E' aumentata l'occupazione di Giulio Mazzocchi

E' aumentata l'occupazione Le rilevazioni in luglio E' aumentata l'occupazione Trecentomila unità in più rispetto all'anno scorso ■ La forza complessiva di lavoro è pari a 18 milioni 813 mila persone - Oltre 600 mila i disoccupati (—115 mila sul 1972) (Nostro servizio particolare) Roma, 19 settembre. Nella prima settimana di luglio l'Istituto di statistica ha rilevato un'occupazione complessiva di 18 milioni 813 mila persone, con un aumento di 305 mila rispetto all'anno scorso: la nuova cifra resta pur sempre inferiore a quella di tutti gli altri precedenti anni. La tendenza al recupero c'è, ma il recupero è assai parziale. I disoccupati sono ancora pari a 606 mila persone, con una diminuzione di 115 mila: nel luglio del '71 la situazione era meno grave. Alla cifra complessiva degli occupati, l'agricoltura concorre con 3 milioni 226 mila posti. In un anno l'abbandono dei campi ha riguardato altre 131 mila persone, di cui 73 mila indipendenti (coltivatori diretti o imprenditori agricoli) e 73 mila lavoratori dipendenti (salariati, braccianti, coadiuvanti). Il nuovo esodo dai campi è meno forte di quello medio annuale dell'ultimo decennio. Il settore industriale concorre alla totale occupazione con 8 milioni e 140 mila posti di lavoro. Nell'anno hanno lasciato questa attività 31 mila indipendenti, cioè imprenditori o artigiani. A parte gli assorbimenti, che possono essere avvenuti, le morti naturali dalle quali sia conseguita cessazione di attività, il grosso deve considerarsi vera e propria scomparsa di lavoro, anche per fallimento. Sono stati invece assorbiti dal settore industriale 119 mila lavoratori dipendenti in più, cosicché in complesso lavorano nell'industria 88 mila persone in più d'un anno prima. Il nuovo totale è inferiore a quello degli anni compresi tra il '69 e il '71. Di questa sostanziale diminuzione ha fatto le spese soprattutto il Mezzogiorno: il ministro Donat Cattin ha indicato una settimana fa che la ripresa dell'occupazione dipendente industriale riguarda quasi esclusivamente il CentroNord. Il settore terziario (commercio e altri servizi) ha concorso al totale dell'occupazione con 7 milioni 447 mila posti. L'aumento rispetto all'anno prima è di 348 mila persone, di cui 61 mila indipendenti (professionisti, commercianti, gestori di pompe di benzina) e 287 mila dipendenti. Il settore è il solo che tocchi un record, rispetto a tutti gli anni precedenti. Va però fatta un'osservazione sulla quale — è doveroso dire — il presidente dell'Istat, professor De Meo, non concorda. Il passaggio dall'Ige (fortissimamente evasa all'Iva ha creato una situazione nuova, soprattutto per il commercio. La nuova imposta si applica sul valore aggiunto: se quindi un operatore economico denuncia il fatturato, ma solo una parte delle spese, il suo valore aggiunto (e quindi la tassa da pagare) diventa più elevata del reale. In passato si potevano denunciare cifre più basse nei due sensi, ora è difficile che si possa denunciare una somma per acquisti all'ingrosso inferiore al reale. Su tale base (merci e servizi acquistati) è difficile sfuggire al calcolo esatto del fatturato, diventa quindi obbligatorio denunciare anche tutte le altre spese, a partire da quelle per i propri dipendenti, che vanno quindi posti «in regola» con la previdenza. Da molte parti si ritiene che il nuovo meccanismo fiscale abbia anche avuto la conseguenza di far aumentare il numero statistico dei dipendenti del settore terziario, specialmente per la parte «turistica» (ristoranti e simili). In altre parole molte persone che un tempo lavoravano senza figurare ai fini previdenziali, ora sono state regolarizzate e, pertanto, risponderebbero ai rilevatori statistici denunciandosi come occupate, E' del resto assai difficile pensare che in un momento di tanto gravi difficoltà di gestione economica il settore commerciale (mentre firmava un pesante rinnovo contrattuale) abbia davvero potuto aumentare di ben 287 mila persone i propri dipendenti: la variazione sarebbe addirittura del 6 per cento in più. E' comunque estremamente positivo anche un aumento «statistico» dell'occupazione dipendente del settore terziario, perché mostra che è in corso una rapida evoluzione civile, con la sistemazione contrattuale e previdenziale e certamente anche fiscale. Giulio Mazzocchi

Persone citate: De Meo, Donat Cattin

Luoghi citati: Roma