Zagari: preste la riforma delle società per azioni

Zagari: preste la riforma delle società per azioni Convegno su lavoro, imprese e sindacati Zagari: preste la riforma delle società per azioni Il ministro di Grazia e Giustizia ha anche annunciato lo "Statuto delle imprese" per adeguarle alla nuova realtà multinazionale - Oggi la conclusione dei lavori (Dal nostro inviato speciale) Milano, 5 ottobre. Al convegno nazionale su « Organizzazione del lavoro, iniziativa imprenditoriale e potere sindacale » — che si conclude domani — è intervenuto, questa sera, il ministro di Grazia e Giustizia, Mario Zagari. Prendendo lo spunto dai temi discussi dai 500 partecipanti all'assemblea, il rappresentante del governo ha fatto un'analisi della situazione economica e sociale generale. Egli ha ribadito che nell'azione del governo esiste « un legame tra lotta contro la congiuntura avversa e l'impegno riformistico » (si tratta del collegamento chiesto dai sindacati tra il « primo » e il « secondo » tempo). Questa politica, ha avvertito il ministro, comporta « un volto anche duro perché nulla intende concedere né alla demagogia né alle pressioni dei potentati economici ». Per la sua stessa natura « questa politica » potrebbe prestarsi a « facili critiche » da parte di chi « non si rende conto che è in gioco la stessa difesa degli istituti democratici ». «Essenziale — ha proseguito Zagari — è quindi la responsabilizzazione degli atteggiamenti di ciascuna componente sociale ». Egli ha indicato come positivo « il nuovo rapporto governo-sindacati », che deriva dalla inversione di tendenza verificatasi con il centro-sinistra « ma anche dalla consapevolezza dei sindacati di poter assumere un atteggiamento volto a favorire, anziché ritardare, lo sviluppo democratico ». Per le aziende il ministro ha annunciato due riforme: « La nuova discipliJia delle società per azioni » tenendo conto della normativa europea; « lo statuto delle imprese, per adeguarlo alla realtà delle imprese di grandi dimensioni e operanti su scala multinazionale ». Zagari ha concluso affermando che «non si tratta di rettificare il vecchio meccanismo di sviluppo affinché produca di più; si tratta invece di individuare modifiche culturali, per liquidare definitivamente le vecchie strozzature, le quali hanno creato situazioni di arretratezza, più gravi in Italia ma che creano anche condizioni di ritardo generalizzate in Europa ». Al mattino il convegno aveva discusso — su una relazione introduttiva del prof. Odescalchi dell'Università di Pisa — i comportamenti dell'uomo nell'organizzazione del lavoro. E' stato messo in luce che molte delle alienazioni derivano dalla mancanza di collegamenti tra tutti i protagonisti della produzione (industriali, progettisti, lavoratori). Il sindacalista Bentivegna della Cgil ha ricordato che i lavoratori « hanno liquidato la monetizzazione del rischio perché la salute non si vende ». Altri hanno affermato che le frustrazioni riguardano anche un numero crescente di impiegati ed hanno sostenuto l'esigenza di « un cambiamento culturale » degli imprenditori che li porti a considerare gli investimenti per la trasformazione del lavoro e della produzione non soltanto come « oneri passivi ». Nel pomeriggio si è discusso lo statuto dei lavoratori in rapporto all'organizzazione del lavoro e al potere sindacale, con una relazione introduttiva del prof. Persiani dell'Università di Venezia. Sergio Devecchi

Persone citate: Bentivegna, Mario Zagari, Odescalchi, Persiani, Sergio Devecchi, Zagari

Luoghi citati: Europa, Italia, Milano