Perché il maestro Fasano è stato sospeso dal giudice

Perché il maestro Fasano è stato sospeso dal giudice All'Accademia di Santa Cecilia Perché il maestro Fasano è stato sospeso dal giudice La crisi dell'ente romano e le accuse dei dipendenti al presidente (Nostro servizio particolare) Roma, 21 settembre. Molto scalpore ha destato negli ambienti musicali e culturali la notizia che il maestro Renato Fasano è stato sospeso dalla presidenza del-1 l'Accademia di Santa Cecilia. Il provvedimento, contenuto in un'ordinanza emessa dal dottor Vincenzo Rizzo, del tribunale penale di Roma, sentito il pubblico ministero, è in realtà di portata assai più ampia di quanto le notizie pubblicate lasciano supporre. Il maestro Fasano è stato sospeso da tutti gli uffici pubblici ricoperti e non solo dalla Accademia musicale. A norma di codice questo significa che le imputazioni nei suoi confronti dovrebbero essere molteplici: possono andare da interesse privato in atti di ufficio ad abuso in atti di ufficio. Ma il segreto istruttorio per ora non permette di conoscere le reali accuse che gli si muovono. Contro il provvedimento il maestro Fasano ha presentato ricorso. La crisi di Santa Cecilia sembra ora giunta alla svolta decisiva. L'Accademia musicale romana insieme con i Lincei e quella di San Luca è una delle tre sorvegliate direttamente dalla presidenza del Consiglio; il cui statuto, controfirmato dal presidente della Repubblica, è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Proprio secondo il nuovo statuto, approvato dall'assemblea degli accademici il 6 febbraio 1972 con 33 voti su 63 votanti, il presidente dell'Accademia diventava in modo automatico il presidente dell'istituzione dei concerti; ossia di un ente sino a quel giorno autonomo e come tale riconosciuto dallo Stato. Contro la fusione delle due cariche nella persona del maestro Fasano, si accese un'aspra disputa tra gli accademici. Diciannove di essi, tra i quali Luigi Dallapiccola, Goffredo Petrassi, Massimo Mila, Fedele D'Amico, Gian Francesco Malipiero, Gianandrea Gavazzeni e il vice presidente dell'Accademia Virgilio Mortari, si dimisero. Nel frattempo i dipendenti dell'Accademia e dell'istituzione dei concerti iniziavano una serie di manifestazioni e di scioperi, chiedendo l'allontanamento di Fasano. Il maestro Fasano era già stato sospeso dall'incarico che ricopriva al Conservatorio di Santa Cecilia il 28 maggio 1971 dal ministro della Pubblica Istruzione dell'epoca, Misasi. Però la cosa non aveva avuto seguito, tanto che il 22 giugno dello stesso anno l'onorevole Fortuna del j psi ne chiese le ragioni in una ! interpellanza, rimanendo insoddisfatto della risposta. Fu nominato un commissario ai concerti nella persona di Franz De Biase, direttore generale dello spettacolo. Ma De Biase si dimise presto dall'incarico e nel marzo di quest'anno il posto di commissa¬ | rio fu affidato al dottor Antonio Saffioti, che cominciò a ricondurre la gestione sui binari previsti dalla legge, col pieno appoggio dei dipendenti. I quali non perdevano oc- casione per far sentire la loro \ voce, preoccupati fra l'altro del nuovo assetto che si vorrebbe dare all'intero settore, restringendo a tre o quattro gli enti sovvenzionati, con l'esclusione del loro. Secondo i dipendenti, il maestro Fasano avrebbe commesso abusi, che essi denunciarono al commissario Saffioti e ai ministeri competenti. L'altro giorno il maestro Fasano e il vice presidente dell'Accademia maestro Mario Zafred hanno ricevuto l'ordinanza del giudice istruttore Rizzo. Il maestro Fasano non poteva che prenderne atto, facendo ricorso contro la deliberata sospensione dai pubblici uffici. Il maestro Zafred ne ha informato il consiglio dell'Accademia, che ora egli deve condurre mentre ha iniziato l'opera di riavvicinamento verso gli accademici dimissionari. Attilio Baldi

Luoghi citati: Fasano, Roma