Ancora dieci ministri si dimettono in Grecia

Ancora dieci ministri si dimettono in Grecia Ancora dieci ministri si dimettono in Grecia Per consentire la formazione di un nuovo governo - Forte malumore contro Papadopulos Atene. 29 settembre. Dimissioni a valanga, oggi, in Grecia, per aprire la strada al governo interamente civile voluto da George Papadopulos, ufficialmente al fine di preparare le elezioni generali: ne hanno dato notizia fonti vicine al governo, precisando che in giornata ben dieci ministri, tutti ex militari, hanno rassegnato le dimissioni nelle mani del presidente. E' così salito a tredici il numero dei dimissionari negli ultimi due giorni, con il risultato che al governo non rimane più alcun membro della giunta militare che conquistò il potere nel 1967. L'unica eccezione è Papadopulos, l'uomo forte del regime, assurto alla presidenza in agosto dopo la proclamazione della Repubblica ed ormai unico padrone del campo. Makarezos e altri due membri del governo, i sottosegretari Michael Balopulos e Constantine Aslanides, avevano aperto l'ondata di dimissioni ieri, conferendo però al loro passo un preciso significato di protesta contro la volontà attribuita a Papadopulos di escludere dal nuovo governo qualsiasi ex militare. In una dichiarazione rilasciata ai giornali, Makarezos aveva detto che, per ricominciare tutto da capo, bisognava che fosse l'intero governo a dimettersi, compresi i non militari, vale a dire i tecnocrati. «Il nostro ritiro in questo momento non è un dovere imposto — diceva la dichiarazione di Makarezos, con chiara polemica all'indirizzo di Papadopulos e della sua permanenza nella massima carica pubblica — riteniamo che il nostro servizio sia terminato. Il popolo vuole ora un passaggio da un regime straordinario a un regime di sovranità popolare». Per il momento non è dato di sapere nulla sull'atteggiamento dei dimissionari di oggi, ma si sapeva da diverso tempo che Papadopulos premeva su tutti gli ex militari presenti al governo come ministri o sottosegretari perché lasciassero il posto ai civili. Tali pressioni avevano suscitato notevole malumore. Un tribunale di Atene ha assolto Mikis Theodorakis e il leader comunista Leonidas Sefronis dall'accusa d'aver violato la legge sulla protezione del regime. Si ritiene che questa decisione permetterà il ritorno in Grecia dell'autore delle musiche di « Zorba il greco ». (Ap)

Persone citate: Constantine Aslanides, George Papadopulos, Leonidas Sefronis, Mikis Theodorakis, Papadopulos

Luoghi citati: Atene, Grecia