Maggiore stabilità dei prezzi in Italia di Emilio Pucci

Maggiore stabilità dei prezzi in Italia Confermata dai dati di dettaglio Maggiore stabilità dei prezzi in Italia L'aumento al consumo dello 0,6% in agosto su luglio è notevolmente inferiore a quello dei primi mesi dell'anno - Andamento per settore (Nostro servizio particolare) Roma, 21 settembre. Una nuova conferma del successo che sta avendo il blocco dei prezzi viene oggi dai dati di dettaglio — comunicati dall'Istat — relativi ai prezzi al consumo di agosto che, come già pubblicato, sono aumentati dello 0,6 per cento rispetto al mese precedente (mentre nei confronti del corrispondente periodo dello scorso anno l'aumento è dell'I 1,8 per cento). La variazione è identica a quella registrata tra giugno e luglio e notevolmente inferiore a quelle dei mesi precedenti. Ciò significa che, malgrado i sensibili aumenti dei prezzi all'ingrosso tra la fine di maggio e la fine di luglio (+5 per cento) la riapertura dei negozi dopo Ferragosto non ha provocato il temuto e consueto adeguamento dei prezzi all'inflazione proveniente dall'ingrosso. Leggendo, infatti, tra le vo- ci che concorrono a forma-1 re l'indice generale dei prezzi al consumo si rileva che in agosto i prodotti alimentari hanno avuto un incre- 1 mento dello 0,7 per cento, mentre quelli non alimentari sono saliti solo dello 0,2 per cento. Le due cifre indicano che, a parte qualche inevitabile rottura (per lo più individuabile nel Sud), i prodotti sottoposti a blocco hanno sostanzialmente tenuto e che si sono adeguati ai provvedimenti governativi di fine luglio anche i commercianti di generi non « congelati ». Tra i prodotti alimentari, i rincari più sensibili si hanno per le uova (+2,8 per cento), per il pane e derivati ( + 1,9 per cento), per il pesce e per gli oli ( + 1,3 per cento); per gli altri generi gli aumenti oscillano tra l'I,2 per cento e lo 0,2 per cento, mentre gli ortofrutticoli sono ribassati dello 0,4 per cento. I prodotti non alimentari denunciano, in genere, lievissime oscillazioni verso l'alto: le calzature dello 0,5 per cento, gli articoli da vestiario dello 0,4 per cento, il sapone da bucato dello 0,4 per cento. Un notevole aumento ha invece avuto il settore dei servizi che tra luglio e agosto è salito dell'I ,2 per cento. Un sensibile contributo al rialzo viene dall'abitazione che è cresciuta di un punto in percentuale. Va tenuto presente, però, che l'aumento in questione è l'effetto dei rialzi avutisi in luglio, prima dei provvedimenti governativi, e riscontrati nell'indice di agosto. In settembre quindi non si dovrebbe registrare alcun spostamento. L'indice dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati (cioè l'indice rilevatore del costo della vita) in agosto rispetto a luglio è aumentato dello 0,5 per cento, una variazione identica a quelle di luglio e di giugno. Particolare interesse riveste poi il fatto che l'aumento dei prezzi al consumo in luglio (l'ultimo nei confronti del quale è possibile fare comparazioni) è stato, in Italia, minore che negli Stati Uniti e in Francia, dove sono saliti, nel mese di luglio, dello 0,9 e dello 0,8 per cento nei confronti di giugno. Ancora inferiore al nostro, l'aumento dei prezzi in Gran Bretagna, in Svezia e in Belgio (+0,4 per cento), in Austria (+0,2 per cento) e ini Svizzera (+0,1 per cento). Emilio Pucci

Luoghi citati: Austria, Belgio, Francia, Gran Bretagna, Italia, Roma, Stati Uniti, Svezia