Gli Stati Uniti invitano le due parti a un immediato "cessate il fuoco,,

Gli Stati Uniti invitano le due parti a un immediato "cessate il fuoco,,Febbrile attività diplomatica per "frenare,, la guerra Gli Stati Uniti invitano le due parti a un immediato "cessate il fuoco,, L'iniziativa di Kissinger su istruzioni di Nixon - L'America preoccupata per i possibili contraccolpi nelle relazioni con l'Unione Sovietica - Le reazioni nelle altre capitali occidentali - Le forze secondo gl'inglesi New York, 6 ottobre. Il primo sforzo americano di far cessare la quarta guerra arabo-israeliana è fallito. Lo aveva tentato stamane Henry Kissinger su istruzioni di Nixon. Il capo della diplo-mazia Usa aveva preso subito contatto con i ministri degli Esteri delle parti belligeranti, invitandoli a cessare il fuoco, e con l'ambasciatore sovietico a Washington Dobrinin. Ha anche mandato messaggi a re Feisal d'Arabia Saudita e a re Hussein di Giordania. « Sfortunatamente — ha detto alle 14 locali il portavoce del dipartimento di Stato — tutto ciò non è servito a nulla. Continueremo a fare il possibile per la cessazione del fuoco ». Stamane da New York Kissinger svegliava telefonicamente Richard Nixon a Key Biscayne (Florida) alle 6,30 locali — un'ora e mezzo pri- ma che i combattimenti terrestri, navali ed aerei divampassero tra arabi e israeliani — avvertendolo che le cose in Medio Oriente si sta- i vano mettendo male, 1 Da quel momento il Presi- dente rimaneva in contatto telefonico con il segretario di Stato e convocava poco dopo i suoi più stretti collaboratori passando al vaglio i dispacci provenienti dalla regione. La preoccupazione americana più immediata è che il nuovo conflitto non provochi un confronto diretto Usa-Urss. Ha portato perciò un senso di calma la notizia che i sovietici avevano intensificato negli ultimi due giorni con ponti aerei Cairo-Mosca il ritiro dei consiglieri militari rimasti ancora in Egitto. Anche gli Stati Uniti, come la Russia, sapevano delle concentrazioni di truppe arabe ai confini d'Israele. Lo hanno confermato sia un portavoce dell'ambasciata israeliana a Washington sia i funzionari del Pentagono. La deflagrazione odierna è stata tuttavia una sorpresa per i dirigenti americani. Alle Nazioni Unite le consultazioni cominciavano immediatamente. Kissinger, rimasto a New York, telefonava ai ministri egiziano, Zayyat, e israeliano, Abba Eban e al segretario generale dell'Onu Waldheim. Attraverso un portavoce, quest'ultimo alle 12,30 locali definiva la situazione « molto seria ». La situazione veniva seguita con la massima attenzione oltre che da Nixon anche dal capo del Pentagono. L'America ha 48 navi nel Mediterraneo orientale, comprese due portaerei, la «Roosevelt» e la «Independence». (Ansa) Bonn, 6 ottobre. L'Unione Sovietica — secondo l'ambasciatore israeliano a Bonn, Eliashiv Ben-Horin — era venuta a conoscenza nei giorni scorsi del programmato attacco militare egiziano-siriano sul Canale di Suez e sulle alture di Golan. Per questo — come ha detto stasera il diplomatico alla televisione tedesca — Mosca ha ritirato i propri consiglieri ed esperti militari dal Cairo e da Damasco. Perché l'Unione Sovietica (come gli Stati Uniti) non ha interesse alcuno ad una guerra nel Medio Oriente. Secondo Ben-Horin, lo scoppio odierno di ostilità era «premeditato da lunga data, sì è voluto cogliere Israele di sorpresa approfittando dell'odierna giornata del digiuno, la più rigida festa religiosa di noi ebrei». «Abbiamo in un certo qual modo voluto avvertire i governi egiziano e siriano, rendendo pubblica già ieri la mobilitazione generale, nella speranza che ciò servisse da monito, ha continuato il rappresentante diplomatico israeliano. Purtroppo non ci siamo riusciti, i due Paesi si erano preparati da tempo». Esattamente l'opposto ha detto il direttore generale del- l la Lega araba, Mohammad Khatibs, il quale ha accusato Israele di avere sferrato un proditorio attacco proprio nel giorno della massima festa religiosa ebraica, per far credere al mondo di essere stato aggredito. t. s. Londra, 6 ottobre. Il Sunday Times offre un quadro abbastanza ampio delle forze in campo sui fronti mediorientali, a firma del suo esperto di problemi militari David Divine. Israele disporrebbe ora dai 400 ai 500 aerei da combattimento (di cui una novantina tra Phantom e Mirage 111/C), contro 230 del 1967. Per la Siria e l'Egitto le cifre sarebbero 200-250 e 570 rispettivamente. Truppe combattenti: 450 mila Siria-Egitto, 115 mila Israele. Carri armati: Siria-Egitto 3250, Israele 1750. Missili: Siria meno di una dozzina di batterie di Sam (terra-cielo), Egitto 65, Israele 8 (muniti di proiettili Hawk). g. s.