In 4minuti il k.o. granata

In 4minuti il k.o. granataPraticamente svaniti i sogni del Torino nel torneo dell'Uefa In 4minuti il k.o. granata Dal 18' al 22' della ripresa - Prima l'uscita di Ferrini che ha intaccato la saldezza del centrocampo, poi il pareggio del Lokomotive - Di colpo la squadra ha accusato la fatica, incassando il secondo gol -1 problemi di Cereser e di Pulici, la posizione di Sala - Gli avversari E' molto probabile che in meno di mezz'ora di gioco, l'ultima contro il Lokomotive, il Torino si sia giocato tutte le speranze che riponeva nella Coppa Uefa, un torneo che secondo i voti di molti doveva consentire ai granata una rivincita In campo internazionale. Invece, la prima partita ha troncato tante illusioni: il Lokomotive di Lipsia aspetta ora i granata con alle spalle una vittoria condita da due gol In trasferta, particolare che aggrava la situazione degli atleti di Giagnoni. La grinta dimostrata dalla Dinamo Dresda, in casa, contro la Juventus non autorizza i sogni. Le due squadre della Germania Est al momento si equivalgono, occorrerebbe una serata eccezionale e fortunata per realizzare in contropiede quello che non è riuscito con l'attacco in massa. Il 3 ottobre, I granata saranno certo in condizioni di forma migliori, la tenuta sarà già sufficiente per i 90 minuti, Il match dovrebbe avere altro svolgimento, ma l'impresa di una rimonta rimane lo stesso a livello di miraggio. La squadra di Lipsia si è mostrata un complesso molto valido sul piano atletico, dotato di una base tecnica individuale elevata, smaliziata tatticamente, con un libero attento a non sganciarsi troppo; le due punte Matoul e Loewe capaci di un movimento sincrono su tutto il fronte dell'attacco, sorretti bene dai centrocampisti fra i quali è piaciuto in modo particolare II «motoperpetuo> Llsiewicz. La sincera gioia del giocatori tedeschi e del seguito (soltanto nel fottball lo sport della Germania Est ha ancora un certo complesso di inferiorità nei riguardi degli stranieri, ma con il moltiplicarsi dei contatti internazionali si accorgeranno presto di aver ben poco da imparare) ha avuto nell'applauso del pubblico torinese una giusta cornice. Forse erano consensi polemici nei confronti dei granata, ma gli ospiti li hanno presi per buoni, visto che li meritavano. Si è già detto al momento della cronaca quale sia stata la «chiave» della partita. A parte certe imperfezioni (alcuni palleggi troppo insistiti di Sala, la ancor incerta coordinazione di Pulici, gli sbandamenti della difesa legati alle condizioni di Cereser), è stata la differenza di rendimento atletico a decidere il risultato. Il Torino ha retto allo sforzo per un'ora, poi sono venuti fuori I tedeschi con notevole autorità. La gara ha avuto una svolta psi¬ cologica determinante per i granata nello spazio di quattro minuti, dal 63' al 67' di gioco. Prima è uscito Ferrini, lievemente dolorante. Il giocatore sostiene che avrebbe potuto restare In campo sino alla fine, ma ammette di aver avvertito Giagnoni nell'intervallo di accusare un dolore alla gamba. Se II tecnico ha deciso la sostituzione con Vernaccia, lo ha fatto quindi a ragion veduta. Senza il capitano, la squadra ha perso il più valido -filtroa centrocampo, e stava riassestandosi quando è stata punita dal gol del pareggio. Magnifico il colpo di testa di Loewe (alla Riva dei bei tempi, alla John Charles), ma colpevole chi doveva marcare l'attaccante. Come un pugile colpito duro d'incontro, mentre sta cercando a sua volta la botta del k.o., il Torino ha accusato la botta. Di colpo i giocatori si sono sentiti addosso tutta la fatica che l'euforia del vantaggio aveva sino a quel momento mascherata. Il secondo gol, maturato in una mischia confusa, con botta finale di Mozzini, ha dato la misura dello sbandamento di cui erano ormai preda i torinesi, ed i minuti final! sono stati penosi per la squadra di Giagnoni, di fronte ad un avversario nettamente padrone del campo. Quella di ieri sera, è stata la prima partita « seria - che il Torino ha affrontato nella stagione. La sferzata è stata dura, ma non inutile se si sapranno trarne gli insegnamenti relativi. La squadra non ha soltanto il problema generale della condizione atletica, ma altri specifici reparto per reparto. Giagnoni stesso li ha discussi ieri, commentando la partita, convenendo che Cereser è ancora lontano dall'autorità e dalla convinzione del - libero > che i tifosi ricordano, che Pulici come ogni anno stenta un poco a raggiungere il massimo dell'efficienza. A nostro avviso, il centravanti ha accusato anche i due gol di Vernacchia al Milan. Contro i tedeschi all'inizio ha cercato di strafare con il risultato di far scadere Il suo rendimento. Pulici deve giocare sereno, è lui il titolare, ha dimostrato ampiamente di saper segnare, i tempi migliori torneranno per gradi. Non è intelligente forzare le situazioni. Al problemi legati a Cereser e (in misura minore) a Pulici, si deve aggiungere un rilievo sul centrocampo. Le proiezioni offensive di Sala si rivelano un'arma a doppio taglio: se l'interno sfonda, il pericolo è per gli altri, se viene bloccato in takie (e partendo in dribbling non sempre tutto va liscio) di colpo va In crisi il Torino perché il contropiede avversario trova il centrocampo sguernito. Da una parte, Sala non dovrebbe esasperare troppo l'azione personale per evitare che la stanchezza per gli scarti a ripetizione gii appanni i riflessi, ma dall'altra Rampanti e Mascettl (Ferrini non ha bisogno di raccomandazioni) debbono porre la massima attenzione a coprire il compagno alle spalle, di appoggiarlo più da vicino. Un meccanismo che, se registrato, può dare un altro tono al Torino. Non basterà per la Coppa, ma fra poco comincia il campionato. _ _ Bruno Perucca

Luoghi citati: Dresda, Germania Est