Un brutto colpo per la Juventus: 2-0

Un brutto colpo per la Juventus: 2-0 Sconfitta a Dresda dalla Dynamo nell'esordio di Coppa Campioni Un brutto colpo per la Juventus: 2-0 Stadio esaurito (30 mila spettatori con 500 italiani) in una serata piovigginosa - La traversa respinge al 14' un bolide di Anastasi - Poi i tedeschi dilagano in virtù di una migliore preparazione e realizzano al 29' con il fuoriclasse Kreische e raddoppiano al 40' con Schade - I campioni d'Italia hanno pagato le carenze del centrocampo e di qualche difensore (Dal nostro inviato speciale) Dresda, 19 settembre. Coppa dei Campioni, diciannovesima edizione. Per la Juventus è il sesto « assalto » al titolo continentale. Dopo essere stati eliminati al primo turno (1959 e 1961 ) e nei « quarti » (1962), i bianconeri sono arrivati in semifinale (1968) e in finale (1972): una « escalation. » a cui manca solo l'ultimo gradino. Sarà la volta buona? Il cammino è lungo, terribile, ricco d'incognite. Comincia stasera una nuova avventura europea, sotto il cielo improvvisamente piovviginoso di Dresda, contro una Dynamo « arrabbiata » che deve riscattare i molti passi falsi commessi in un campionato che già pare compromesso dopo appena sei giornate (accusa già un distacca di cinque punti dalla capolista). Stasera i campioni della Germania Est giocano in una formazione d'emergenza, con uomini di classe ma fisicamente non al meglio di se stessi e con alcune assenze di rilievo (Dórner, Sammer, Riedel e Klaus Miiller). Il trainer Frìtzsch ha ripescato il « jolly » Geyer — un ex attaccante trasformatosi col tempo in difensore —, il centrocampista Hàfner e il centravanti Heidler. Tatticamente i tedeschi giocano secondo il 4-3-3, ma è modificata la loro impostazione di base. L'indisponibilità di Riedel e di Miiller ha determinato l'avanzamento del centrocampisia Rau nel ruolo di centravanti. Kreische, invece, agisce nella sua posizione di «rifinitore» alle spalle delle punte che sono, oltre a Rau, Sachse e Heidler. Una sola assenza di rilievo nella Juventus, (che stasera ha compiuto gli esercizi di « riscaldamento » sul campo): Furino, che sconta il turno di squalifica, siede in tribuna d'onore accanto a Boniperti e Valcareggi. Il mediano è Marchetti. Le marcature sono logiche: Marchetti segue Kreische, mentre Spinosi controlla Sachse, Morini sta su Rau e Longobucco su Heidler. A centrocampo questi gli accoppiamenti: Cuccureddu-Hàfner, Capello-Schade. Causio-Helm. In avanti. Anastasi è preso in consegna da Wàtzlich (protetto dal libero Ganzerai mentre Bettega è alle prese con Geyer. Nonostante la partita sia trasmessa in diretta dalla tv della Germania Est. lo stadio è esaurito (oltre trentamila spettatori). Il tifo è quasi latino: una parata di bandierani gialloneri, trombe, clacson e cori. Non mancano drappi bianconeri, sono poco meno di 500 gli italiani presenti sugli spalti, tra cui gruppi di emigrati nella Germania Ovest. Calcio d'inizio per la Dynamo e ritmo niente affatto frenetico. C'è subito un fallo di Morini su Heidler. L'arbitro fischia una punizione a favore della Dynamo e fa osservare un minuto di silenzio alla memoria di un ministro tedesco-orientale. La Juventus si distende in avanti e all'8', su calcio d'angolo battuto da Causio, impegna Boden nella prima parata della serata. Ma è la Dy- namo a creare una palla-gol al 10' su un gross di Hàfner dalla sinistra. Schade tarda un attimo a concludere e Spinosi riesce a liberare. Insiste la Dynamo all'attacco e si ripete all'll': cross di Geyer, palla che sfugge a Zoff e rovesciata di Heidler a lato. Replica la Juventus con energia: al 14' Anastasi sferra un gran tiro, da circa venti metri, che manda il pallone a stamparsi in pieno sulla traversa. Sul rovesciamento dell'azione Heidler effettua un gran tiro e Zoff devia in calcio d'angolo. Continua il lavoro per il portiere bianconero, che al 16' deve nuovamente intervenire su un bel tiro di Rau. Poi la Juventus si rifa sotto, cerca d'assumere l'iniziativa del gioco ma i gialloneri riescono a interromperla. Il palleggio della Dynamo è assiduo ma lineare. La difesa della Juventus è però sottoposta ad una dura prova e le poche palle che giungono agli attaccanti bianconeri vengono subito conquistate da una retroguardia arcigna e attenta. Solo al 22', su un bel lancio di Anastasi, Cuccureddu riesce a chiamare in causa Boden con un forte diagonale. Al 26' c'è un fallo di Morini su Rau. La punizione viene battuta da