Il disarmo per l'inverno

Il disarmo per l'inverno Barca a vela Il disarmo per l'inverno La durata della barca dipende dalle cure che le dedichiamo nei mesi invernali, nel corso di un forzato letargo che può durare da ottobre a inaggio. Molti pensano che basti tirare in secco lo scafo, lavarlo con acqua dolce, coprirlo con un telone e lasciarlo sulla banchina. « La plastica non soffre » è il luogo comune ripetuto per giustificare l'abbandono. Ma i fenomeni di ossidazione toccano anche le materie plastiche, come la vetroresina, e gli alberi in lega leggera. In più la barca ha molte parti in legno, sia all'esterno che all'interno. C'è infine il motore che richiede le stesse cure su una barca di legno o di plastica. La soluzione migliore è quella del ricovero in un capannone molto grande, che non risenta troppo gli sbalzi di umidità e di temperatura. Non avendo questa possibilità, è preferibile tenere la barca in acqua, solidamente ormeggiata, sempre che il porto sia sicuro con le mareggiate invernali. Alcune basi preferite: Viareggio, Loano, Mentone. Il disarmo a terra richiede che la barca venga accuratamente preparata. Finché ci si trova all'ormeggio è meglio rinunciare alle ultime uscite a vela per mettere in ordine l'interno, lavare ogni angolo con acqua dolce e farlo asciugare. Le parti di legno vanno carteggiale leggermente e verniciate con flating ogni due o tre anni. I serbatoi d'acqua vanno svuotati e arieggiati. La sentina deve essere ispezionata, pulita e sgrassata, pitturata se necessario. L'impianto elettrico deve essere ripassato, spruzzato con una bombola di «CRC» sui contatti esposti all'ossidazione. E' bene staccare le batterie (segnando con un nastro colorato la posizione dei terminali) portandole ad un elettrauto per la carica invernale. La dinamo, che in molti casi funziona anche come motorino di avviamento, va revisionata ogni tre o quattro anni: cuscinetti, spazzole, cinghia. Smontare la cucina e la bombola, controllando i collegamenti. Dopo l'alaggio far girare il motore immettendo acqua dolce nel circuito di raffreddamento, poi acqua e liquido disincrostante; infine sigillare la presa e l'uscita del circuito. Sostituire l'olio lubrificante con olio adatto alla protezione da fermo. Svuotare il serbatoio del carburante, pulire i filtri, e mettere un cartellino ben visibile che ricordi al momento del varo l'impossibilità di avviare il motore senza fare il pieno e senza ripristinare tutto, olio compreso (spurgando l'aria se il motore è un diesel). Un avvertimento che può evitare guai seri e noiosi: far circolare acqua dolce nelle pompe di sentina e nel wc la cui valvola d'uscita deve venire lubrificata dall'esterno con grasso « sub ». Spruzzate con CRC tutte le cerniere, pulegge, chiavi, maniglie, i moschettoni del¬ le scotte, gli arridatoi, i garrocci dei fiocchi, ecc. ecc. L'albero, se di lega leggera, va lavato con acqua dolce, lubrificato nelle parti in movimento, avvolto in fogli di plastica, dopo aver controllalo le crocette, le luci, gli attacchi delle sartie e lo stato delle drizze. Se di legno, l'albero va lavato, carteggiato, verniciato a flating con almeno tre mani. Altrettanto per il home e il tangone. Sempre in tema di pitturazione è falso che gli scafi in plastica non abbiano mai bisogno del pennello. Anzitutto va raschiata e lavala la parte immersa, da ricoprire con due mani di antivegetativo. Il guscio perde con il tempo la sua lucentezza e prima del disarmo invernale va trattato sia con preparati speciali (cere « polish » e simili) sia con una o due mani di smalto, naturai' mente scelto d'accordo con la composizione della plastica, con sudando il cantiere. Non dimenticare la coperta: uno dei migliori antisdrucciolo, efficacissimo, senza far male ai piedi nudi, è quello della «Helmsman». Le vele: lavarle in acqua dolce, farle asciugare all'ombra, non comprimerle come lenzuola ma riporle in luogo asciutto, con ordine e senza pieghe marcate. Attenzione alle parti metalliche della randa e del fiocco, da pulire senza far danni al tessuto. Se c'è qualche strappo, o scucitura, provvedere subito. Mario Fazio

Persone citate: Mario Fazio

Luoghi citati: Loano, Viareggio