Gimondi s'impegna, ma Bitossi si afferma in volata a Bologna

Gimondi s'impegna, ma Bitossi si afferma in volata a Bologna Anche il Giro dell'Emilia nel carnet del toscano Gimondi s'impegna, ma Bitossi si afferma in volata a Bologna Il campione del mondo (7°) è sempre stato in prima linea - Il rivale, invece, si è risparmiato per lo sprint finale - Reclamo di Bergamo (2°), ma il fotofinish era rotto - De Vlaeminck è finito nel gruppo (Dal nostro inviato speciale) Bologna, 4 ottobre. La lacuna resta: Felice Gimondi non è riuscito ad ottenere, nel Giro dell'Emilia, la vittoria che manca al suo record. Nulla si può rimproverare al campione del mondo, che è stato sempre in prima linea, battendosi accanitamente per provocare una selezione che, purtroppo per lui, non c'è stata. Non è colpa sua se II Giro dell'Emilia, per quanto movimentato da un finale tutto a saliscendi, non è certamente duro e selettivo come un campionato del mondo, non gli si può certamente fare un rimprovero se, dopo aver sopportato sulle spalle vestite dei colori dell'iride tutto II peso della corsa, non ha avuto più sufficienti energìe per proteggersi, nella volata conclusiva, da chi, alla sua ombra, aveva fino a quel momento astutamente vivacchiato. Ha vinto Franco Bitossi, uno specialista di queste vittorie dell'ultimo chilometro, strappate con rabbiosa impennata dopo essersi lasciato trascinare, spendendo II minimo possibile di energie, nella scia del favorito. Il toscano ha ripetuto II colpo riuscitogli una settimana fa nel Giro del Veneto: ciò vuol dire che, anche se / suoi successi non possono esaltare troppo per la maniera in cui sono ottenuti, gli si deve riconoscere una non comune abilità nello sfruttare certe situazioni favorevoli. Alle spalle di Bitossi, nella convulsa volala di una trentina di uomini sul rettilineo di arrivo di o a o e o a via Stalingrado, Marcello Bergamo ha conquistato il secondo posto davanti a Lasa. Perurena e Paollni, mentre Gimondi ha dovuto accontentarsi del settimo posto. Bergamo, giunto quasi all'altezza di Bitossi dopo un lungo sprint iniziato da De Vlaeminck ed una prepotente rimonta sulla destra del toscano, ha avuto la impressione di aver superato il rivale proprio sotto lo striscione d'arrivo. Purtroppo, l'apparecchio del ' loto-finish • ufficiale deli'Ucip si è guastato proprio nelle ultimissime fasi della volata ed è mancata quindi la controprova al giudizio del giudice di arrivo, che ha avuto quindi valore delinltlvo sull'assegnazione del successo. Gimondi non è apparso neppure contrariato per la sconfitta, anche se il modo di correre sparagnino di Bitossi e degli altri incomincia a venirgli a noia. ■ Se non avessi questa maglia addosso — dice II bergamasco — farei come loro, propiziando la vittoria del primo che capita. £' un caso singolare che Bitossi, alla nona vittoria stagionale, alla 105" aflermazlone della sua carriera, abbia infilato una serie positiva proprio sul finire dell'annata, quando già è ufficiale II suo • divorzio • dalla Sammontana per passare alla Scic a fare da balia alla nuova promessa Giambattista Baronchelli. • I trionfi di Franco — dice Alfredo Martini, direttore sportivo della Sammontana — ci fanno piacere, perché confermano che avevamo visto giusto puntando ancora su di lui. Le corsa, favorita da una tranquilla giornata autunnale, ha avuto nei giovani Osler e Salutini due coraggiosi battistrada che si sono rassegnati a rientrare nel ranghi solo quando il ritmo è cambiato, sugli aspri saliscendi dell'Appennino emiliano. I due fuggitivi, arrivati a Bazzano con 2'10" sul gruppo Inseguitore, hanno perso progressivamente terreno al primo impennarsi della strada. Osler è stato il primo a cedere, mentre Salutini, dapprima raggiunto da Polldori e da Riecomi, è poi crollato lasciando all'avanguardia il marchigiano della Scic ed il toscano della Sammontana. Polldori e Fticcomi, transitati a Monzuno con una manciata di secondi su un gruppo inseguitore di una ventina di unità guidato da Gimondi, sono stati ripresi prima dell'ultima salita, quella di Loiano, distante una quarantina di chilometri dall'arrivo. Dopo Loiano (con Motta primo al culmine, davanti a Zilìoli e Bitossi), la corsa sì poteva dire r é o . ormai avviata ad una soluzione allo sprint tra I componenti dì un'avanguardia che, anziché restringersi, si ingrossava ulteriormente nella discesa su Bologna. L'unico, effimero tentativo di evitare la volata è stato operato da Zilìoli che è rimasto al comando, con 25 secondi, fino ad undici chilometri dall'arrivo. Poi, tutti si sono rassegnati ad affidarsi allo sprint, che ha portato logicamente alla ribalta I corridori più freschi, per essersi maggiormente risparmiati nelle fasi più calde della corsa: se Bitossi aveva lavorato poco, Bergamo non aveva certamente fatto di più (mentre De Vlaeminck era stato Il più pronto a collaborare con Gimondi) ed era quindi naturale che toccasse a loro due disputare una volata conclusasi con un risultato piuttosto discusso. Non pago della decisione del giudice d'arrivo e mancandogli la documentazione Inoppugnabile del •■ foto-finish •, Valdemaro Barilozzi, direttore sportivo dì Marcello Bergamo, ha inoltrato reclamo contro la vittoria di Bitossi. La giuria ha respinto il ricorso, che verrà riproposto, in seconda istanza, alla commissione tecnica dell'Ucip. Gianni Pignata Ordine d'arrivo: J. Bitossi (Sammontana) km 222 in 5 ore 19'30" alla media di km 41,690: 2. Bergamo: 3. Lasa: 4. Perurena: 5. Paollni: 6. Motta; 7. Gimondi: 8. Antonini: 9. Zilìoli: 10. G. Pettersson: 11. Panlzza; 12. a pari merito altri 17 corridori, tra cui De Vlaeminck e Poggiali. Bologna. Bitossi (secondo da destra) batte in volata Bergamo, Lasa e Perurena (Ansa)