Cosa mette tuo marito?

Cosa mette tuo marito? Alcune proposte di moda maschile Cosa mette tuo marito? L'uomo d'oggi sceglie un abbigliamento disinvolto, libero dalla tirannia della giacca e della cravatta - Per la prossima estate tessuti freschi - Le casacche sulla pelle nuda Firenze, settembre. Il modo di vestire caro ai più giovani, che noti ci han pensato due volte ad adottare jeans magliette e giacche-camicia invece del consueto e spesso torturante insieme di giacca, pantalone e accollatissime camicie con la cravatta, ha Tatto scuola. Molta moda pronta vista nei sessantacinque stands delle ditte espositrici di Pitti Uomo, a Firenze, dimostra di rispondere alle nuove esigenze dell'uomo di oggi, che, nel controllo d'una moda libera e mossa e non troppo distaccata dalle regole, desidera un'eleganza perfetta ma naturale, elastica tra raffinatezza casuale e pratica inappuntabilità. Se da qualche anno i tessuti per uomo si son fatti assai più lievi e anche la scorsa estate le giacche sfoderate son venute incontro al comfort maschile, la prossima bella stagione segnerà il trionfo del cotone e soprattutto del lino. Si tratta di cotoni molto belli dall'inedita apparenza, a grossa trama, mescolati alla seta, scattanti in unione con il mohair o la lana, simili ai panorami rinforzati dalla canapa; in quanto al lino, a grana più evidente, assume colori straordinariamente pittorici nell'unito, mentre ospita i disegni del principe di Galles in originali accostamenti di colori o si converte alla classica grisaglia e al più sportivo quadrigliato. Questi tessuti freschi di tono e di autentica difesa dall'estate più torrida, entrano nei completi tradizionali, sia pure con la giacca sfoderata e tanto più in quei coordinati in ottimo equilibrio oggi fra comodità e sobrietà: il pantalone col giubbotto e per i meno giovani con la giacca a forma di camicia, ma senza nessuna rinuncia alla vestibilità della giacca. Sono in molti gli stilisti ad aver presentato i pantaloni con la casacca da indossare tanto sulla pelle nuda che con la maglia o la camicia. Il bianco è uno dei colori base per le prossime primaveraestate, forse un po' difficile da portare, ma l'unione con il marron caffè, gli azzurri intensi o diluiti, con il verde, può renderlo accettabile anche in città: e accanto al bianco c'è l'ecrù, come nella bella collezione Talbor, disegnata da Enzo. Il pantalone è leggero e fantasioso, con la vita leggermente alta, il fianco attillato con moderazione ed un grande slancio nella gamba e nel fondo, mai troppo largo. Contir, con la sua moda pronta firmata da Bruno Piattelli, punta sul blu e bianco e sul verde, la Fenicia imprime una calibrata suggestione militaresca ai suoi insieme di camicia - pantalone - pullover, stile primo novecento, tutti una sfumatura di kaki, sangue di piccione e sabbia dorata; Glans propone jeans, pantaloni in lino, canapa o seta, componibili con blusotti e camiciole dello stesso tessuto o in madras originale indiano e Gyor è riuscito a rendere eleganti e veramente sostitutivi della giacca, i suoi giubbetti. Come ha insegnato Modamaglia, il golf per l'estate sarà una proposta sempre più valida anche per l'uomo. C'è il cardigan, l'argentina e il pullover, molto belli quelli a sciabolatine diagonali di Intrico e quelli tutti color crudo di Caumont; chiamano in causa la camicia, presente non soltanto nei completi formali, ma anche nell'eleganza casuale in dinamica ascesa verso modelli suscettibili di rivelarsi autonomi. La parola più nuova nella camiceria l'ha detta Ingram, flettendo una linea essenzialmente giovanile, e disinvolta in modelli per il tempo libero e per le occasioni formali, sino a prevedere una nuova classicità nel sostituire, ad esempio, con camicie in raso blu elettrico, turchese, o castigatissimo beige, tutte un cannoncino, la giacca dello smoking. Le camicie Ingram per sostituire meglio la giacca cercano di richiamarla con la breve imbottitura alla spalla, perfettamente quadra: i completi in shantung di seta grezza, pantaloni e camicia, sono impeccabili e contendono il campo all'insieme del giubbotto gilet in cotone e seta con la camicia trasparente in nero o in bianco, alle camicie liquettes stampate con disegni naifs o tolti dai poster di Tarzan, Rodolfo Valentino e Boris Karloff. C'è un'interpretazione della moda dei tempi di Scott Fitzgerald e dbcldp del Duca di Windsor, una libertà all'insegna del lohìp cord di cotone, della tela a vela, del satin, sempre a livello d'un'eleganza noncurante e puntigliosa. Sembrerebbe che una moda noti sarti del «macie in Italy», dovesse tenere in poco conto le cravatte. Mai come quest'anno, quasi ad arginare la così, in netta prevalenza su quella tradizionale, tuttavia anch'essa aggiornata, espressa dalla linea pronta dei più voga della camicia e del cardigan, della camicia polo e del pullover, sono apparse in gran forma. Prochownick scopre nell'harris tweed, nel cachemir, nel Principe di Galles, la sua cravatta ideale color terracotta, verde intenso o rosso vivo; Humbert punta sul classico, mantiene il papillon, e le sue varianti più riuscite si ammirano nello scozzese; Gallieni, che usa soltanto e non da ieri (la sua casa è del 1889) la seta pura, vuole l'originalità nella discrezione, il gusto nella fantasia, lasciando piena scelta all'uomo (o alla donna) che deve scegliere la cravatta, pensando al vestito. La cravatta insomma si porterà meno di frequente nella prossima estate 1974, ma appunto perché appare di rado deve essere bella, giusta e mai la stessa. Come alternativa alla cravatta, sotto la giacca-camicia o i pullover scollati a V, si afferma il foulard da annodare al collo: non è più sottile, un giro di colore stringigola, ma fluttuante e voluminoso. Lucia Sollazzo

Persone citate: Boris Karloff, Bruno Piattelli, Gallieni, Humbert, Ingram, Lucia Sollazzo, Rodolfo Valentino, Scott Fitzgerald, Windsor

Luoghi citati: Firenze, Galles