Il governo per la democrazia di Giovanni Trovati

Il governo per la democrazia Il governo per la democrazia (Dal nostro corrispondente) Roma, 21 settembre. Mentre il governo denuncia la grave crisi in cui ci troviamo e invita i partiti democratici e i sindacati a concorrere, pur nel rispetto delle diverse posizioni, ad uno sforzo comune che permetta al Paese di riprendere il cammino di progresso sociale, i fascisti, isolati, cercano le occasioni per provocare e fomentare disordini. A Reggio Calabria, nel corso della manifestazione promossa dalle tre confederazioni per lo sviluppo del Mezzogiorno, hanno gettato una bomba incendiaria contro la coda del corteo, poi hanno aggredito, a comizio concluso, i partecipanti, quando a piccoli gruppi si allontanavano dalla piazza. Si è scatenata una caccia all'uomo. «Ecco il giornalista che cercate » ha urlato un ragazzo indicando l'inviato del quotidiano « Paese Sera », e il giornalista è stato picchiato. Sette o otto sono i feriti, un giovane rischia di perdere un occhio. A Napoli un centinaio di disoccupati (almeno così si qualificano) hanno dato l'assalto all'ufficio di collocamento, poi un senatore, un deputato, un consigliere comunale del msi sono corsi dal prefetto a protestare contro l'intervento della polizia. Anche a Napoli ci sono stati feriti, compreso un agente. Sempre nei momenti delicati della vita di un Paese, il qualunquismo prospera e, forte della sua ignoranza, facilmente trascende nel fascismo. La storia è piena di esempi. Anche dal Cile ci viene un tragico monito. Per questo è necessario che il governo combatta contro il tempo con provvedimenti chiari e il più possibile efficaci, e che partiti e sindacati operino al di sopra degli interessi di parte. Così va inteso l'appello che Fanfani, da Padova, ha rivolto alla democrazia cristiana, perché preservi e difenda la libertà dai rischi presenti e futuri. «Approfondendo i legami con le forse alleate e il confronto con le altre forse democratiche (ossia con il pei e il pli) ricercando le soluzioni più giuste ai problemi della congiuntura, del funzionamento delle istituzioni, delle riforme». Fanfani ha poi rivolto un invito ai sindacati «a secondare il benemerito sforzo del governo». Da Reggio Calabria è venuta la risposta di Lama: il movimento sindacale non vuol mettere in crisi il governo. «Abbiamo già detto di aver apprezzato il mutamento nel quadro politico e confermiamo questo giudìzio anche oggi». Quindi dopo la « fase uno », che ha contenuto i prezzi, l'Inizio della « fase due » con i provvedimenti approvati ieri dal Consiglio dei ministri: alcuni decreti delegati per la riforma tributaria, i decreti delegati per Venezia, i decreti legge per accelerare la costruzione di 11 centrali termoelettriche, il decreto legge per far coincidere il regolare inizio delle lezioni con l'apertura dell'anno scolastico, un decreto legge per assumere nuovi cancellieri con un concorso orale. La prossima settimana il governo intende varare gli altri decreti delegati per la riforma tributaria, le norme per poter spendere i 100 miliardi accantonati sin dal 1969 a favore dell'edilizia carceraria, forse il provvedimento di condono in materia fiscale, forse gli aumenti per la benzina e forse i provvedimenti urgenti per l'università. Abbiamo messo tre « for¬ i se», perché gli ultimi tre provvedimenti sono tutt'altro che definiti. Per il condono si delinea una forte opposizione comunista, che lo vorrebbe semmai limitato alle piccole somme per non premiare ì grossi èva- sori, per la benzina permane l'incertezza dei socialisti (Giolitti rispondeva questa mattina: «Non mi pronuncio, è un tema troppo infiammabile »), per i provvedimenti universitari c'è un contrasto di una parte dei i socialisti, mentre, se ben abbiamo capito, ci sarebbe via quasi libera dei comunisti. Nel momento in cui si va- rano provvedimenti per la ripresa, sorgono più forti gli ostacoli, anche perché si toccano interessi e si coinvolgono princìpi. Tuttavia è chiaro che il governo non può illudersi di accontenta- j re tutti, deve agire secon do una scelta, ed è proprio la scelta che caratterizza una politica per un modello diverso di società. Già nel gruppo dei provvedimenti approvati . :i, uno provocherà un duro scontro nelle Camere, quello relativo alle centrali elettriche. Con esso si limita la competenza dei comuni per le licenze di costruzione e già c'è chi urla che si conculcano i diritti degli enti locali. Sta di fatto che oggi un comune di 200 abitanti può bloccare un elettrodotto perché non vuole che il palo di sostegno dei cavi deturpi il paesaggio. Quando vengono in conflitto interessi generali e interessi particolari, prevalgono i primi. Così richiede un regime democratico, se no sarebbe un regime assembleare. Giovanni Trovati

Persone citate: Fanfani, Giolitti, Lama

Luoghi citati: Cile, Napoli, Padova, Reggio Calabria, Roma, Venezia