Oriundi, quasi una "beffa"

Oriundi, quasi una "beffa" Nel baseball un caso che fa discutere Oriundi, quasi una "beffa" Week-end di un giocatore da Roma a New York con passaporto italo-americano Il campionato di baseball si avvia alla conclusione facendo trattenere il fiato ai tifosi. C'è grande incertezza sia in testa che in coda. Il doppio match di Parma fra Bernazzoli e Montenegro, infatti, ha visto l'esclusione dei ragazzi di Notar! dalla volata per lo scudetto, mentre il Glen Grant Nettuno ribadiva a Milano le sue giuste aspirazioni al titolo tricolore. Suspense anche in coda, dove l grossetani della Master Builders hanno fatto un duplice passo In avanti e sono praticamente In salvo al contrario della Cercosti Bologna, anch'essa nei guai insieme con Juventus Torino e Edipem Roma. Quest'ultima è la più vivace delle tre, anche perché sembra disporre di notevoli mezzi finanziari. Basta considerare che il club romano è in grado di pagare settimanalmente il viaggio Roma-New York ad un giocatore, Armelllno, che con il suo « visto » di oriundo (pur non essendolo) può giocare anche come lanciatore risolvendo così molte partite. Lo stesso caso della Renana Rimlni, che con Cardinali sul « mount » mette in difficoltà chiunque, mentre senza II suo oriundo va a rotoli. Il baseball, sport potenzialmente ricco di possibilità e in piena espansione, stando al « caso Edipen-Armellino ■ dovrebbe essere ricco anche finanziariamente. In effetti, questo non è vero, tanto che anche alcune società abbina¬ te tirano avanti fra mille stenti. L'Edipem, invece, può stanziare un milione soltanto per i voli RomaNew York e viceversa di Armelllno, il quale, viaggiando come stu- dente, ha biglietti con lo sconto: lasciata la scuola, il giovanotto sale su un aereo, gioca sabato sera e domenica pomeriggio a Roma, il lunedì mattina è regolarmente chino sui libri di studio. Un caso più unico che raro nello sport, un caso peraltro delicato che rischia di Incrinare (sempre che non l'abbia già fatto) l'armonia esistente nel baseball. Chiunque, ovviamente, è libero di fare muovere I suoi giocatori come vuole, ma dove va a finire il cosiddetto dilettantismo quando si verificano fatti simili? Armellino, oltretutto, non dovrebbe, pare, godere della qualifica di • oriundo », anche se questa gli è servita per giocare in Nazionale: è figlio, infatti, di italiani, nati però in Usa. A parte questo risvolto burocratico, resta il caso di una società che, quando è in difficoltà, fa venire un giocatore dagli Stati Uniti e poi lo rimanda indietro. Logico che non si possa più parlare di dilettantismo. Chiunque, durante il campionato, può andare nella « mecca » del baseball e pescare un giocatore in grado di cambiare completamente faccia alla sua squadra. La Federazione in proposito ha promesso un'assemblea delle società, ma per ora sta a guardare: che voglia proprio aiutare una squadra di Roma a restare in Serie A? g. gand.

Persone citate: Armellino, Bernazzoli, Cardinali, Glen Grant Nettuno, Montenegro