La statale mezza nuda di Lietta Tornabuoni

La statale mezza nuda Brevi incontri La statale mezza nuda Un'impicgala statale può 0 non può farsi fotografare mezza nuda, apparire in quelle fotografie sui giornali, proporre una lega per la difesa delle prostitute, far parlare di sé? Sono, queste, legittime attività private? Oppure compromettono la sua dignità di dipendente dello Stato e autorizzano il ministero delle Poste a sospenderla dal lavoro, riducendole a 70.000 lire uno stipendio mensile di 170.000? Molto più del dilemma eticoburocratico, sono interessanti la protagonista e la nascita del « caso ». Alta, magra, ossigenata, sui quaranta, belle gambe scomposte, naso rifatto, minigonna di camoscio, zatteroni. Titti Sciascia parla di sé più che volentieri. E' romana da nove generazioni, tanto contenta di esserlo « che quando dovevo mettere al mondo mia figlia me la tenni dentro a forza tre giorni pur di farla nascere il 21 aprile, natale di Roma ». Infanzia felice, adolescenza appagata: «Non m'è mai mancato niente, avevo tutto, ero la tipica figlia "bene" di una famiglia "bene" ». Il padre? «Operatore economico nel settore alimentare». Industria? « Commercio ». Catena di supermarket? « Negozio di pane e pasta a Porta Maggiore ». Inquiete ambizioni: «Sentivo di voler fare qualcosa, il mio carattere pirotecnico non si contentava d'una vita qualunque né delle cifre superboliche che 1 genitori spendevano per il mio grande difetto: l'amore del vestire e delle cose belle ». Matrimonio lampo: « Con un ufficiale della Finanza, bravissima persona. Ma io ho la fobia culinaria, cuocere un uovo mi fa schifo, rassettare un cassetto mi sconvolge, per far la spesa ho un tabù, la disciplina non fa per me. sono nata per essere libera. Mi separai dopo un mese». Successi femminili: « Uomini e corteggiatori ne ho sempre avuti tanti ». Maternità fiera: « Mia figlia porta il mio nome ed è solo mia, ora ha quindici anni e siamo due amiche, portiamo pure le stesse microgonne ». Zelo politico: « Sono una fedele della de, nell'ultima campagna mi sono prodigata (gratis, senza neanche chiedere come altri il rimborso spese di benzina) per il trio Andreotti - Evangelisti ■ Bernardi, ne ebbi speciale ringraziamento al party per gli attivisti offerto dal consigliere Remo Fiorucci nella sua villa sull'Appia Antica ». Lavoro alacre, ma accidentato: « Alle Poste entrai nel 1962, ufficiale di III/A classe, Roma Centro, sportello vaglia dove diventavo matta, poi aiuto controllore; trasferita all'ufficio di Belsito dove l'ambiente era più fine e l'utente più signorile; alla fine al ministero. In 11 anni mai un richiamo e tre incidenti per causa di servizio che mi hanno tenuto lungamente a casa: frattura spalla destra, frattura cuboidc piede sinistro, pleura sierosa bilaterale da spiffero di finestra ». Sensibilità collettiva: « Fanno ministro Togni, e una mattina ci sentiamo dire: fino alle 2 dal ministero non si esce. Portoni sbarrati alle 8,10, brigadiere di guardia. E i dipendenti, come fanno? Erano abituati a uscire per fare la spesa, per un cappuccino, una scappata dal dottore, un salto in banca, una commissione in farmacia o in boutique. Uscivano, ma producevano: adesso quando hanno da fare si mettono in malattia e non vengono per niente. Bel vantaggio ». Orgoglio individuale: «Un funzionario s'è permesso di dire che un gruppo C non ha diritto di pensare. Ah, sì? Beh, mentre con tanti gruppi A le Poste non funzionano, ve lo faccio vedere io come un gruppo C, quando si mette a pensare, rivoluziona il mondo ». Come nasce un «caso» All'origine della personale rivoluzione di Titti Sciascia ce l'amicizia con un fotoreporter sui cinquanta, Vincenzo Bruni. Un professionista non fortunato, ma ingegnoso: « Quando ho una notizia e i giornali non me la vogliono pubblicare », spiega, « io scopro un petto o un sedere ». Ha già lanciato cosi molte ragazze, elenca: « Anna Mariu Martini, milanesino molto giovane, la diciamo candidata alle elezioni, la fotografo in pantaloni e petto nudo, tutti me la pubblicano. Rosita Toros, la indichiamo eletta presidentessa dei nudisti, foto sue nuda, va su tutti i giornali. Lena Lin: la porto davanti al Palazzo di Giustizia, lei si spoglia in segno di protesta per l'arresto di una tedesca che faceva il bagno nuda ad Alassio, io la fotografo, tutti i giornali ne parlano. La pittrice ce¬ coslovacca Olga Scesciova che protestava per la mancanza di libertà nel suo paese non la voleva pubblicare nessuno: la fotografo nuda con la bambina sua pure nuda, e va su tutti i giornali, lo vendo le foto, ma loro mica le pago, sa: loro lo fanno per un ideale, la donna si spoglia perché sente il problema ». Questa volta l'ingegnoso fotoreporter telefonò alla statale pirotecnica in periodo morto: « Era l'S agosto, in città non c'era un'anima, i giornali erano in stanca: momento buono. Le dico: Titti, vogliamo fare queste foto? Di che problema vuoi parlare? Lei fa: la prostituta per strada. Faccio: va bene, ma bisogna creare un embrione dì movimento, una associazione, una lega. Le agenzie d'informazione però non davano retta, nelle redazioni mi dicevano: " Che', ne stai a pensare un'altra? Parlaci piuttosto dei nudisti ". Allora faccio le foto a Titti mezza nuda, a Castel Sant'Angelo. Le regalo ai giornali, tanto sapevo che se gliele avessi volute vendere non me le avrebbero comprate. Gratis. le hanno pubblicate: e cos'i tutto s'è messo in movimento ». Ecco dunque come nasce un «caso». Quanto facili siano le mistificazioni quotidiane che fanno discutere la gente risulta anche troppo chiaro, ma l'episodio è pure sintomo di un nuovo corso. Se fino a ieri a una donna smaniosa bastava denudarsi, adesso non è più sufficiente. Adesso, per apparire sui giornali, occorre che si spogli per difendere una causa, proporre un problema sociale, protestare per un abuso, rivendicare una libertà. Il nudo semplice non interessa, ci vuole il nudo impegnato: sarà un segno di progresso? Lietta Tornabuoni

Persone citate: Andreotti, Bernardi, Lena Lin, Olga Scesciova, Rosita Toros, Titti Sciascia, Togni, Vincenzo Bruni

Luoghi citati: Alassio, Belsito, Castel Sant'angelo, Roma