: 1) la sicurezza, sia sulle automobili di serie, quelle che guidiamo tutti I giorni, come sulle monoposto di Formula 1, è un fatto relativo, perché nessuno sarà mai in grado di realizzare una vettura • a prova di bomba •, capace cioè di resistere a qualunque incidente e di salvare la vita dei passeggeri o del pilota; 2) il guard-rail, come abbiamo potuto constatare in luglio quando abbiamo seguito la • Sei Ore • di Watkins Glen per Il campionato mondiale marche, è troppo vicino alla carreggiata: si, protegge gli spettatori, ma non può ammortizzare in modo sufficiente l'urto di un mezzo che si schianta a 200-250 l'ora A proposito di questo secondo argomento, aggiungiamo che è tempo che I proprietari di circuiti cambino mentalità. Il primo passo è stato compiuto cercando di tutelare l'incolumità de! pubblico: tocca ora fare II secondo, cioè preoccuparsi di limitare al minimo le conseguenze di un'uscita di pista, sia essa provocata da umano errore o da cedimento meccanico. Quindi, niente ostacoli fissi, ma aree sgombre, lisce. E poi reti di protezione elastiche e, infine, barriere vere e proprie. Ci accorgiamo purtroppo dì ripetere cose note. Ma, se si vo¬ gliono salvare le corse, non bisogna stancarsi di ripeterle, di proporle, di suggerirle. Altrimenti, anche la morte di Cevert non significherebbe nulla. Povero Francois. Si credeva ormai In vetta, con Stewart prossimo al ritiro. Ventinove anni, scapolo, fratello della moglie di Beltoise, 47 Grandi Premi disputati (una vittoria, nel '71. proprio a Watkins Glen, dieci volte 2°), uno charme molto francese ed una cordialità all'italiana, era un po' il - bello » del mondo della Formula 1. ■ Più II tempo passa — disse una volta — e più capisco che può capitarmi un incidente, ma non penso certo di mettermi in pensione: ci vuole più coraggio a ritirarsi che a continuare. Preferisco compiere un lavoro che mi piace, anche se rischio di ammazzarmi. Però, non ho nessuna voglia di morire >. Nessuno ne ha voglia tra I piloti, ma chi può disporre della propria sorte? Michele Fenu

Persone citate: Beltoise, Francois, Roger Williamson, Watkins Glen

Luoghi citati: Olanda, Zandvoort