Juve: Altafini chiede un esame di coscienza di Bruno Bernardi

Juve: Altafini chiede un esame di coscienza Juve: Altafini chiede un esame di coscienza Per eliminare le incomprensioni che si ripercuotono sulla squadra - Boniperti fiducioso, dopo il deciso richiamo ai giocatori negli spogliatoi di Dresda - Causio ed Anastasi sottolineano le durezze degli avversari - Fredda accoglienza a Caselle La sconfitta di Dresda ha lasciato il segno. Brucia. Non mancano le polemiche, i processi. Adesso c'è il rischio che la Juventus esca dalla Coppa dei Campioni al primo turno. Se I vicecampioni d'Europa fossero eliminati dalla Dynamo è facile immaginare quale potrebbe essere II danno economico e sportivo per la società. E' bene correre ai ripari in attesa della gara di ritorno. Boniperti è il primo a rendersene conto. A caldo-, negli spogliatoi di Dresda, Il presidente avrebbe ripreso I bianconeri: «Cosi non va». Ieri, alla partenza per l'Italia, appariva più calmo. Pensando al 3 ottobre, diceva: Sono sicuro che i ragazzi si batteranno al massimo per passare il turno. Non sarà facile segnare tre gol senza subirne, ma ormai conoscono bene i loro avversàri. La Dynamo ha trovato una Juventus in condizioni atletiche inferiori. Contro gente che corre, non basta la classe. Se manca la birra si rimediano brutte figure. L'altra sera i tedeschi avevano una marcia in più e la preparazione fisica ha avuto un ruolo determinante». La Dynamo perde colpi in campionato e viene esaltata in Coppa dalla pochezza della Juventus. Boniperti spiega: «I dirigenti stessi mi dicevano che da tempo la Dynamo non giocava così bene. Ha tratto vantaggio da un rodaggio più completo, dalle sei gare di campionato all'attivo, mentre la Juventus si è presentata a Dresda dopo essersi cimentata in partite amichevoli e di Coppa Italia». Su//a differenza di preparazione si innesta una nota polemica del presidente juventino: «E' un grosso vantaggio affrontare le Coppe a campionato iniziato. In Italia non se ne tiene conto. Su questo problema che diventa più serio di anno in anno, dovrà Intervenire la Federcalcio e si dovrà discuterne all'Uefa. Non è giusto, ad esempio, che quando le nostre squadre offrono il miglior rendimento, cioè nel periodo in vernale, l'attività internazionale venga interrotta perché alcuni campionati dell'Europa centrale e nord-orientale sono sospesi per l'impraticabilità dei campi. Questo falsa la competizione». Dalla teoria alla pratica ce ne corre. Problemi organizzativi non indifferenti hanno fossilizzato la situazione. Una cosa è certa: la Juventus deve presentarsi al 'retour-match' con la Dynamo nelle migliori condizioni fisiche e psicologiche. Altafinl, che a Dresda ha giocato solo dodici minuti, ha notato che nell'ambiente manca la serenità, l'amicizia. Durante II viaggio da Berlino Est a Caselle. José si fa promotore di un'iniziativa tendente ad evitare ulteriori polemiche: «Mi pare di essere tornato ai tempi del Milan, nel 1958. Il calcio è roba per uomini, non per bambini. E' ora di finirla con le diffidenze, con le sciocche incomprensioni tra compagni di squadra. Ci si riunisca, come accadeva con il Milan di Viani, negli spogliatoi e ci si sfoghi apertamente. Se continuiamo così c'è il pericolo di compromettere tutto. Meglio provvedere e metterci una pietra sopra». Altalinl allude probabilmente a certe piccole rivalità tra Capello e Causio, che coinvolgono altri giocatori e dividono la squadra In piccoli clan. Boniperti sa che certe situazioni (non gravi) debbono essere appianate e quanto prima interverrà (non è la prima volta). Altafini è rimasto un po' deluso per il suo limitato Impiego: • Speravo di giocare almeno un tempo perché forse