Ripreso il processo a Mario Capanno Depongono i presidi di alcune facoltà
Ripreso il processo a Mario Capanno Depongono i presidi di alcune facoltà L'accusa: oltraggio e sequestro del rettore Schiavinato Ripreso il processo a Mario Capanno Depongono i presidi di alcune facoltà Hanno confermato che il Senato accademico aveva deciso di vietare la concessione dell'aula magna per assemblee - Di qui gli incidenti, di cui sono accusati Capanna ed altri due gioOgg» la Cassazione decide sulla revoca, o meno, della libertà provvisoria agli imputati vani (Dal nostro corrispondente) Milano, 1 ottobre. Al tribunale penale è ripreso oggi il processo a carico di Mario Capanna, Fabio Guzzini e Giuseppe Livcrani, i tre « leaders » del «Movimento studentesco» accusati di aver aggredito, insultato e sequestrato nel suo studio, il 25 gennaio scorso, il rettore dell'Università Statale, prof. Giuseppe Schiavinato. L'imputazione per i tre è di danneggiamento, oltraggio e violenza a pubblico ufficiale e sequestro di persona. Salvatore Toscano, altro esponente del « Movimento studentesco », è imputato di falsa testimonianza. Il collegio giudicante è presieduto dal dottor Treglia, la pubblica accusa è rappresentata dal dottor Antonio Marini, lo stesso che ha spiccato mandato di cattura contro Capanna, Guzzini e Liverani, ai quali, in un secondo tempo, è stata concessa la libertà provvisoria. Il processo iniziatosi il 3 aprile scorso con l'escussione delle parti lese — il rettore Schiavinato e il pro-rettore professor Mario Giuliano — era proseguito fino ai primi di luglio, poi venne rinviato a dopo le ferie estive. All'udienza odierna erano presenti tutti gli imputati: nell'aula un centinaio di studenti hanno seguito il dibattito che si è svolto senza incidenti. Sono sfilati altri testimoni: il preside della facoltà di Medicina, professor Arduino Ratti, quello di Scienze, professor Silvio Ranzi, il preside d'Agraria, professor Elia Baldacci, quello di Giurisprudenza professor Remo Franceschelli, il preside di Farmacia, professor Pietro Pratesi e quello di Lettere e Filosofia, professor Luigi De Nardis. Tutti hanno riferito in merito alle disposizioni impartite dal Senato accademico sulla concessione dell'aula magna per riunioni studente- sche: dopo lo sgombero del I 16 giugno 1972, era stato vie-1 talo l'uso dell'aula magna per qualsiasi tipo di riunione anche se il rettore era stato autorizzato a concederne l'uso in casi eccezionali. Proprio per ottenere l'autorizzazione a tenere una assemblea per la morte dello studente Roberto Franceschi, colpito da una pallottola alla nuca il 23 gennaio davanti alla «Bocconi», si era avuto l'episodio che ha portato all'incriminazione di Capanna e degli altri esponenti del «Movimento studentesco». Tutti i testi sentiti oggi hanno concordemente affer- I mato — come, del resto, lo 1 stesso rettore aveva dichiara¬ to nel corso del suo interrogatorio — che effettivamente l'aula magna era stata più volte concessa agli studenti nonostante le disposizioni del Senato accademico. In parti¬ colare, il professor Baldacci | ha riferito su un episodio che finora non è mai stato chiarito. In occasione di una richiesta (prima del 25 gennaio scorso) per ottenere la concessione dell'aula magna, secondo alcuni testimoni ascoltati nelle precedenti udienze, Mario Capanna aveva fatto irruzione nella stanza dove era riunito il Senato accademico. li preside della facoltà di Agraria ha, invece, precisato che Capanna era entrato nella sala prima dell'inizio della riunione. L'imputato ha chiesto che le parole del professor Baldacci venissero verbalizzate | fedelmente. Il pubblico mini- ^tero dottor Marini, davanti alle insistenze del Capanna, ha invitato il difensore, avvocato Janni, ad intervenire per convincere il suo assistito a mantenere la calma. E' stato questo l'unico lieve incidente. Il processo è stato aggiornato a domattina per l'escussione di altri testimoni. Domani, inoltre, la corte di cassazione, a Roma, dovrà prendere una decisione sul ricorso presentato dal pubblico ministero, contro il provvedimento di libertà provvisoria concesso il 16 aprile scorso agli imputati. Se i giudici dovessero accogliere la richiesta del rappresentante dell'accusa, nei confronti di Capanna, Guzzini e Liverani verrebbe spiccato un nuovo mandato di cattura. Al termine dell'udienza odierna gli imputati hanno tenuto una breve conferenza stampa per protestare contro la possibilità del nuovo arresto. Secondo Capanna non sarebbe casuale la coincidenza della decisione della Cassazione con la ripresa del processo e con l'apertura dell'anno scolastico. «L'accettazione del ricorso, ha detto testualmente il leader del "Movimento studentesco", e H conseguente nostro ritorno ; carcere, potrebbero influire sulle decisioni che il tribunale dovrà prendere al momento della sentenza». «Questo, ha aggiunto Capanna, potrebbe essere un modo per dare un'altra lezione ai movimenti di massa». Il processo in corso davanti ai giudici del tribunale penale è stato originato, come è noto, dalla denuncia presentata, il 4 febbraio scorso, dal rettore contro Mario Capanna, Fabio Guzzini e Giuseppe Liverani per l'episodio accaduto il 25 gennaio. Gino Mazzoìdi Milano. Capanna (a sin.) e Guzzini al termine dell'udienza di ieri (Ansa)
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