Minor peso egual prezzo

Minor peso egual prezzo Saper spendere Minor peso egual prezzo Un consumatore ha seguito la strana storia di una confezione di marmellata: da 680 a 575 grammi; il costo resta immutato soltanto per poco, poi ha inizio la corsa al rincaro Il blocco dei prezzi ha dato almeno un risultato positivo: ha agito come stimolo nei confronti dell'ormai nota pigrizia del consumatore italiano. Abituati come eravamo a recarci nel negozio sotto casa, ad accettare tutto ciò che ci veniva offerto senza fare confronti utili, oltre che doverosi, a salvaguardia del borsellino della spesa, la battaglia dei listini e dei prezzi ci ha fatto riscoprire la possibilità di spendere meglio i nostri soldi cercando la merce più conveniente. Infatti il blocco non è un calmiere, come è stato più volte ripetuto da organi di stampa ed autorità competenti: lascia invariate le differenze esistenti tra negozio e negozio come tra le bancarelle dei mercati; c'è quello che vende a peso d'oro e quello che con un onesto ricarico ci consente di risparmiare qualche preziosa liretta. Perché il costo è diverso da un negozio all'altro? Ma sussistono dubbi in alcuni consumatori, che non riescono a rendersi conto delle variazioni di prezzo che una stessa merce può subire da un punto di vendita ad un altro. Un lettore si è presentato a noi con un foglietto, sul quale aveva annotato i frutti della sua esperienza nell'acquisto di una speciale marmellata di produzione straniera, squisita e genuina, se pur abbastanza costosa. Questi sono i risultati della sua inchiesta personale, che possono servire di esempio ai lettori per individuare qualche piccolo trucco di mercato, perfettamente legale, ma che crea disorientamento tra i consumatori e serve in pratica a spillar loro più quattrini. « La confezione di marmellata che io compravo nei supermercati — ci ha detto — pesava fino ad alcuni mesi fa 680 grammi. Il prezzo era, se ben ricordo, 440 lire. Da circa quattro-cinque mesi, mi sono accorto che negli stessi supermercati presso i quali ero solito rifornirmi, era sparita la confezione da 680 gr ed era stata sostituita da una di peso inferiore: 575 grammi. Prezzo 450 lire. Calcolando i 105 grammi in meno contenuti nel barattolo significa un aumento effettivo del 22 per cento circa. Chiesi spiegazioni al direttore del supermercato che non mi diede una risposta soddisfacente. Cercai altrove la confezione più pesante, perché è, secondo me, più conveniente. La trovai in una " su- perette ", tipo self servìce: 680 gr, 435 lire. A voi vorrei chiedere il motivo di questa sostituzione di peso, perché nei negozi e nelle drogherie si trova ancora la confezione grande, mentre i supermercati hanno adottato subito quella più piccola e a prezzo non ridotto, come invece il consumatore avrebbe potuto sperare». ** Abbiamo interpellato sia i responsabili del supermercato indicatoci dal lettore sia il grossista che rifornisce molte drogherie cittadine. « Fin dal settembre dello scorso anno — precisa un dirigente della catena dei grandi magazzini interessati — abbiamo presentato al pubblico la nuova confezione contenente 575 grammi mano mano che si esaurivano le scorte della precedente partita ». L'offerta era stata fatta dall'importatore: la ditta produttrice riteneva più conveniente per il mercato la nuova pezzatura. « Il prezzo — assicura l'incaricato — era 380 lire, salito poco tempo dopo a 390 e, in seguito a successive richieste di aumenti da parte degli importatori che adducevano quali motivi validi " la carenza dei raccolti di frutta, l'aumento dei costi di produzione e di trasporto e la svalutazione della moneta italiana ", si giunse alle 450 lire nel mese di maggio di quest'anno. Questa è la cifra indicata anche oggi sui nostri listini-prezzo bloccati al 16 luglio. Non trattiamo più la confezione grande alla quale si riferisce il lettore. Comunque la merce continua a rincarare all'origine; abbiamo già ricevuto proposte di aumenti, che abbiamo rifiutato. Ma con la fine del blocco dovremo forse rivedere i prezzi attuali ». Per l'altalena dei rincari non c'è mai il colpevole Tutto in regola, dunque. E' la solita danza del consumatore, che di gradino in gradino è costretto a seguire gli aumenti di prezzo