Detenuto minaccia di uccidersi se non può vedere la famiglia

Detenuto minaccia di uccidersi se non può vedere la famiglia Da tre giorni si trova sul tetto dell'Ucciardone Detenuto minaccia di uccidersi se non può vedere la famiglia Da Palermo vuole essere trasferito a Torino, dove ha moglie e due figli Condannato per rapina, sostiene di essere vittima di un errore giudiziario (Dal nostro corrispondente) Palermo, 1 ottobre. (a. r.) Un detenuto da tre giorni sta sul tetto della settima sezione del carcere dell'Ucciardone: si rifiuta di scendere se non avrà ottenuto il trasferimento alle «Nuove» di Torino, città dove risiedono la moglie e i due figli. Giusto Pirrello, 40 anni, palermitano, ma da tempo trasferitosi a Torino, dove fu arrestato e condannato per una rapina, sostiene di essere vittima d'un errore giudiziario. Cibo e bottiglie d'acqua che il direttore del carcere ha consentito a fargli avere se li tira su con una cordicella, alla quale vengono assicurati dagli agenti di custodia. Prima di arrampicarsi sul tetto, il Pirrello ha avuto l'accortezza di indossare tre maglie di lana e tre paia di calzoni che la notte gli servono a difendersi dal freddo e che di giorno — oggi a Palermo c'erano 32 gradi all'ombra — toglie perché fa caldo. Giusto Pirrello, in carcere da 3 anni e 4 mesi, da uno al- j l'Ucciardone, sostiene di esse-1 re innocente e più volte aveva chiesto senza ottenerlo il trasferimento alle «Nuove». Sul tetto, stamane, ha scritto un biglietto che ha lanciato in strada, servendosi di un pezzo di tegola. Il messaggio è stato raccolto da un cronista. «Protesterò fino a quando non mi faranno partire, dico partire — ha scritto tra l'altro — la vita mi è cara per i miei figli, se cercano d'ingannarmi giuro che finirò anche di vivere e mi avranno sulla coscienza, j Non voglio finire nella cella di rigore dove si soffrono le pene dell'inferno. Dovete sapere e capire che chi è dentro è anche un cristiano e così vuol vivere, se deve vivere, altrimenti è meglio farla finita». La protesta del Pirrello si è iniziata sabato alle 14. Il detenuto stava lavorando come muratore nella settima sezione del carcere e aveva approfittato di un attimo di distrazione delle guardie di custo- gio j dia: salita di corsa la scala 1 che porta nel terrazzo del tet¬ to, si era quindi arrampicato sul cornicione, da dove finora ha respinto ogni invito a scendere.

Persone citate: Giusto Pirrello, Pirrello

Luoghi citati: Palermo, Torino