Sicurezza europea e pace fredda

Sicurezza europea e pace fredda Sicurezza europea e pace fredda La pace fredda: speranze e realtà della sicurezza europea, a cura di Vittorio Barbati, Ed. Il Mulino, pagine 143, L. 1800. Le tensioni nel mondo: rassegna strategica 1972, Ed. Il Mulino, pag. 171, L. 2000. I problemi della sicurezza europea, ai quali si dedica dal novembre scorso, a Helsinki e a Ginevra, l'omonima conferenza internazionale, e le « situazioni conflittuali » nelle varie parti del mondo, quali erano riscontrabili alla fine del 1972, sono ì temi, i grossi temi, dei due ultimi volumi della « Collana dello spettatore internazionale », che l'Istituto di Affari Internazionali di Roma pubblica ormai da anni presso II Mulino. Il secondo volume è in realtà l'edizione italiana, curata da Franca Gusmaroli, del famoso « Strategie Survey » dell'« Institute for Strategie Studies » di Londra; il primo è un prodotto autonomo dell'Iai, frutto di una serie di riunioni di lavoro, alle quali hanno partecipato, tra il marzo e il maggio di quest'anno, « ricercatori » e collaboratori dell'Istituto romano. Entrambi i volumi sono di grande utilità, non solo per gli studiosi e gli operatori di politica intemazionale, ma per tutti coloro che vogliano approfondire i temi correnti della cronaca politica e diplomatica. « Sicurezza europea », per esempio, è un'espressione sempre più frequente nei titoli dei giornali. Ma qual è il suo esatto significato? Quali sono le sue implicazioni politiche, economiche e militari? La pace fredda è un saggio a più voci, da Stefano Silvestri (problemi militari) a Pierre Hassner (contatti umani e culturali tra Est e Ovest), da Vittorio Barbati (il contesto mondiale della sicurezza europea) a Giovanni Bressi (la sicurezza europea e il conflitto cinosovietico). Da questi ed altri contributi emerge il quadro, concreto e dettagliato, di un'Europa occidentale che cerca una stabile e pacifica convivenza con l'Urss, e nello stesso tempo affronta il problema della propria autonomia, di un proprio autonomo futuro: nella possibilità di conciliare entrambi questi scopi sta il concetto occidentale di sicurezza europea, di fronte a quello sovietico di cristallizzazione pura e semplice dello « status quo ». Di particolare interesse e attualità, il capitolo di Pierre Hassner, il noto politologo francese, sul problema dei contatti umani, diventato il nodo cruciale delle trattative di Ginevra. Hassner è per una soluzione moderata e pragmatica: l'Occidente non può esigere « un mercanteggiamento globale » (liberalizzazione dei regimi dell'Est in cambio della distensione politica e della cooperazione economica), ma non deve neppure « cedere alla timidezza » o « sottovalutare la possibilità di trattative parziali». a. r.

Persone citate: Franca Gusmaroli, Giovanni Bressi, Stefano Silvestri, Vittorio Barbati

Luoghi citati: Europa, Ginevra, Helsinki, Londra, Roma, Urss