La maturità contestata di Felice Froio

La maturità contestata Che fare per una riforma degli esami La maturità contestata Il nuovo sistema fu introdotto nel 1969: come esperimento ha dato risultati insoddisfacenti (tra l'altro il 90% dei candidati è promosso) - La riforma delle superiori prevede un nuovo tipo di maturità: tre scritti e un colloquio su argomenti delle stesse materie (Nostro servizio particolare) Roma, 20 settembre. Alla maturità di quest'anno è accaduto un episodio clamoroso: la commissione giudicatrice dell'istituto tecnico industriale « Ettore Majorana » di Palermo ha contestato gli esami. Posta dinanzi alla alternativa di una bocciatura in massa, ha promosso tutti rendendo pubblica la sua decisione; tranne qualche eccezione i candidati hanno avuto il minimo dei voti (36). Il presidente della commissione è stato sottoposto a procedimento disciplinare: avrebbe danneggiato i candidati pubblicando quel comunicato, mentre « suo dovere » era di spiegare l'operato della commissione con un rapporto sugli esami, riservato al ministero. Ecco i passi più significativi del documento affisso accanto al tabellone dei risultati: « I componenti la commissione si sono trovati testimoni 'di uno stato oltremodo grave di carenza d'informazione e di formazione: desuetudine al ragionamento, inconsapevolezza della realtà storica contemporanea, incapacità di elaborare dati, peraltro non posseduti o solo confusamente e mnemonicamente acquisiti... Posta, dunque, di fronte all'alternativa — delineatasi sempre più pesantemente durante le prove, che hanno provocato in ciascuno dei docenti non pochi turbamenti e perplessità — di una bocciatura in massa, eccezion fatta per qualcuno, o della generale approvazione, la commissione ben conscia che il fenomeno qui denunciato non va addebitato a questo istituto in particolare, né al relativo corpo insegnante, né soprattutto a questi studenti, bensì va inquadrato nella drammatica, globale crisi della scuola italiana (...), ha compiuto la scelta attestata da questo quadro-voti, motivandola anche ai fini di una migliore interpretazione delle statistiche ». E' una denuncia grave che ripropone il problema della validità dell'attuale sistema degli esami finali e quello più generale della riforma della scuola secondaria superiore. Anche quest'anno la percentuale dei maturi si aggira intorno al 90%; poiché quasi la metà dei privatisti vengono bocciati, vuol dire che solo una minima parte degli interni non riesce a conseguire la maturità. Il nuovo sistema (due prove scritte e due orali, con una sola sessione) fu introdotto nel 1969 con un decreto legge. Il ministro Sullo che lo propose scrisse nella relazione quello che da anni andavano ripetendo esperti e professori: costringere i giovani a fare gli esami su tante materie significa sottoporli ad una enorme fatica, mentre per accertare la maturità sarebbe stato sufficiente un tipo di esame più snello. La legge diceva però esplicitamente che si trattava di un esperimento della durata di due anni: una apposita commissione avrebbe dovuto verificare — sulla base delle relazioni dei presidenti — la validità del sistema e proporre quello definitivo. Poiché in Italia in due anni non si riesce a modificare nulla e gli esperimenti tendono a diventare norma, nel 1971 fu approvata in fretta una legge che prorogava il sistema introdotto da Sullo « fino all'entrata in vigore della riforma della scuola secondaria superiore ». Ora anche questo nuovo esame di maturità è in crisi. Costa dodici miliardi l'anno e viene contestato dagli stessi commissari. Cosa ne pensano al ministero della Pubblica Istruzione? Il direttore generale Guido D'Aniello dice che « la critica al sistema della maturità è ormai generale e non c'è neppure una nota di dissenso ». Ed aggiunge: « E' uno spreco di mezzi finanziari, ci sono le difficoltà di reperire i commissari, specie quelli delle materie tecniche; quel che più preoccupa è la disparità di giudizio nella valutazione dei candidati. Insomma è un sistema che non regge più. E' però una crisi che investe la scuola di tante altre nazioni». La disparità di giudizio provoca inconvenienti e toc- ca la sensibilità dei giovani. Il preside del liceo classico « Lucrezio Caro » di Roma alla fine di luglio, appresi i risultati (17 bocciati), ha convocato i giornalisti per esprimere la sua amarezza: «Il giudizio della commissione — ha detto — non corrisponde a quello dato dalla scuola ». In altri termini il preside, con una certa diplomazia, ha detto ai giornalisti che la commissione aveva sbagliato. In un istituto tecnico di Roma un fatto ancor più clamoroso: una professoressa d'inglese segnava come errori frasi esatte. C'è voluto l'intervento di un ispettore per salvare tanti giovani che avevano fatto bene la prova scritta. E che dire del giovane sordomuto di Roma bocciato e che tra qualche giorno rifarà gli esami? Il ministero ha letto nei verbali che la commissione non ha potuto dare un giudizio perché non riusciva a comunicare. Non aveva pensato — come ha ora stabilito il ministero — di chiamare un insegnante di sordomuti per fare da intermediario con la commissione. « La situazione degli esami di maturità rispetto agli altri Paesi — dice il direttore generale Guido D'Aniello — è più grave per due motivi. In primo luogo per enormi ritardi di carenza legislativa, in quanto non si è provveduto a sostituire il sistema introdotto in via sperimentale; poi perché questo nuovo sistema non si adatta al settore dell'istruzione tecnica. Per la maturità tecnica industriale ed agraria, per esempio, c'era una disciplina particolare giustificata dalla necessità della frequenza e della pratica di laboratorio e di officina o di azienda agraria. Ora questi esami sono diventati più facili: di qui, purtroppo, la cosiddetta dequalificazione dei titoli di studio e dei diplomati. Per fortuna ci sono tanti istituti tecnici che danno ai giovani una solida preparazione ». La riforma della scuola superiore è già in Parlamento e prevede un nuovo tipo di maturità: tre esami scritti ed un colloquio su argomenti delle stesse materie sempre con una commissione di docenti esterni e un membro interno. Sarà approvata pre ! sto o subirà modifiche? La crisi è solo degli esami oppure investe tutta la scuola? Gli esperti e i politici che cosa ne pensano? Felice Froio

Persone citate: Ettore Majorana, Guido D'aniello, Sullo

Luoghi citati: Italia, Palermo, Roma