Albissola Mare: lo scultore Fabbri "offeso,, ha querelato l'assessore di Remo Lugli

Albissola Mare: lo scultore Fabbri "offeso,, ha querelato l'assessore Per una dichiarazione in consiglio comunale Albissola Mare: lo scultore Fabbri "offeso,, ha querelato l'assessore 11 10 settembre scorso il democristiano Martinengo s'era rifiutato di votare un contributo per una mostra "perché gli artisti sono sempre venuti qui a succhiare il sangue" (Dal nostro inviato speciale) Albissola, 29 settembre. Albissola è sinonimo di ceramica. E' sicuramente dal Medioevo, forse anche dall'epoca romana, che qui si modellano vasi, piatti, anfore, servizi da tavola. Ma è dagli Anni Trenta che Albissola ha via via dilatato la propria fama, per merito degli artisti che qui sono approdati e hanno incominciato a lavorare la ceramica. C'è stato sempre, tra gli uomini d'arte, gli artigiani e la popolazione, un grande affiatamento, perfetta armonia. In questo clima sereno e fattivo s'inserisce all'improvviso una nota stonata. Un assessore comunale di Albissola Marina ha pronunciato pubblicamente una frase che è suonata agli artisti come offesa, ed essi hanno contrattaccato, presentando contro di lui una querela per diffamazione. L'episodio ha avuto la sua origine la sera del 10 settembre scorso. L'Amministrazione di centro-sinistra aveva indetto una seduta consiliare. All'ordine del giorno c'era un punto che riguardava la concessione di un contributo di due milioni e mezzo per la realizzazione di una mostra di altissimo livello internazionale, «Il ritratto oggi», che era in corso nella settecentesca Villa Faraggiana dal 30 agosto, e che si doveva concludere il 20 settembre. Gli amministratori, già nel bilancio preventivo, avevano iscritto una somma di tre milioni per finalità artistico-culturali, in previsione appunto di questa rassegna d'arte internazionale. La mostra, che esponeva le opere di 177 artisti di tutto il mondo, stava avendo un grande successo; tra l'altro, il catalogo, preziosa testimonianza artistica, era stato inviato ai maggiori musei del mondo, anche in Giappone. In quella seduta consiliare l'assessore alle Finanze, dottor Corrado Martinengo (de) si è dichiarato contrario alla concessione del contributo. Era nel suo diritto, ma egli è andato al di là di un normale parere, ha affermato — e la frase è stata messa a verbale — che «è ora di finirla, perché gli artisti sono sempre venuti ad Albissola a succhiare i il sangue e approfittare della spaaccddnnt situazione». Nonostante quel parere negativo e quelle gravi affermazioni, il Consiglio ha approvato la concessione del contributo, con un solo voto contrario, quello, appunto, dell'assessore Martinengo, e due astenuti. Stamane, due artisti, Agenore Fabbri e Mario Rossello, nomi affermati in campo internazionale, si sono recati al- la procura della Repubblica di Savona ed hanno presentato contro l'assessore Martinengo una querela. Hanno anche annunciato che un'altra querela sarà presentata con le firme di decine di loro colleghi. Ad Albissola gli artisti sono di casa, almeno una trentina trascorrono parte dell'anno in questa località: pittori, scultori, anche scrittori e poeti che sono stati attratti dalla ceramica e si sono messi a produrre opere in qualcuno dei trenta laboratori che sfornano le ceramiche tradizionali. Qui, dal 1930 in poi, si sono succeduti gli esponenti di tutte le correnti artistiche, a partire dal futurismo. Hanno fatto ceramica artisti di grande nome, da Crippa a Farfa, da Garelli a Fontana, e Capogrossi, Appel, Bay, Dova, Lam, Sassu. Il gallerista Carlo Cardazzo vi aveva trascinato un folto gruppo di pittori, i quali poi si erano dedicati alla ceramica, Negli Anni Sessanta, una ventina di grossi nomi dell'arte contemporanea hanno offerto ad Albissola delle loro opere pittoriche perché potessero essere riprodotte su piastrelle di ceramica da posare sulla passeggiata della località balneare. Infatti, Albissola ha ora i marciapiedi più preziosi del mondo: per un chilometro e mezzo si cammina su immagini e colori che rappresentano la fantasia più estrosa, una delle migliori espressioni dell'arte del nostro tempo. Ci sono anche, sempre sulla passeggiata, tre delle famose «bocce» di Lucio Fontana, in bronzo, con i caratteristici squarci slabbrati. Parlo con un gruppo di artisti, sono tutti amareggiati e stupiti per le affermazioni dell'assessore Martinengo. Luigi Caldanzano dice: «Non riesco a capire come si possa fare un'accusa simile, e soprattutto vorrei sapere qual è la situazione della quale noi artisti avremmo approfittato. Non abbiamo mai chiesto nulla, siamo invece sempre stati disponibili per qualsiasi manifestazione, tanto per citare un esempio, pochi mesi fa abbiamo offerto delle opere che, vendute ad una mostra, sono servite per l'acquisto di una autoambulanza dell'Avis». Fabbri ha quasi voglia di piangere, tanto è indispettito: «E' umiliante — dice — dover elencare quello che abbiamo fatto, come se ci dovessimo giustificare». La scrittrice Milena Milani, che è anche pittrice e ceramista, vorrebbe citare tutti i grandi nomi che hanno lavorato qui, e che hanno contribuito a dare fama ad Albissola. Non sa nascondere la propria indignazione, e conclude con voce agitata: «Dobbiamo chiedere le dimissioni di questo assessore». Rossello vuol precisare che loro non ce l'hanno con l'Amministrazione: «il sindaco è un'ottima persona, anche tutti gli altri sono validissimi: la nostra protesta si rivolge proprio soltanto contro questo signor Martinengo, per le sue assurde accuse ». Cerco il dottor Corrado Martinengo, ma è assente, in campagna. Trovo il sindaco, il ragionier Enrico Bonino, funzionario della Camera di Commercio e poeta, anche lui militante nella de. Si sa che in quella seduta, che è stata la causa della vertenza, egli ha avuto parole di disapprovazione per quanto affermato dall'assessore. Remo Lugli Albissola. Lo scultore Agenore Fabbri (Telefoto)

Luoghi citati: Albissola, Albissola Marina, Giappone, Savona