avvenuti alla produzione o nella fase di passaggio produzione-importatore e non tanto per colpa del rivenditore o del negoziante. La associazione presso la quale si riforniscono molti droghieri e negozi di alimentari non ha accettato l'acquisto delle confezioni a peso ridotto. « Per questo i consumatori trovano ancora sul mercato i barattoli da 680 grammi — ci è stato spiegato —. Il prezzo di 435 lire indicato dal lettore però non è più una quotazione di mer¬ cato: si tratta evidentemente di scorte che il negozio aveva acquistato molti mesi fa e che ora sta esaurendo. I prossimi acquisti che sarà costretto a fare non gli permetteranno di mantenere invariato il prezzo. Noi vendiamo al dettagliante la confezione di marmellata " mista " a 388 lire (escluso il 6 per cento di Iva), quella di pesche a 414 lire (più Iva), quella di albicocche a 434 lire (più Iva). Il ricarico medio del negoziante è del 20 per cento circa, perciò il consumatore paga 450-470 lire circa la marmellata mista e 520 circa quella di pesche ». Anche qui si sono già registrati aumenti a livello di produttore e importatore: « Appena cesserà il blocco, saremo costretti a ritoccare i prezzi ». Il lettore non ci aveva precisato di quale tipo particolare di marmellata fosse ghiotto. Ci è impossibile quindi stabilire un confronto diretto ed esatto. Possiamo però fare un'osservazione: la confezione di marmellata mista in vendita a 450-470 lire nei negozi contiene 105 grammi in più dei nuovi barattoli dei supermercati. Se il gusto è di nostro gradimento, perché non approfittare della convenienza? Piccola posta ■* Alla signora Pina ohe ha macchiato una tovaglia con uovo Liliana Mandolini da Galliate (Novara) suggerisce un rimedio semplice, ma sicuro: « Acqua fredda e sapone neutro, oppure un cucchiaio di carbonato di sodio in un litro di acqua fredda ». ■*• « Ho venduto una casa di mia proprietà — scrive la signora Lina Golossini — ereditata da mia madre. All'atto di vendita il notaio mi ha comunicato che a-rel dovuto pagare un'imposta sul valore aggiunto pari a 2 milioni di lire. Io l'ho fatto, ma ora vi chiedo: è giusto? ». Perché questa sfiducia in un professionista, gentile signora? L'imposta sul valore aggiunto esiste e deve essere pagata. ★ Le richieste futili non ci piacciono molto, ma quando è una nonna a farcele e nelle sue parole si intravede la nostalgia della gioventù, perché non accontentarla? Questa è la domanda di « Nonna Teresa ». « In un vecchio cassetto dimenticato qualcuno ha ancora quei segnapunti in legno a forma di tavolette con asiicciola che servivano per il gioco a carta del "bésigne"? Mi piacerebbe riaverle, dal momento che le mie sono andate perdute ». ■k « Posseggo due garages in un cortile — scrive il signor Piero M. di Torino —. L'affitto è di 5 mila lire al mese. Personalmente ne pago 9 mila in un'autorimessa pubblica. Posso aumentare il canone d'affitto a 8 mila, dal momento che i garages richiedono riparazioni, che non sarei altrimenti in grado di affrontare? ». Ci spiace, signor Piero, ma la legge è eguale per tutti: 11 blocco di canoni e sfratti riguarda qualsiasi contratto anche quelli riguardanti garages. Fino al 31 gennaio non è possibile. •V Abbiamo trovato i famosi carrelli per valigie richiesti da una nostra lettrice. Il più economico smontabile in modo da poter essere riposto anche in una b->rsa capace costa 3900 lire, quello migliore con manico ricurvo ad ombrello in metallo cromato costa 7500 lire. Teniamo a disposizione della lettrice gli indirizzi In nostro possesso. * Signora Amelia, noi non abbiamo mai ricevuto la sua lettera, nella quale ci illustrava « un metodo facile per far salire e scendere le tende » e ci inviava « una fotografia con utili suggerimenti per i lavori all'uncinetto ». E' questo il motivo per cui non l'abbiamo mal pubblicata. Ci spiace, ma non è la prima a lamentarsi del disservizio postale. Molti lettori credono di essere stati trascurati o cestinati e forse pensano a noi con un po' di rancore, ma la colpa non è nostra. Nel limite delle nostre possibilità cerchiamo di esaudire, presto o tardi, quasi Simonetta

Persone citate: Liliana Mandolini, Lina Golossini, Nonna Teresa, Piero M., Signora Amelia

Luoghi citati: Galliate, Novara, Torino