Napoli

Napoli Napoli (Segue dalla 1" pagina) 11 la situazione, pur registrando tensioni, non è degenerata. I dimostranti si sono sdraiati a terra, hanno occupato interamente la carreggiata per un tratto di circa 200 metri e hanno bloccato la circolazione. Una quindicina di agenti, funzionari del commissariato rionale, qualche poliziotto addetto alla viabilità, hanno fronteggiato alla meglio la protesta. La resistenza passiva ha avuto come effetto immediato la paralisi del traffico nel centro cittadino e il clamore assordante dei clacson. Poi il passaggio a sirene spiegate di un'ambulanza richiesta per trasportare un ammalato in ospedale ha fatto sgomberare momentaneamente la strada, e le macchine hanno approfittato della tregua per riprendere la corsa. E' transitato così un motofurgone carico di detriti, pietre e cubetti di porfido. All'improvviso, qualcuno tra i dimostranti ha creduto di non aver dato alla manifestazione quel carattere di vivacità prefissosi e si è scatenato un finimondo di violenze. Il camion con le macerie è stato bloccato, il conducente, Antonio Improta, 28 anni, allontanato a spintoni e il carico di pietre rovesciato sulla strada. Gli agenti di polizia, presi un po' alla sprovvista, hanno fatto di tutto per contenere i tumulti. Via radio sono stati richiesti rinforzi in questura. Le «pantere» della Mobile, le jeeps della Celere, i camion dei carabinieri hanno stentato ad aprirsi un varco tra la circolazione bloccata, e i dimostranti hanno avuto il tempo di scatenarsi in gesti di teppismo. Due autobus sono stati presi di mira, semidistrutti a colpi di pietre e bastoni. I viaggiatori, in preda al panico, si sono precipitati in strada e hanno cercato riparo nei portoni degli stabili, mentre alle loro spalle andavano in frantumi i vetri dei parabrezza e dei finestrini. A lungo è regnato neha zona un caos indescrivibile. Una decina di auto in sosta sono state rimosse, trascinate di traverso sulla carreggiata; sono stati sradicati alberi, divelti pali della segnaletica. Poi ha avuto inizio una fitta sassaiola contro i reparti delle forze dell'ordine che sopraggiungevano: una prova di guerriglia cittadina. Sono stati momenti drammatici poiché la popolazione si è schierata a favore dei disoccupati con i quali hanno solidarizzato anche quelli che occupavano l'ufficio di collocamento. Dall'alto delle finestre hanno lanciato sedie, tavoli e altri corpi contundenti. Per stroncare i focolai di sommossa la polizia è dovuta ricorrere al lancio di candelotti lacrimogeni. L'aria, divenuta irrespirabile, ha convinto i dimostranti a sgombrare il campo e a rifugiarsi nei vicoli angusti che si dipartono da via San Biagio dei librai, via Donnaregina, Forcella e adiacenze. Qui i disordini si sono trascinati con scaramucce isolate per circa due ore. Soltanto verso le 15 la situazione si è normalizzata. a.l.

Persone citate: Antonio Improta, Forcella

Luoghi citati: Napoli