non mi troverò mai più in queste condizioni di forma ma non intendo forzare la mia candidatura. Non è questione di cambiare i giocatori ma la mentalità. A Dresda sono entrato in campo perché Bettega zoppicava, non per risolvere qualcosa. Ho toccato tre palloni, senza avere il tempo di scaldarmi. In panchina avevo sofferto perché vedevo la Juventus in difficoltà. Sarà dura il 3 ottobre ». // conte Cavalli d'Olivola, dirigente accompagnatore, è severo nel giudicare la prova della Juventus: ' Potevamo perdere con quattro gol di scarto. Abbiamo giocato in nove. Della Juventus dei bei tempi è rimasta solo la... fortuna ». Anche Vycpalek è seccato perché la squadra non ha reso secondo le sue aspettative. Il trainer dice che la Juventus doveva disputare una partita difensiva e creare le premesse per il contropiede ma che questo « disegno ' è rimasto sulla carta: E' mancata una certa intraprendenza in fase di costruzione. Ci siamo smarriti in passaggetti orizzontali o all indietro che hanno favorito il gioco degli avversari. Non credo che Altafini, inserito prima, avrebbe potuto capovolgere la situazione anche se l'asso brasiliano ha una grossa esperienza. E neppure credo che spostare Morini su Kreische e Marchetti su Rau sarebbe servito. Kreische ha potuto contare sul- la formidabile collaborazione dei compagni mentre da parte nostra si sono verificati parecchi individualismi. E' mancato il senso collettivo del gioco, lo spirito di collaborazione e ciò ha nociuto anche sulle singole prestazioni. Causio mi ha deluso. Mi aspettavo di più da lui. La sua prova negativa ed altre questioni le vedremo in famiglia ». Se Causio avesse giocato bene la Juventus avrebbe potuto anche Ignorare certe presunte sue dichiarazioni, ma adesso è probabile che vengano presi provvedimenti. Causio dice che « ogni tanto una lezione come questa ci fa bene ». Poi aggiunge: « Non c'eravamo. Non ne so il motivo. Speriamo di rimediare anche se la situazione è seria. Due gol li possiamo fare ai tedeschi purché l'arbitro Loraux, a differenza del suo collega Bucheli, non permetta loro di picchiare ». Anastasi si associa a Causio. Ha le gambe coperte di lividi per I colpi ricevuti da Wàtzlich, ma non si arrende: « La squadra reagirà. Sarà dura ma ce la farà se giocherà al massimo ». E Capello di rimando: « Siamo "scottati" e ritroveremo la determinazione che ci è mancata a Dresda ». Bettega osserva che la Juventus dovrà sfruttare quella che è l'arma dei gialloneri, l'aggressività e che avrà bisogno dell'appoggio del pubblico. A certe critiche, Bettega replica cosi: « Quella di Dresda non era la partita ideale per noi punte. La squadra era contratta, i rifornimenti scarsi. Non potevamo certo pensare di fare bella figura ». Anche Spinosi, uno dei migliori, dice che il pubblico aiuterà la Juventus a passare il turno. Ieri, però, all'a,.-ivo della Juventus a Caselle non c'erano tilosi. C'erano Mattrel e le mogli di alcuni giocatori. La squadra ha più che mai bisogno di sentire attorno a sé il calore dei suoi sostenitori (anche se a Dresda ha tradito le aspettative) a cominciare da domenica prossima, quando ospiterà al « Comunale • l'Arezzo in Coppa Italia. Se Morini sarà disponibile, Vycpalek potrebbe riprovare Spinosi libero, altrimenti. Spinosi sarà lo stopper, con Marchetti e Longobucco terzini e Furino mediano. Morini (sospetta frattura al setto nasale) si è recato ieri sera a Vigevano per ritirare la « scarpetta d'oro '. premio offerto dal Juventus Club locale al giocatore juventino che si è distinto nella scorsa stagione. Stamane II difensore effettuerà un esame radiografico. Salvadore ha una contusione ad una gamba, ma sembra recuperabile. Bruno Bernardi