Si valorizza la viticoltura delle zoae di Alessandria di Bruno Pusterla

Si valorizza la viticoltura delle zoae di Alessandria Si valorizza la viticoltura delle zoae di Alessandria In Piemonte la provincia è al primo posto per la produzione Viaggio agro-turistico organizzato dall'Unione agricoltori Diverse possono essere le occasioni per ammirare quanto di bello la natura offre all'uomo e quanto l'uomo ha apportato di suo per la valorizzazione del paesaggio, ma un giro nell'Alessandrino nei giorni che precedono la vendemmia è spettacolo particolare. Per iniziativa dell'Unione Agricoltori di Alessandria, in collaborazione con l'Ente Turismo e la Camera di Commercio, è stato organizzato nei giorni 15 e 16 settembre un « weekend » giornalistico tra i vigneti che ha riconfermato le possibilità agro-turistiche di una zona tra le più interessanti del nostro Piemonte. La ricerca di una collaborazione tra agricoltura e turismo è discorso dalle prospettive ampie. La novità dell'iniziativa alessandrina, a nostro parere, è consistita nel sottolineare spunti agro-turistici, di costumi, di buona cucina, in una zona tra le più produttive della Regione, dove la viticoltura rappresenta una vera e propria fonte di reddito e dove questa attività ha in sé ancora molte risorse. Chilometri e chilometri di filari, di viti cariche di grappoli, ancora vigneti disposti in file regolari ad ornamento delle numerose colline, fanno del Monferrato un paesaggio unico nel suo genere. Abbiamo attraversato le zone tipiche del Barbera, del Brachetto, del Dolcetto, del Grignolino e del Cortese, visitando numerose cantine, quelle più antiche ubicate negli storici castelli e quelle più recenti, frutto della volontà cooperativistica dei viticoltori. Nell'Alessandrino la viticoltura interessa 33 mila ettari, occupando il 15 % dell'intera superficie agraria provinciale, e, con i suoi 3 milioni di q.li di uva, si colloca al 1° posto nella produzione vitivinicola regionale. E' stato affermato, anche da fonti autorevoli, che il pregio dei vini alessandrini non ha ancora trovato una sufficiente pubblicizzazione. In effetti, oltre alla produzione che è effettivamente rilevante, come testimoniano le cifre sopra ricordate, la dislocazione dei vigneti, la natura del terreno, le varietà pregiate che si coltivano e la passione stessa con la quale i produttori curano questi vigneti, non dovrebbero essere ancora a lungo considerate di secondo piano. Qui si trovano la condizioni ideali sia per l'acquisto di ottimo vino presso le numerose cantine sociali, sia per la bottiglia pregiata, con l'etichetta del singolo produttore, frutto di una lavorazione e di un invecchiamento particolari. In Rosignano, ad esempio, la « Cantina sociale del Monferrato », che conta 686 soci viticoltori, dispone di una buona attrezzatura per l'imbottigliamento e la commercializzazione di ottimo Barbera del Monferrato, di Freisa secco, di Rosato e di Pais. Superbo è il Cortese vinificato ed imbottigliato dalla « Cantina sociale di Tortona », che annovera sui 1400 soci ed organizza centri di raccolta d'uva nei Comuni di Carezzano, Montegioco, Villaromagnano e Monleale. Oltre al Cortese questa cantina produce il Barbera dei colli tortonesi ed il Rosato. Tra le cantine di antica tradizione vitivinicola, fanno spicco quelle nel castello di Gabiano di proprietà Adorno Cattaneo Giustiniani, nel castello di Tagliolo di proprietà Pinelli Gentile ed infine quelle della tenuta Savoia in prossimità di Roccagrimalda. La prima azienda cura direttamente la vinificazione e l'imbottigliamento di vino Barbera d'Asti, Grignolino del Monferrato, Cortese e Riesling, che commercializza in Italia e all'estero, Inghilterra, Stati Uniti e Francia in particolare. La seconda azienda produce dell'ottimo Dolcetto di Ovada, Barbera del Monferrato, Cortese e Riesling, vantando altresì una completa attrezzatura di spumantizzazione. L'azienda Savoia infine coltiva vitigni specializzati di Dolcetto e di Moscato bianco, il cui vino viene gelosamente invecchiato in botti di rovere dall'eccezionale capienza. Nella zona gravitante intorno a Roccagrimalda va sottolineato l'ampliamento in corso dell'enopolio del Consorzio Agrario, quanto prima in grado di offrire ai viticoltori un servizio di imbottigliamento e di immagazzinamento di tutto rilievo, avendo una capacità di imbottigliamento intorno alle 2.000 bottiglie all'ora. La viticoltura alessandrina — così come hanno più volte sottolineato nel corso del «weekend» sia il senatore Desana, presidente del Comitato nazionale per la denominazione dei vini che il presidente dell'Unione Agricoltori, Viscoli — dispone quindi di buone produzioni, sorrette da efficienti e valide strutture che la pongono almeno sullo stesso piano di quelle, più note, del Cuneese e dell'Astigiano. Bruno Pusterla