Lazio: Battaglin meglio di Gimondi

Lazio: Battaglin meglio di Gimondi Ad Ariccia exploit della speranza del nostro ciclismo Lazio: Battaglin meglio di Gimondi Primo successo da professionista del ventiduenne veneto - Polidori secondo a 41", il campione del mondo è giunto settimo a l'Ol" - La fuga decisiva a 41 chilometri dal traguardo - Entusiasmo della folla (Dal nostro Inviato speciale) Ariccia, 22 settembre. Giovanni Battaglln, la nuova speranza del ciclismo italiano, ce l'ha fatta. Si è imposto da campione nel Giro del Lazio giungendo solo al traguardo di Ariccia. E' la prima vittoria da professionista del giovane corridore veneto. La folla, che si è riversata imponente sui 218 chilometri del percorso, aspettava un successo di Gimondi. Felice non ha deluso le aspettative; si è impegnato a fondo e negli ultimi tre giri dei Castelli, prima di arrivare ad Ariccia, ha tentato una disperata rimonta. Ma Battaglln aveva imbroccato la giornata giusta e nessun avversario ha saputo resistere alla sua azione possente. La vittoria del veneto è maturata a 41 chilometri dall'arrivo, precisamente sulla salita di via dei Laghi, quando si è sganciato di forza per giungere ad Aricela, prima dei tre giri finali per complessivi 36 chilometri, con 30" di vantaggio su un gruppetto composto da Rossi, Polidori, Pettersson, Rodriguez, Fabbri. Moser, Gavazzi, Boifava, Bitossi, Bergamo, Dancelli, Antonini. Fra due ali di tifosi entusiasti, il piccolo ciclista veneto ha spinto a fondo sui pedali. Sentiva che la vittoria era a portata di mano. Al termine del secondo passaggio II suo vantaggio era aumentato a 36". Il gruppo guidato da Gimondi riusciva a accorciare la distanza ma ormai il ritardo di 1 '06" appariva incolmabile per essere annullato in soli dodici chilometri. Si è avverata così la previsione di uno scontro fra il campione del mondo e il nuovo astro del nostro ciclismo. L'ha spuntata Battaglln, ma è doveroso tenere in considerazione il commento di Gimondi, che ha giustificato così la mancata vittoria. «// percorso — ha detto — sì è rivelato duro, però non si addiceva alle mie possibilità, non c'era infatti una vera salita per tentare un attacco a fondo. Tuttavia, restano i meriti di Battaglln, che ha saputo cogliere una vittoria meritata'. Anche stavolta Gimondi si è rivelato un vero sportivo, riconoscendo il valore del giovane avversario. Nella prima parte della corsa si è messo in luce Vittorio Urbani, il quale, dopo 65 chilometri di gara, in località Marcellino, ha sorpreso il gruppo che procedeva ad andatura turistica con una fuga solitaria. Urbani, a Nerola, aveva addirittura 6'50" di vantaggio. Ma Paolini. Riccomi e Rossi si lanciavano al suo inseguimento mentre reagiva anche il gruppo. A Urbani, riassorbito al 138° chilometro, rimaneva la soddisfazione di aver conquistato due traguardi volanti con relativi premi. Più tardi patirà lo sforzo ritirandosi dalla corsa. Sulla salita che conduce a Monte Porzio Catone, la corsa assumeva improvvisamente un tono molto vivace per merito di Paolini che giungeva al traguardo della cittadina laziale con 25" di vantaggio, conquistando il Gran Premio della montagna, seguito da Polidori e Farisato. Ma già si avvertivano i primi sintomi dell'offensiva che avrebbe poco dopo scatenato Battaglili, il quale, insieme con Bitossi, si metteva alla testa di un plotone di cui facevano parte Magglonl, Corradi, Giuliani, Farisato, Rodriguez e Gavazzi. Paolini veniva raggiunto al 174° chilometro e da quel momento iniziava praticamente l'attacco di Battaglin che ] ] doveva concludersi vittoriosamente sul traguardo di Ariccia. Non è stato facile raggiungere Battaglin stretto tra la folla che aveva invaso la dirittura d'arrivo. Lacrime di gioia e sudore si mescolavano sul volto del corridore che non riusciva a pronunciare una sola parola. Più tardi, sul palco dove è avvenuta la premiazione, il giovane esponente della Jolly Ceramica, ha riacquistato un po' di calma. Con voce ancora affannata, ha detto: « Quest'anno ho avuto molte soddisfazioni al Giro d'Italia. Ma quella di oggi è davvero grandissima. Era tanto tempo che cercavo questa vittoria '. Ricordando il momento in cui ha deciso di attaccare, Battaglin ha dichiarato che aveva cercato anche prima di operare una serie di scatti per saggiare la reazione degli avversari. « E' stato un percorso duro — ha aggiunto — con una serie di strappi che mi hanno procurato male alle gambe. Adesso non si dirà più che non sono capace di vincere una corsa in linea •. Battaglin ha poi rivelato un particolare confermando quanto aveva detto in precedenza il suo tecnico, Marino Fontana. « Giovanni ha interpretato alla perfezione la corsa — ha dichiarato Fontana — avevamo studiato insieme tutti i particolari del percorso concordando Il punto preciso dove scatenare l'attacco ». Battaglin è nato il 22 luglio 1951 a Marostica; ha quindi soltanto 22 anni. Un'età che consente di nutrire grandi speranze sul futuro del giovane campione del ciclismo italiano. Mario Bianchini Ordine d'arrivo: 1. Battaglin (Jolly Ceram.), km 218 in 5 h 37'28", alla media di km/h 38,759; 2. Polidori (Scic) a 41"; 3. Antonini (Jolly Ceramica) a 42"; 4. Moser A. (Filotex) a 44"; 5. Gavazzi (Jolly Ceramica) a 1'01"; 6. Bergamo (Filotex) s. t.; 7. Gimondi (Bianchi) s .t.; 8. Dancelli (Scic) s. t.; 9. Paolini (Scic) s. t.; 10. Rossi (Dreher) s. t. Il vittorioso Battaglin