Riapre il Gianduia per la 187astagione

Riapre il Gianduia per la 187astagione j La più antica compagnia Riapre il Gianduia per la 187astagione Le marionette di Luigi Lupi ■ Un altro spettacolo di burattini, elaborato in Università (g. c.) Ritornano le mario-\ nette Lupi, si riapre il « Gian- duja ». La più antica compagnia italiana di marionette, e probabilmente anche la più antica in senso assoluto, annuncia, da oggi, la sua centottantasettesima stagione. La attività, iniziata da Luigi Lupi I nel 1786, prosegue, con Luigi Lupi VI, anche nel 1973-74. Sono cambiati i tempi, è diverso il teatro, si sono rinnovati tanti dei personaggi nel repertorio: ma il rappresentante della sesta generazione dei Lupi riprende, con lo stesso impegno, lo stesso programma. Con lui sono il figlio. Luigi VII, che cura anche la scenografia e, da qualche anno, perfino il nipote, Luigi Vili, per le voci dei ragazzi: quasi una promessa di voler continuare il lavoro, per due generazioni successive. Alle antiche marionette, alcune delle quali risalenti al Settecento, e, soprattutto, agli anni del Risorgimento, quando nacque la maschera di Gianduia, si vanno affiancando, di anno in anno, altri personaggi, per rinnovare, con discrezione, il repertorio. Lo spettacolo inaugurale, in scena da oggi alle 16 nel teatrino di via Santa Teresa 5. sarà La bella addormentata nel bosco, con 220 marionette, 24 scene, come precisa la locandina. E, nel corso della stagione, si succederanno sul palcoscenico altri tre spettacoli: Gianduja al circo, Ali Babà, riduzione dalla fiaba delle Mille e una notte e una novità dal sapore fantascientifico: Dalla terra alla luna. In tutti gli spettacoli Gianduja sarà presente, come vuole la legge di questo teatro; con la voce del capocompagnia secondo la tradizione. ★ * Un altro spettacolo di burattini, ma di assai diverso carattere, questa sera alle 21,30 nella chiesa dell'Arcivescovado (via Arsenale angolo via Lascaris). Lo presenta la Compagnia dei burattini di Torino, che allestisce le sue stagioni, da alcuni anni, al Teatro dell'angolo, in via Panni 14. Il nuovo testo si intitola. « La passione di Felicita e Perpetua », ed è un documento, unico nel suo genere, sulla vita dei martiri cristiani. Il documento originario fu scritto da una sposa di •■entidue anni, incarcerata con altri catecumeni a Cartagine, durante la persecuzione di Settimio Severo. Lo spettacolo che la compagnia guidata da Giovanni Moretti mette ora in scena è stato elaborato prima di tutto in Università, attraverso le ricerche di un 'gruppo di studio di filologia classica, guidato dai professori Vincenzo Ciuffi, Italo Lana ed Eugenio Corsini, che ne ha curato la traduzione.

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