Avvio positivo

Avvio positivo Avvio positivo (Segue dalla V pagina) tra dichiarazione. Quando entrambe le trattative saranno concluse ed entrambe le dichiarazioni saranno pronte, Nixon potrà venire in Europa: fra tre o quattro mesi, ha detto lo stesso Presidente (che ha però introdotto il discorso di una terza dichiarazione, questa dell'intero «mondo libero», cioè aperta al Giappone: potrebbe essere una nuova complicazione). Se, tutto sommato, il «grande negoziato» euro-americano si è avviato positivamente, non mancano però delle ombre. La più grave è quella rappresentata dal voto del Senato di Washington in favore del ritiro di 110 mila soldati americani dalle basi all'estero entro il 1975 (40 mila a metà del '74). E' chiaro che se il voto non dovesse essere annullato dalla Camera dei rappresentanti, come spera l'amministrazione Nixon, il negoziato di Bruxelles e quello di Vienna con l'Urss sulla riduzione delle forze ne risentirebbero gravemente. La garanzia militare americana perderebbe ulteriormente credibilità agli occhi degli europei, mentre l'Urss potrebbe essere tentata di sottrarsi a un meccanismo di riduzione reciproca delle forze, visto che l'America riduce le sue comunque. Ma il rapporto fra le due superpotenze, ciascuna con la sua crisi, per cui ciascuna ha, poco o molto, bisogno dell'altra, è un rapporto complesso e «speciale». E' l'Europa che deve pensare a se stessa, guardando oltre gli sviluppi, pur promettenti e importanti, del negoziato «atlantico». a. r.

Persone citate: Nixon

Luoghi citati: America, Bruxelles, Europa, Giappone, Urss, Vienna, Washington