Campionato: rinvii possibili di Giulio Accatino

Campionato: rinvii possibili Se la minaccia del colera dovesse tornare di attualità Campionato: rinvii possibili Lo ha dichiarato il presidente Franchi al raduno di Viareggio - "La competenza in materia è delle Regioni, affronteremo le eventuali difficoltà di volta in volta" - Impossibile obbligare i calciatori a farsi vaccinare - L'Italia non parteciperà al torneo olimpico di Montreal - De Biase capo dell'ufficio inchieste - Anche gli arbitri hanno una commissione sindacale (Dal nostro inviato speciale) Viareggio, 20 settembre. La minaccia del colera, dopo aver parzialmente fermato la Coppa Italia, potrebbe ora bloccare anche il campionato di calcio. Lo ha ammesso esplicitamente il presidente federale, dott. Artemio Franchi nella conferenza-stampa tenuta oggi a Viareggio, al termine della riunione del Consiglio federale. Franchi ha detto testualmente: « Noi non potevamo dimenticare le gravi difficoltà che incontrano i dirigenti delle Leghe nel difendere la regolarità dei campionati. Il calcio vive anche sulla contemporaneità delle partite. Non entriamo nel merito delle decisioni prese dalle autorità sanitarie che ora qui ora là hanno negato l'autorizzazione alle gare. Constatiamo però una notevole disparità di giudizio. Ad esempio, si è regolarmente giocato il match Fiorentina-Bari, mentre pochi giorni dopo veniva negato il permesso per l'incontro Genoa- Napoli, come se i pericoli fossero diversi. Abbiamo cercato di discutere con le autorità centrali, ma è competenza delle Regioni decidere, ed ognuna decide liberamente. Quindi, dobbiamo affrontare le difficoltà di volta in volta, che sono sempre difficoltà diverse ». Il dott. Franchi ha cosi continuato: « Constatata l'impossibilità di rendere obbligatoria la vaccinazione dei giocatori, il Consiglio federale ha invitato i dirigenti delle Leghe ad operare con accortezza per riparare ai guai del colera con mezzi normali. In caso di particolare gravità prenderemo decisioni straordinarie, come la sospensione di una o più giornate di campionato ». Franchi, a richiesta, ha precisato che anche la Serie A potrebbe subire il provvedimento. Logicamente, il Consiglio federale ha discusso alcuni altri provvedimenti. A proposito del tesseramemo dei giocatori nati in Italia ma provenienti da Federazioni straniere, è stato rilevato che sono stati autorizzati a giocare, a tuttora, solo tre oriundi: Sartori del Bologna, Arcuri del Como e Andreatta del Trento. La possibilità di tesseramento scadrà improrogabilmente entro il 10 novembre di quest'anno. Il Milan non ha ancora presentato alcuna richiesta per il portiere argentino Carfaro. E' stata inoltre fissata l'attività Internazionale delle squadre azzurre. Il calendario della rappresentativa A non è cambiato; per la « Under 23 » è stato aggiunto un match con la Svizzera B a Sangallo per il 21 ottobre. La « Under 21 » giocherà in Francia, naturalmente contro i francesi, il 10 ottobre, e a Firenze il 10 novembre contro la Nazionale maggiore degli Stati Uniti d'America. Se non interverranno modifiche agli attuali regolamenti, l'Italia non parteciperà al torneo olimpico del 76 a Montreal. Come previsto, il dott. De Biase è stato nominato capo dell'Ufficio inchieste della Federazione. E, per finire, è stato varato un nuovo piano per la costruzione di campi di gioco. La spesa prevista è di tre miliardi per 120 campi, sparsi in tutta Italia, specie nel Sud. Inoltre, a partire da domenica 7 ottobre (inizio del campionato di Serie A) c'è una innovazione nelle modalità per infliggere ammonizioni ed espulsioni da parte degli arbitri. I direttori di gara useranno per l'ammonizione un cartellino giallo, per l'espulsione un cartellino rosso, come già avviene in campo internazionale. In serata, a conclusione del convegno degli arbitri, il dottor Franchi ha tenuto il discorso di commiato. Il massimo dirigente calcistico italiano ha esordito dicendo che non si trattava di un intervento formale, ma piuttosto del bilancio di una stagione «difficile e complicata». Premesso che il calcio, in tutti gli Stati, sta attraversando un momento particolare. Franchi ha invitato gli arbitri ad un impegno superiore per evitare che « una giusta contestazione si trasformi in disordine ». Che anche il mondo del calcio sia turbato da proteste è provato dai gravi incidenti lamentati nella stagione scorsa. A mo' di esempio, Franchi ha ricordato che soltanto nella regione Campania si sono registrate in un anno circa 150 aggressioni violente agli arbitri: 58 da parte dei giocatori, circa 60 da parte del pubblico e 19 da parte di dirigenti. Per questo Franchi ha chiesto agli arbitri « un maggiore impegno ed una funzione attiva, valida sia per punire chiunque porti il non gioco sui campi sia per stroncare ogni tentativo ostruzionistico atto a colpire lo spirito del regolamento ». Franchi ha così concluso: « L'arbitro dev'essere il centro motore della difesa, e, se pos¬ sibile, del ripristino di quanto rimane dello spirito del gioco ». Il discorso è stato applaudito. Le conclusioni di queste quattro giornate di convegno arbitrale sono semplici: c'è una maggioranza tranquilla che accetta le direttive dei loro dirigenti e non reclama, ma c'è anche una minoranza che vorrebbe portare uno spirito nuovo nell'ambiente. Fra questi innovatori troviamo Paolo Casarin, uno dei migliori giovani delle nuove leve, e capo riconosciuto della « commissione sindacale» recentemente eletta e già in crisi per le dimissioni di due dei cinque membri, Riccardo Lattanzi e Torelli. Casarin difende la commissione quasi con fanatismo, dicendo che bisogna lavorare per « creare una mentalità più aperta della categoria ». Casarin aggiunge che sarebbe opportuno che i dirigenti si adattassero ad « Interpellare la base prima di prendere decisioni ». Giulio Accatino

Persone citate: Andreatta, Arcuri, Artemio Franchi, Casarin, De Biase, Paolo Casarin, Riccardo Lattanzi, Torelli