Regione: crisi aperta per il centro-sinistra

Regione: crisi aperta per il centro-sinistra La vita di Torino e del Piemonte Regione: crisi aperta per il centro-sinistra La decisione annunciata dal presidente Calieri: "La giunta regionale si dimette; tocca alla direzione democristiana stabilire tempi e modi" ■ La riunione del Consiglio della Regione La democrazia cristiana ha deciso di aprire la crisi alla Regione Piemonte. Ieri si è riunito il Comitato regionale del partito, per reiezione della nuova segreteria e della nuova direzione. Ma l'argomento principale discusso dall'assemblea, è stato la crisi. Al termine del lavori, durati dalle 17,30 alle 20,30, 11 presidente Calieri ha dichiarato: « Le decisioni del Comitato portano alle dimissioni delia giunta. Toccherà ora alla direzione appena eletta stabilire le modalità e i t( .pi della crisi ». Le paroic di Calieri sono state confermate da un documento ufficiale, il cui testo era stato presentato da tutte le correnti de, e che nel corso della riunione veniva approvato all'unanimità, li documento afferma che il Comitato «considerati i risultati del Congresso regionale di luglio e le dichiarazioni dei singoli gruppi, in armonia con l'unanime indirizzo del Congresso nazionale di giugno, dichiara la propria disponibilità e volontà politica per il rilancio della formula di centro-sinistra organico, anche nelle amministrazioni elettive piemontesi, e fa appello ad una uguale disponibilità degli altri partiti interessati ». L'ordine del giorno conclude: « Il Comitato conferma conseguentemente la necessità di una verifica e revisione della formula di alleanze su cui si basa il governo regionale, ed invita la nuova direzione a prendere i relativi adempimenti ». Il dibattito era stato tranquillo. Già nei giorni scorsi gli esponenti dei partiti avevano avuto contatti e le varie correnti de si erano incontrate per un confronto di opinioni. Ieri mattina alle 11, nella sede di via Carlo Alberto, c'era stata una riunione di tutte le correnti, le quali avevano poi proseguito la discussione nel pomeriggio, prima dei lavori del Comitato regionale. Raggiunto l'accordo, era naturale che tutto si svolgesse senza aspre polemiche. I tempi della crisi regionale, ha detto il presidente Calieri, verranno stabiliti dalla nuova direzione. Ma ciò che più conta, per la soluzione della crisi che travaglia la città da oltre un anno, è 11 fatto che si sia presa la decisione di aprire la crisi anche in Regione. In base alle richieste degli altri partiti e secondo gli accordi firmati a luglio in sede nazionale dalla de, dal psi, dal psdi e dal pri, la soluzione in Comune era legata alla Regione. Si tratterà ora di vedere quali trattative avranno la precedenza, se quelle per il Comune o quelle per la Regione. E' anche una questione di urgenza. Ma le trattative ci saranno. Speriamo che dopo tanti mesi di discussioni e di contraddizioni, questa sia la volta buona e non si debba ricominciare daccapo. II Comitato regionale de ha confermato segretario Giordana (doroteo); vicesegretari Puddu (fanfaniano) e Piacenza (Forze nuove); segretario amministrativo Giacobone (Impegno democratico). La direzione risulta formata da Menozzi, Orione, Scazzola, Pilotti, Chionio, Solavaggione e Cantono (dorotei); Puddu, Pilato e Bullo (fanfaniani); Piacenza, Alberton e Genovese (Forze nuove); Del Boca e Corio (Impegno democratico); Merlo e Donetti (Forze libere); Borello (Base); Lucchiari (coltivatori dell'on. Baldi); Squillarlo (morotei) e Franceschetti (Nuova sinistra). Il Consiglio comunale è convocato per le 21 di lu-u-dì. All'ordine del giorno, dopo le delibere già approvate dalla giunta nelle scorse riunioni, la presa d'atto delle dimissioni dei 18 assessori della giunta monocolore de. La nomina della nuova giunta dovrebbe avvenire in una seduta successiva. Ieri però il sindaco on. Secreto ha ricevuto una lettera Armata dai capigruppo consiliari pei, psi, psdi, pli e mrd, con la richiesta di mettere all'ordine del giorno anche la nomina dei nuovi assessori. E' difficile che per lunedì sera siano incominciate le trattative, impossibile comunque che siano concluse. Non si sa se il sindaco accoglierà la richiesta. Il segretario provinciale de Fiore convocherà per domani il Comitato provinciale del partito, al fine di esaminare con urgenza la nuova situazione. * ★ Nel corso della seduta di ieri mattina il Consiglio regionale ave¬ va preso atto delle dimissioni dell'assessore repubblicano Gandolfi: nessuno aveva chiesto la parola su questa questione. Ma nel pomeriggio per i repubblicani 11 segretario regionale Aurelia Castagnone Vaccarino e il segretario cittadino Biffi Gentili hanno dichiarato: « Il psdi continua da mesi (a parole, con deliberazioni ufficiali e ora anche con telegrammi) ad essere il più strenuo difensore del centro-sinistra a tutti t livelli: e da mesi, nei fatti, continua a collocarsi organicamente ora in maggioranze centriste (il tentativo della giunta Dezani al Comune, la giunta regionale Piemonte), ora in maggioranze frontiste (l'elezione del sindaco Secreto insieme al pei). La verità è che per realizzare veramente e credibilmente il centro-sinistra e per rimuovere gli ostacoli che si frappongono, si imponeva come sola via il rispetto degli accordi romani di luglio, che prevedevano una soluzione contemporanea della crisi in Comune e in Regione. Occorreva mettere cioè Comune di Torino e Regione Piemonte nei loro vertici (sindaco e presidente della giunta) nella condizione di trattare rapidamente il centrosinistra, senza fornire loro pretesti di ritardo ». « Oggi l'unico pretesto — concludono i dirigenti del pri — dopo le dimissioni de al Comune e quelle pri alla Regione, è dato dalla persistenza nella giunta regionale del psdi. Se questo partito avesse invitato i suoi assessori a rassegnare le dimissioni, avrebbe messo praticamente de e psi davanti alla responsabilità di una chiarificazione e all'obbligo di un accordo globale, e non avrebbe prestato ancora una volta il fianco a dubbi sulla sua coerenza politica ».

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