Hàfner, la palla spiove in area e Kreische di testa la devia in porta, ma Zoff vigila. La Dynamo attacca costantemente ma lo fa con intelligenza, manovrando molto a centrocampo, attirando fuori dalla sua area la Juventus per colpirla con veloci affondo. Al 29' la Dynamo passa in vantaggio. Rau scende sulla destra e centra basso sulla porta. Zoff, pressato, cerca di respingere come può il pallone, ma lo schiaffeggia debolmente e Kreische, emergendo dal mucchio e sottraendosi al controllo di Marchetti, dalla linea di porta insacca. Uno a zero ed entusiasmo delirante sugli spalti. La Juventus tenta una reazione. Anastasi scatta in avanti ma è fermato fallosamente da Wàtzlich. La punizione a favore della Juventus frutta soltanto un calcio d'angolo che Longobucco spreca malamente. Ancora una punizione fuori bersaglio di Longobucco, poi la Dynamo diventa padrona della situazione. A centrocampo saltano le marcature e il gioco dei tedesco-orientali si fa dilagante. Zoff diventa protagonista di alcune grosse parate. Al 35' il portiere bianconero salva miracolosamente su Kreische in uscita e poi Spinosi anticipa Sachse mettendo in fallo laterale. La Juventus si smarrisce, la difesa non riesce piti a controllare i vuoti aperti dal centrocampo e al 37' un'altra palla-gol per la Dynamo. Helm, lanciato molto bene da Kreische, si presenta solo davanti a Zoff che esce alla disperata e respinge; la palla perviene a Kreische che tenta di scavalcare Zoff con un pallonetto, ma il «numero uno» bianconero con un prodigioso balzo all'indietro blocca. Ma Zoff evidentemente non basta. Al 40' i germanici raddoppiano. La Juventus è sotto pressione. Vi sono alcuni rimpalli, poi Morini, senza convinzione, colpisce male il pallone e lo deposita sui piedi di Scha¬ de che compie due passi e di sinistro fulmina Zoff con un gran tiro a mezz'altezza. Fa 2-0. La situazione diventa così assai difficile per i campioni d'Italia. Nella prima frazione è balzata a galla la differenza di preparazione atletica della Dynamo, il ritmo superiore. All'inizio la Juventus aveva dato l'impressione di poter controllare agevolmente la partita, ma poi i ginlloneri hanno pigiato il piede sull'acceleratore e seno diventati i protagonisti del gioco. Anastasi e Bettega non hanno avuto svolgimenti utili per puntare seriamente al gol. Causio, troppo impegnato ad inseguire Wàtzlich, non ha dato agli avanti la consueta spinta, mentre Cuccureddu di tanto in tanto si è inserito sulla fascia destra per tentare innocue conclusioni. Ma è stato il centrocampo il settore che. ad un certo punto, è entrato in crisi. Marchetti non è riuscito a prendere le misure a Kreische, il quale ha cominciato a rifinire e a concludere le azioni; Capello ha concesso spazio a Schade (autore del secondo gol) mentre Morini ha dovuto ricorrere al gioco piuttosto falloso per bloccare l'atletico Rau. Si deve anche ad una difettosa respinta di Morini se la Dynamo ha potuto segnare la seconda rete. Spinosi è forse l'unico che si sia battuto all'altezza dei suoi mezzi, mentre anche Longobucco non ha certo incantato. Il migliore di tutti è stato però Zoff, al quale non sembrano imputabili i due gol. La Dynamo, che all'inizio denunciava un certo timore reverenziale nei confronti della Juventus, è poi cresciuta prepotentemente di tono. Nel secondo tempo la fisionomia del gioco non cambiava di molto. I tedeschi, forti della loro migliore preparazione atletica continuavano a giostrare con maggiore ritmo e lucidità dei bianconeri impegnando il portiere Zoff a diversi spericolati interventi per non aggravare ulteriormente il passivo per la squadra campione d'Italia. Il gioco si faceva duro e scorretto in alcune occasioni ma l'arbitro Bucheli era bravo ad evitare qualsiasi zuffa. Per cercare di dare maggiore incisività all'attacco, Vycpalek faceva entraret in campo Altafini al posto di Bettega ma anche questo tentativo si dimostrava inutile ed il punteggio al fischio finale era quello dei primi 45 minuti di gioco con la Dynamo in vantaggio per 2-0 Bruno Bernardi Dynamo: Boden; Helm, Ganzerà; Geyer, Wàtzlich, Hàfner; Schade, Kreische, Heidler, Rau, Sachse. Juventus: Zoff; Spinosi, Longobucco; Marchetti, Morini, Salvadore; Causio, Cuccureddu, Anastasi, Capello, Bettega. Arbitro: Bucheli (Svizzera). Pietro Anastasi a Dresda è andato vicino al gol, ma la traversa glielo ha negato Bettega, ben controllato da Geyer, non ha avuto neppure buoni suggerimenti per puntare a rete