Montedison - Urss accordo operante
Montedison - Urss accordo operante Montedison - Urss accordo operante Firmato a Mosca da Cefis e dai responsabili dei tre organismi sovietici interessati - Saranno costruiti sette grandi impianti chimici per un valore di circa 300 miliardi di lire Mosca. 27 settembre. (Ansa) L'accordo per la fornitura all'Urss di sette grandi impianti per l'industria chimica da parte della «Montedison» è stato firmato oggi dal presidente della società italiana, Cefis, e dai responsabili di tre organismi sovietici. In base all'accordo — il cui ammontare è di circa seicento milioni di dollari (oltre trecento miliardi di lire) — la Montedison fornirà: due impianti per la produzione di ammoniaca (per una potenzialità totale di un milione di tonnellate di ammoniaca all'anno), un impianto per l'urea (circa 500 mila tonnellate all'anno), un impianto per l'acrilonitrile (circa 150 mila tonnellate annue), un impianto per il biossido di titanio, due impianti per clorofluorometani. In cambio la Montedison riceverà dall'Urss prodotti di questi impianti per un periodo di dieci anni. In un primo periodo questi prodotti saranno inviati in Italia con i mezzi di trasporto tradizionali. E' però già previ- sta concretamente la possibilità che in futuro i prodotti vengano esportati dall'Urss in Paesi europei — non soltanto l'Italia — mediante la costruzione di apposite tubazioni. Il rimborso da parte sovietica per la fornitura degli impianti avverrà nel quadro dell'accordo finanziario Imi-Vneshtorgbank (banca per il commercio estero dell"Urss). Si prevede che la costruzione degli impianti sarà terminata entro tre anni circa (1976-77), dopo di che avranno inizio le forniture di prodotti per un periodo decennale. Per l'ammoniaca la Montedison riceverà il 50 per cento della produzione dei due impianti. Alla firma erano presenti l'incaricato d'affari italiano a Mosca ministro Giulio Tamagnini, il ministro sovietico per il commercio estero Nikolai Patolicev, il ministro sovietico per l'industria chimica Leonid Kostandov, il viceministro sovietico per il commercio estero Vladimir Komarov. Cefis, dopo la firma, ha dichiarato: «Si tratta di un accordo importantissimo, che non soltanto segna un'importante tappa nella cooperazione industriale fra i due Paesi, ma apre anche nuove prospettive per la collaborazione EstOvest. L'Italia, che una decina di anni fa fu la prima ad avviare con l'Urss la cooperazione nel campo del metano e dei petrolio, si pone ancora una volta all'avanguardia nell'iniziativa di costruzione di "pipe-lines" per l'inoltro dei prodotti intermedi per l'industria chimica (ammoniaca, metanolo, etilene). Si aprono così nuove prospettive interessanti non solo per l'Italia, ma anche per altri Paesi dell'Europa Occidentale. Per realizzarle occorrerà un grande sforzo tecnologico e finanzia. rio. L'importanza di questo I accordo va anche considerata in relazione con l'attuale momento, in cui la concorrenza degli Stati Uniti e di altri Paesi in questo settore è particolarmente forte». Il ministro sovietico del commercio estero, Patolicev, dopo aver detto che «questo accordo non è una chiusura, bensì un'apertura», si è congratulato con Cefis, ricordando di avere personalmente firmato a Roma nel dicembre 1969 con lui, allora presidente dell'Eni, l'accordo Eni-Urss.
Persone citate: Cefis, Giulio Tamagnini, Vladimir Komarov
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