Drammatica denuncia di duemila edili per troppi interluni mortali nei cantieri

Drammatica denuncia di duemila edili per troppi interluni mortali nei cantieri Un corteo con 308 croci attraverso le vie cittadine Drammatica denuncia di duemila edili per troppi interluni mortali nei cantieri Una ragazza: "Porto la croce per mio fratello; ha perso la vita perché l'impalcatura era fradicia" Il segretario nazionale Truffi: "Bisogna smetterla con i ritmi infernali e rinnovare il sistema di lavoro" Oltre duemila edili hanno adeito ieri allo sciopero di mezza iornata per protesta contro le isgrazie mortali nei cantieri. Nel pomeriggio sono sfilati per le vie del centro, portando 308 bianche roci, una per ogni operaio moro nei cantieri di Torino e proincia negli ultimi dieci anni. «Dee essere un corteo simbolico, uasi una processione », avevano detto gli organizzatori. E cosi è tato. L'iniziale silenzio degli aloparlanti, il passo scandito dal ullio di un tamburo e la sfilata di croci hanno dato alla manifetazione un tono drammatico. Il corteo si è snodato per via Cernala e i corsi Re Umberto e Vittorio, raggiungendo piazza Lagrange, dove ha parlato Claudio Truffi, segretario nazionale della ederazione unitaria lavoratori materiali da costruzione. Tutto si è svolto senza intoppi tra l'attenione del pubblico. Scarse le proeste degli automobilisti rimasti mbottigliati. Numerose le donne. Una, di 22 anni, ha detto: « Porto la croce per mio fratello, morto cinque anni fa perché l'impalcatura era radicia. Non si era mai preoccupato del pericoli, come la maggior parte dei muratori. Gli inteessava soltanto lavorare ». Un operaio ha aggiunto: « Gli incidenti si succedono con sempre maggior frequenza. E' capitato a molti di vedere un compagno morire. Lavoro in via Reni. Nella zona ci sono molte case in costruzione, oggi c'è sciopero, però in qualche cantiere l'attività continua. Quando c'è una famiglia a cui provvedere e i bisogni crescono si mette a tacere persino il ricordo delle centinaia di muratori morti o mutilati e non sì bada al rischio ». Claudio Truffi ha fatto un'anaisi spietata del mondo del la- voro in generale. « Nelle fabbriche avviene un infortunio ogni 20 secondi, una tragedia ogni due ore. Il lavoratore è troppo esposto alle malattie, tutte le categorie sono falcidiate da mali micidiali. Dall'asma dei betonierialla silicosi dei cementieri, alla nevrosi del cappellai, alla sordità di chi deve passare tutto il giorno accanto a macchine rumoro a o a a o i . a i i e n i , e i e o sissime che producono un fracasso infernale ». Ha elencato una serie di tristi statistiche, che toccano il vertice per gli addetti all'edilizia. « In questo settore — ha detto Truffi — ci sono decine di incidenti mortali all'anno, migliaia di invalidi ». Neppure l'Inali e l'Ispettorato del lavoro si sono salvati dalla requisitoria. « La stragrande maggioranza degli ingegneri dell'Inali — ha continuato l'oratore — è impiegata nel controllo degli ascensori, nella provincia di Torino abbiamo 4 ispettori per 400 mila cantieri. Che cosa possono fare? Da tempo chiediamo una riforma generale dell'ispettorato, che punti non sulla quantità, ma sulla qualità ». Ha detto che tutte le protezioni contro gli infortuni (maschere, guanti, occhiali) sono inutili se non c'è un « serio controllo sui ritmi di lavoro. I cottimisti arrivano addirittura alle 15-16 ore al giorno: come si può con orari simili parlare di prevenzione infortuni? ». Truffi ha invitato la magistratura a intervenire con maggiore severità contro i responsabili. Ha concluso affermando: « Il nostro impegno è rivolto sul piano nazionale. Attendiamo da tempo che il ministro Bertoldi intervenga per gli edili. Il rinnovamento per l'industria delle costruzioni dev'essere tecnologico (maggior uso del prefabbricato) e sociale, integrato cioè nel quadro delle riforme generali per la casa, la scuola, gli ospedali e la rinascita del Mezzogiorno ». Istituto di riposo per la vecchiaia — Cisl, Cgil, UH hanno indetto una manifestazione di protesta di otto ore perché « l'amministrazione non recede in merito al trasferimenti di personale ». Secondo i sindacalisti, i trasferimenti « non sono altro che una forma di repressione contraria allo spirito della legge 20 maggio 1970». Un comunicato informa che l'agitazione è stata organizzata anche perché l'amministrazione « non apre trattative per l'accordo su tutte le richieste presentate ». g3l Una croce per ciascuna delle 308 vittime dei cantieri edili negli ultimi dieci anni

Persone citate: Bertoldi, Truffi

Luoghi citati: Torino