Procuratore delle imposte arrestato per concussione

Procuratore delle imposte arrestato per concussione Operazione dei carabinieri a Rivoli Procuratore delle imposte arrestato per concussione Dal novembre scorso ricopre l'incarico - Sorpreso con una bustarella di mezzo milione appena incassata da due commercianti a cui aveva promesso di "seppellire" la pratica di conguaglio I carabinieri di Rivoli hanno arrestato Ieri per concussione il procuratore del locale ufficio distrettuale delle imposte dirette. Il funzionario è stato sorpreso pochi istanti dopo aver incassato mezzo milione da due coni- ' mcrciantt al quali aveva promesso di « seppellire » per un certo periodo le pratiche per 11 conguaglio delle Imposte di 4 anni. I carabinieri avevano annotato 1 numeri di serie delle banconote che sono state trovate in tasca al procuratore. L'arrestato è il dottor. Alfonso Di Cintio, 31 anni, originarlo di Capurso, in provincia di Bari. E' sposato ed abita con la moglie ed un figlio di un anno e mezzo a Borgata Leumann, in via Sagra di San Michele 21. Dal novembre dello scorso anno è procuratore delle imposte a Rivoli. Suo zio è un alto funzionario del Ministero delle Finanze. Da qualche tempo i carabinieri di Rivoli avevano avuto notizia del fatto, che, con delle somme relativamente modeste, alcuni contribuenti erano riusciti a giungere con una certa facilità ad un accordo sulla cifra delle imposte dirette. Vi era qualche sospetto sul dott. Di Cintio, ma nessuna prova. L'altro giorno due commercianti di Pianezza, fratello e sorella, si sono rivolti al capitano Calisti ed hanno raccontato la loro storia. I due, Gianfranco Cavallo, 30 anni, macellaio e la sorella Michelina, titolare di un negozio di vernici a Pianezza erano stati convocati dal dott. Di Cintio per concordare il conguaglio delle imposte per gli anni '69, '70, '71 e '72. In tutto, secondo gli accertamenti, avrebbero dovuto pagare 6 milioni circa. Il consiglio del funzionario era di rivolgersi ad un commercialista amico che avrebbe saputo come fare a trovare una soluzione. I fratelli Cavallo si rivolsero invece ad un consulente legale che entrò in trattative con il dott. Di Cintio. In pratica con mezzo milione si potevano « far dormire » i fascicoli dei due fino al 1° gennaio "li, cioè fino a quando sarebbe stato ritenuto valido al fini della tassazione la somma dichiarata dal contribuente e non quella accertata dall'ufficio delle imposte. Le trattative furono condotte dal consulente. L'appuntamento per la consegna dei soldi era alle 15 di ieri, sotto l'abitazione del procuratore delle imposte. Nel frattempo i due fratelli si erano rivolti ai carabinieri che hanno fatto la copia fotostatlea di tutte le banconote; una da centomila, 4 da 50 mila, 4 da 5 mila e 18 da 10 mila. Alle 15, puntuali, i due fratelli erano all'appuntamento. Apposta¬ ti a poca distanza c'erano il capitano Calisti ed i marescialli Severino, Mastronardi ed Alessandro. Lo scambio è avvenuto furtivamente, mentre 1 commercianti si avviavano ad un bar con il dott. DI Cintio. Dopo aver bevuto un caffè i tre si sono allontanati separatamente. Il funzionarlo è rincasato, ma accanto all'ascensore ha trovato I carabinieri. E' impallidito, ha negato quando il maresciallo Serafino gli ha chiesto di mostrargli il denaro appena ricevuto. Poi è crollato. « Mi hanno tradito », ha detto, consegnando la busta con i soldi mentre scattavano le manette. Nel pomeriggio 1 carabinieri hanno perquisito l'abitazione del funzionario: sono stati sequestrati fascicoli, libretti d'assegni, agende. Si è accertato che il dott. Di Cintio si stava facendo costruire una villa nel suo paese d'origine, in Puglia. Alfonso Di Cintio, arrestato

Luoghi citati: Bari, Borgata Leumann, Capurso, Pianezza, Puglia, Rivoli