Bomba al consolato italiano

Bomba al consolato italiano Bomba al consolato italiano Molti danni alla sede di Zurigo, nessuna traccia degli attentatori Berna, 29 settembre. Un attentato dinamitardo è stato compiuto la acorsa notte contro la sede del consolato generale d'Italia a Zurigo. Pochi minuti prima delle due, un ordigno è esploso davanti alla porta d'ingresso dell'edificio in cui sono sistemati i principali uffici della nostra rappresentanza. Lo scoppio è stato udito in un raggio di 500 metri. Fortunatamente non ci sono vittime, ma la bomba ha causato danni valutati in circa 60 mila franchi svizzeri ( 12 milioni di lire). Tutti i vetri del palazzo di 4 piani sono andati in frantumi; è stata distrutta la porta d'ingresso e parte dei mobili cY si trovavano nell'atrio. La polizia ha immediatamente aperto un'inchiesta, ma per ora manca qualsiasi traccia degli attentatori. Un breve comunicato dice che nella zona in cui è esplosa la bomba è stato trovato un volantino con queste parole: «Libertà per Giovanni Marini. Movimento antifascista». Secondo indicazioni assai vaghe, si tratterebbe di un anarchico espulso tempo fa dalla Svizzera. Il manifestino trovato davanti alla sede del consolato farebbe pensare che gli autori dell'attentato siano estremisti di sinistra. Gli inquirenti escludono che siano coinvolti terroristi palestinesi. Non si esclude che gli attentatori siano gli stessi che due settimane fa lanciarono una bomba contro la sede zurighese di una società americana. Si attendono i risultati degli esami sui frammenti dell'ordigno, che era di fabbricazione molto rudimentale e privo di un congegno ad orologeria. Si tratterebbe di una bomba simile a quella che nell'autunno del '71 esplose davanti al nostro consolato di Basilea. La polizia elvetica svolse allora intense ricerche senza però riuscire a scoprire i responsabili. j j

Luoghi citati: Basilea, Berna, Italia, Svizzera, Zurigo