Come è nato Andy Capp di Paolo Lingua

Come è nato Andy Capp Le tre giornate del fumetto a Genova Come è nato Andy Capp Parla il disegnatore inglese Reg Smythe, che ha creato il popolare personaggio, conosciuto oggi in 40 Paesi, compresa l'Unione Sovietica (Dal nostro corrispondente) Genova, 21 settembre. «Al mio paese, Hartlepool nell'Inghilterra settentrionale, quasi tutti gli uomini assomigliano ad Andy Capp. Per questo non ho inventato nulla quando ho cominciato a disegnare il mio personaggio». Parla Reg Smythe, il « padre » di Andy Capp e Fio, a Genova per le « tre giornate del fumetto e dell'illustrazione», che si svolgono alla Piera del mare, da oggi a domenica. Ha 56 anni; barbetta a collare, occhiali d'oro, scarpe col tacco alto, cravatta e fazzoletto da taschino dello stesso tessuto, ex militare di carriera, ex impiegato delle Poste, sposato senza figli, racconta la sua storia e, insieme, la storia del personaggio da lui creato, oggi conosciuto in 40 Paesi del mondo (è apparso persino sulle « Izvestia»). I fumetti di Andy Capp sono letti da più di trenta milioni di persone. E' l'unico « strip » europeo venduto negli Stati Uniti. Andy Capp è una parafrasi di «Handicap»; ma il suo successo sembra avere rovescito il senso del nome. Qual è il segreto di tanta fortuna? «I miei fumetti sono letti dai ragazzi sino ai dodici anni che sono attratti dal disegno e capiscono ben poco della " morale " delle mie storie. Poi c'è un vuoto di una quindicina d'anni: mi riprendono a leggere quando sono sposati perché vedono nelle storie di Andy e Fio una parte di se stessi ». Reg Smythe si arruolò nell'esercito nel 1935, perché al suo paese tutti erano cosi poveri « do vivere con l'assegno della previdenza sociale », come il terribile Andy. « Nel '45 fui congedato ed entrai nell'amministrazione delle Poste. Una sera, i colleghi mi pregarono di disegnare un cartellone per una recita nell'azienda. Il cartellone piacque e da allora non smisi più di disegnare». Nel 1958, sul «Daily Mirrar » apparvero le prime strisce con Andy Capp. « In questi quindici anni — dice Smythe — è rimasto sempre lo stesso, almeno come disegno. Mi sono limitato soltanto a calargli il cappello fin sulla punta del naso. Non ho mai voluto che Andy e Fio avessero bambini perché Andy non sempre si comporta bene: beve, si ubriaca, ruba nel¬ la borsa della moglie; ì bambini non devono essere testimoni di cattive azioni. Poi 10 e mia moglie non abbiamo figli e il mio personaggio deve essermi somigliante ». In effetti, Reg Smythe rivela che le « battute » sovente pepate di Piò gli vengono suggerite dalla moglie; anche lui ama, come Andy, il calcio e detesta 11 crickett; e, infine, soltanto dal 1958 egli s'è messo a bere bevande alcooliche per non sfigurare dinanzi al suo eroe. Che cosa beve Smythe? Naturalmente j fumanti « punch » e le schiumose birre di Andy. Smythe si fermerà a Genova per tutta la rassegna, giunta alla terza edizione. Quest'anno sono aumentati gli stands e gli espositori: il padiglione « C » della Fiera — 9000 metri quadrati — ospiterà anche proiezioni di film per ragazzi e dibattiti di carattere culturale sui rapporti tra il fumetto e il messaggio pubblicitario. Domenica, alla chiusura della rassegna, si presenteranno i risultati di una inchiesta sul fumetto didattico raccolti nelle scuole genovesi. Paolo Lingua

Luoghi citati: Genova, Inghilterra, Stati Uniti, Unione Sovietica